Di fermata in fermata, di ricordo in ricordo

Ieri sera, tornando da una lungo pomeriggio nel West-End di Toronto, mentre ero sulla metropolitana, molto spontaneamente alcuni ricordi mi sono riaffiorati ogni volta che le porte del treno si aprivano sistematicamente e il nome della stazione si spalancava davanti ai miei occhi.

Come quella di High Park, dove andai per la prima volta la domenica del Victoria’s Day del 2015, nel weekend in cui attualizzai i dolori del giovani Werther con interminabili note vocali dirette a Hong Kong, mentre cercavo di addormentarmi allungato sul prato fingendo di essere a Villa Borghese.

Passando per Lansdowne mi è tornato in mente la sera degli attentati a Parigi del novembre 2015, quando salutando infastidito la ragazza di Woodbridge, decisi di non accompagnarla a Wilson come di consueto, ma scesi lì, per andare a vedere la partita di calcetto di alcuni miei colleghi compresa la compagna di banco.

Che dire di Christie station? Ogni volta che ci passo mi torna in mente Doug Christie, giocatore di NBA sul quale facevo particolare affidamento quando 15 anni fa giocavo ad NBA Live 2003 e prendevo sempre i Sacramento Kings di cui lui indossava la canotta 13.

Dopo Christie c’è Bathrust, fermata che per due anni ha significato per me lo storico super store Honest Ed’s. Una delle mie mete preferite la domenica pomeriggio, quando mi andavo a perdere un po’ lì, in uno dei luoghi più economici della città.

Enorme, caotico, una “mondezzara” in certi momenti, ma dal suo indubbio fascino, posto che dal 31 dicembre 2016 è stato chiuso definitivamente.

St. George, invece, per me è quella sera in cui presi la metro dopo la serata karaoke con alcuni colleghi nel novembre del 2015 e andai a salutare Giorgia appena arrivata e sperduta con il suo amico in un bar vicino Kensington Market.

Bloor-Yonge è ancora oggi lo snodo che uso di più, stazione in cui passo sempre, una delle poche con i bagni pubblici, dove sono andato proprio ieri sera mentre attendevo la linea gialla per andare a casa.

Lego numerosi ricordi a molte fermate della città, e non avere la macchina significa muoversi con i mezzi e usare la metro diventa indispensabile, ancor di più quando vivevo spostato a nord e la mia stazione era Englinton e scendevo a Queen. Poi sono diventato il ragazzo di Dundas, ma ultimamente uso quella di College perché su Dundas hanno chiuso la strada e il tram non passa più.

Tante subway stops, molti ricordi, e tornare a casa dopo una cena in una ventosa domenica sera di metà maggio, ti concede anche lo spunto per ripassare a mente qualche vecchia diapositiva.

Va sempre così, quando sai che te ne stai per andare.

Di fermata in fermata, di ricordo in ricordoultima modifica: 2017-05-15T20:48:48+02:00da matteociofi
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