Ancora un morto

Non avrei mai voluto riparlare di violenza e morti nel mondo del calcio, ma a distanza di nove mesi gli avvenimenti me lo impongono. Nella mattinata di domenica un tifoso laziale è stato ucciso all’autogrill da un colpo di pistola sparato da un poliziotto per sedare una rissa tra tifosi bianco-celesti e juventini. Ciò che sconvolge particolarmente è la dinamica della tragedia, uno “sceriffo” che spara due colpi ad altezza uomo a distanza di 50 metri dall’autogrill opposto per fermare un tafferuglio tra l’altro già finito, uccidendo una persona seduta in macchina. Ovviamente è stato un tremendo e tragico errore che non doveva succedere, ma non si può morire per colpa di uno che spara senza motivo, è semplicemente inaccettabile. Così come le decisioni dei piani alti del calcio che hanno rinviato solo Inter-Lazio e non tutta la giornata, dato che la morte di un tifoso è molto meno importante rispetto a quella di un uomo in divisa come nel caso del povero Raciti. Questa decisone inconcepibile ha fatto scattare l’ira e la violenza dei teppisti e di qualche ultrà che aspettavano soltanto il pretesto per rivoltarsi in ogni modo contro le forze dell’ordine. A Bergamo la partita è stata sospesa per la furia degli atalantini che hanno sfasciato la recinzione, mentre a Roma e Milano il resto della domenica è stato segnato da folli atti di violenze e vandalismo puro contro: uffici del Coni, questure, caserme e poliziotti. Tutto ciò è da condannare fermamente, ma era facilmente preventivabile, il problema ora è: cosa succederà?, quali altri ridicoli provvedimenti verranno presi?, come saranno penalizzati ulteriormente i veri tifosi?. Aspettiamo qualche giorno e lo sapremo, la prima idea fuori dal mondo è proibire tutte la trasferte agli ospiti, una mossa incredibile che metterebbe lo Stato in una posizione inqualificabile, non essendo in grado di gestire l’ordine pubblico vieta a tutti la possibilità di seguire la propria squadra. Il discorso è sempre lo stesso, se le leggi vengono fatte e poi non rispettate negli stadi continueremo ad avere teppisti di vario genere, ed è assurdo che per colpa di pochi ci debbano rimettere i tanti sani appassionati. La mia speranza è che il poliziotto paghi caramente il suo omicidio e che tutto non venga insabbiato come il caso Raciti, nel quale dopo che si venne a conoscenza del fatto che la morte era stata causata proprio da una volante che aveva investito l’ispettore tutto fu sotterrato, perchè la Polizia non era  in grado di spiegare la tragedia essendone colpevole. Per il resto non cambierà nulla, come già pronosticai mesi fa ci sarà un periodo in cui si faranno altri finti decreti, i quali saranno aggirati poco dopo e tutta la giostra ripartirà fino al prossimo morto quando tutti i ben pensanti si interrogheranno di nuovo, sputeranno qualche sentenza e come al solito subito dopo se ne fregheranno.

Ancora un mortoultima modifica: 2007-11-17T21:50:00+01:00da matteociofi
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Un pensiero su “Ancora un morto

  1. Thanksgiving day was a memorable experience at Ciofi house… thanks Matteo for perfect organization !!!

    Celabrations apart , I would suggest Matteo blog site to all You interested in fine writing and open mind view of present times !

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