L’estate del 2015

Se l’anniversario di matrimonio dei miei che cade al primo di settembre non riesce a mettermi di buon umore poiché porta in dote questo mese da me odiato visceralmente, figuratevi quanta tristezza e malinconia mi possa mettere il mio onomastico, San Matteo, 21 settembre che chiude addirittura l’estate.

Tre mesi lunghi, per alcuni aspetti volati, di certo i meno estivi che io ricordi per una serie di motivi ma non per la temperatura.

I primi 20 giorni della bella stagione li ho vissuti fuori, in quel rettilineo finale canadese che mi stava conducendo al ritorno: intensi, pieni, senza memoria quasi.

Il caldo romano mi ha inghiottito la mattina di domenica 13 luglio e lì è cominciata questa fase di lavoro nella mia città, la mia estate impegnata, con un salto al mare immediato ad Anzio e poco altro se non la Puglia a cavallo di Ferragosto. Per la prima volta in 25 anni non sono andato nemmeno un minuto a Torvajanica e questa mancanza, un po’ mi tocca.

Ma che estate è stata? Difficile veramente poterla definire. Troppo diversa dalle altre, troppo piena alcuni giorni per pensare che fosse effettivamente estate. La ricorderò per tanti motivi, e non solo per il ritorno che ha poi generato numerosi scenari. Una estate con Alfredo soprattutto, l’estate del “Ciofi che esce solo a Frascati”, degli amari e dei panini, sempre e ovunque.

Cene, pranzi a tirar via, poca corsa ma tanti addominali. Impegni saltati come Rainbow, altri organizzati rapidamente come le meravigliose Tremiti dove il mare ha l’acqua color piscina.

Una estate di camicie, cravatte e giacche, di telecamere e registrazioni, di palinsesti chiusi la sera tardi ed articoli scritti dopo pranzo.

Una estate con la linea internet scadente come non mai, ma il telefono con 20 giga dentro e poi chiamate notturne, incontri e partenze, pic-nic, parenti da salutare e la gita fiuggina a notte fonda.

La metro C preziosa e indispensabile, l’abbonamento all’Atac 9 anni dopo, il computer nuovo che ha chiuso l’epopea dell’Acer ed un nuovo Samsung a sostituire il cellulare precedente quasi all’improvviso.

Una estate con l’intervento in coda, un mercato dell’Inter che ci ha riportati ai vecchi tempi e un derby già vinto, l’estate chiusa con il mega brivido a Campovolo ed un salto in campeggio al lago ad agosto.

È stata una estate ricca, con molti più soldi in tasca del passato, senza saldi ma con uno shopping mirato: giacche e pantaloni, roba che un paio di anni fa non avrei nemmeno guardato.

Poche zanzare, tanto the, qualche Polaretto, un po’ di abbronzatura e diverse belle risate, risse sfiorate, la mini band-reunion universitaria e la bizzarra serata con i “giovani vecchi”.

È andata così, in attesa della prossima, con Toronto che dista poco più di un mese ed un rimpianto che mi è rimasto, l’ho condiviso ieri sera sulla chat congiunta con David e Alfredo, sì, proprio Alfredo, quello che ha scattato questa foto, una immagine emblematica della mia estate.

Uno scatto profondamente riassuntivo, la storia della mia storia. Buon autunno.

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L’estate del 2015ultima modifica: 2015-09-22T16:10:03+02:00da matteociofi
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