Un altro pezzo da museo

 

A malincuore è arrivato il momento di salutare e rendere omaggio ad un altro pezzo della mia storia recente che in qualche modo lascia il testimone e va in archivio.

Il mio Nokia XpressMusic 5800 da ieri è stato ufficialmente rimpiazzato da un Samsung, da uno di quei smartphone di cui il mio cellulare era stato uno dei padri fondatori.

Dopo quasi 4 anni va in pensione questo telefonino storico, inarrivabile per quello che ha vissuto e visto. Andrà a fare compagnia al Motorola V3 comprato nel maggio del 2007 e dismesso il 18 dicembre 2009, la sera della mia festa di laurea triennale fatta a casa con la mia famiglia.

Quel pomeriggio infatti mi recai da MediaWorld e comprai per 279 euro questo Nokia, nero con la striscia rigorosamente azzurra a differenza di quello di Francesca che aveva il bordo rosso.

Da quella sera, è stato il mio cellulare per antonomasia, quello più pagato, duraturo e di qualità. Dentro ci sono ancora tanti messaggi, oltre 240 e partono casualmente da sabato 22 maggio 2010, una di quelle date spartiacque, la notte attesa da una vita.

È curioso il fatto che l’ultima persona che mi ha scritto sul Motorola fu la prima a scrivermi sul Nokia, mentre l’ultima che mi ha scritto su quest’ultimo sarà probabilmente anche la prima a mandare un sms sul nuovo apparecchio.

Poche foto, tanti sms, qualche video, questo cellulare ha immortalato l’Annus Mirabilis, molti viaggi, grandi momenti, la magistrale, Dublino, e ha vinto non si sa quanti trofei.

La foto del display sarà immediatamente trasportata sull’altro, mentre tutto il resto rimarrà in questo strumento che è uno scrigno di racconti e aneddoti, un recipiente di brividi.

Ultimamente si era palesato un problema alla vibrazione e probabilmente il quarto anno che incombeva è stato fatale, sono stato restio a cambiarlo per tanto tempo e mi ci sono affettivamente legato, ma come tutte le cose, soprattutto gli oggetti, arriva un punto in cui si deve cambiare e sostituire.

Quando tra cento anni faranno un museo sul sottoscritto, oltre alla camicia a maniche corte blu usata per l’orale della maturità, il Nokia 5800 sarà uno di quegli oggetti in bella vista, subito all’ingresso.

Ha raccontato e raccolto la mia storia recente, non sarà mai un telefonino come tanti altri.

 

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