Dal lockdown al countdown

Dal lockdown ci siamo ritrovati a vivere costanti countdown.

Questi ultimi tre mesi sono stati in fondo una infinita attesa fatta di piccoli traguardi, di mini obiettivi segnati sul calendario. Abbiamo aspettato, a volte in modo inutile, in altre circostanze invece la data segnata in rosso significava veramente qualcosa. È stato così per il 18 maggio, stesso discorso per oggi, 3 giugno.

Nel frattempo, finito il lockdown, è iniziato il countdown verso il campionato e la ripresa del calcio in Italia. Preciso subito un punto: non mi è mancato per niente e sono stato alla larga da inutili repliche e goffi tentativi di riempire questo vuoto enorme e inatteso.

Quello che ho capito a un punto però è che mi mancava il concetto di sfida, la sensazione della gara. “Sì, ma mica giochi tu” un possibile interlocutore potrebbe asserire, vero, ma il calcio, e soprattutto la vita da tifoso, consiste nell’equazione vedere = fare, un principio splendidamente teorizzato da Nick Hornby.

Mi manca la sfida, l’avversario. In un modo talmente elevato che sto pensando di ritirare fuori la vecchissima playstation pur di avere qualcuno da battere. Ho comprato il canestro anche per quello, per avere un ipotetico avversario da superare, nel caso specifico anche me stesso. Il sale della competizione mi è iniziato a mancare quasi all’improvviso ed in modo netto.

Guarderò quindi questo proto campionato che sta per tornare e chissà se finirà? La risposta è sì, anche perché va considerato come un evento. Un qualcosa di mai avvenuto prima e che si consumerà per la prima volta. Fra anni, anche molti anni, ci ricorderemo di quella estate del 2020 a vedere partite brutte ogni giorno e senza pubblico.

Aspetto questo nuovo inizio, con curiosità ed interesse, pronto a ricredermi dopo un po’ se lo spettacolo offerto sarà penoso – probabile – ma allentando in un certo senso la mia personale sete di sfida e voglia di una gara da vincere.

Dal lockdown al countdownultima modifica: 2020-06-03T06:11:15+02:00da matteociofi
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