Letters from Italy (and China)

Due mesi di Dublino, queste sono un po’ di frasi tratte da mail e messaggi che ho ricevuto. Un affetto costante, un supporto inarrestabile. Il modo per ringraziare queste persone e dare loro spazio direttamente.

“Tuttavia, nonostante la distanza, io ti ho sentito vicino, ti ho sentito coinvolto nella mia vita come sempre. Vuol dire molto.”  

 

“Nonostante le mille difficoltà, io so che non molli e non mollerai, che continuerai a fare il tuo lavoro con passione, professionalità e tenacia. Questo è il tuo sogno, è quello che più ti fa sentire realizzato e hai la fortuna di saperlo, di averne la certezza dentro. Devi combattere, questo lo sai, ma proprio per questo il tuo sogno vale.”

 

“Diciamo, senza retorica, che questo successo lo sento anche mio. Irrazionalmente mio. Hai scelto questo modo per finire sul giornale perché finalmente qualcuno s’è «preso il fastidio» di darti fiducia e farti scrivere. Sostanzialmente ci sei finito perché te lo meriti.”

 

“A Mattè riporta a casa la pelle.”

 

“Io sono felice che tu sia li, in parte sono felice anche delle difficolta’, perche`sono quelle il vero valore della tua esperienza, dovessi dire, a mio parere la piu`significativa che hai fatto da quando ti sei laureato… Continua cosi’, il destino ti ha riportato a Dublino e c`e`un perche`, sono sicuro che c`e`tanto che ti aspetta, non dimenticarti mai perche`ti piace fare quello che fai e non permettere mai a nessuno di disperdere l`entusiasmo, sono entusiasta io per quello che stai facendo non vedo perche` tu non debba esserlo dieci volte piu’ di me.”

 

“Domani sera se non devi andare a ballare zumba ci possiamo sentire su skype.”

 

“Mattè se dobbiamo crepare facciamolo insieme. Almeno spariamo le ultime due cazzate prima di esalare.”

 

“So stati momenti e fasi storiche della nostra adolescenza, un tesoro inestimabile da conservare gelosamente.”

 

“Credimi. Sembri te stesso. E questo è quello che conta.”

 

“Volevo comunicarle che la decisione della nostra Casa editrice in merito
alla pubblicazione della sua opera in oggetto è risultata positiva.”

 

“Sono davvero molto orgogliosa di te e contenta per l’esperienza che stai avendo modo di fare! Sei stato coraggioso, come sempre, e ti ammiro molto per questo!”

 

“Peo! Come osi definirti normale? Tu non lo sei affatto!” 

 

“Ps: oggi è il compleanno di Saretta. Quando 5 anni fa ci vestivamo da moschettieri era un altro franchismo. Wèèèèèè Athos!”