Bilancio di fine anno

Esattamente dodici mesi fa mi trovavo a scrivere del 2007 come di un anno positivo e chiedevo al 2008 di essere altrettanto bello, e così è stato. Oggi mi sento nella stessa condizione, infatti firmerei subito per un 2009 come l’anno che sta per scivolare definitivamente via, e che mi ha regalato senza dubbio tante emozioni. Cosa mi porto dietro? Parecchie cose buone e situazioni che non dimenticherò facilmente: lo scudetto dell’Inter; l’università e i dieci esami superati; dei rapporti di amicizia consolidati ulteriormente; il famoso incontro; la borsa di studio vinta; il viaggio in Inghilterra e quello imminente a Venezia. È stata un’annata intensa, questo credo che sia il termine più adatto per descriverla, da aprile in poi ho vissuto veramente pochi momenti di noia e questa è la considerazione che forse riesce a spiegare tutto in maniera più chiara. Se devo scegliere un mese, dico maggio, dal primo al 20 è stato un periodo assurdo, due viaggi a Milano con annesse delusioni, due esami da preparare in pochissimo tempo, l’inizio di una vicenda, lo scudetto vinto al foto finish, e una condizione fisica pessima che mi ha costretto a prendere gli antibiotici per un mal di gola durato 12 giorni. Avrò senza dubbio più ricordi belli, ma i momenti negativi non li voglio cancellare comunque, dentro a questi bisogna trovare sempre quel qualcosa che ci spinge a migliorare, perché pure le delusioni, tante volte, sono benefiche e nascondono un aspetto salutare se uno le sa prendere nel giusto modo. Ho delle immagini che mi resteranno stampate a lungo nella mente e nel cuore, io che dormo su una sedia a rotelle al John Lennon airport nella “lunghissima notte”, io che parto alle tre di pomeriggio da casa con i mezzi per andare a Fiumicino a fare compagnia ad una persona o anche la mia entrata nella facoltà il giorno della laurea di Gabriele con uno stendardo da stadio. Voglio scegliere un momento come manifesto dell’anno, quello in cui Stankovic piange sotto la curva dopo il gol dell’ 1-0 battendo i pugni per terra, in quel gesto c’è tutto, la volontà di non arrendersi e di crederci fino all’ultimo, mentre scorrevano quelle immagini in diretta io ero abbracciato al televisore che gridavo “E stavolta lo vinciamo noi! Sì lo vinciamo noi!”. Mi sono divertito molto e sono soddisfatto di me stesso, penso di aver fatto tutto quello che dovevo e potevo. Da questo 2009 mi aspetto diverse cose, ho alcuni obiettivi, due in particolare che sono i pensieri con cui mi addormento la notte e mi sveglio la mattina, uno dovrei raggiungerlo intorno ad ottobre, dell’altro non ne parlo, perché è un sogno, un desiderio, a volte un’ autentica ossessione. Non mi pongo nessun proposito perché non ho bisogno di vedere il calendario che indichi 1 gennaio per cambiare pagina o fare qualcosa di particolare, l’importante è avere la volontà, il resto poi, viene da se. Sempre.

 

 

 

 

 

In questo video ci sono i due gol che ci hanno regalato lo scudetto il 18 maggio, dopo 27 secondi c’è l’immagine di Stankovic di cui parlavo sopra.