Grazie a mia madre.
Grazie a mio papà che a sei anni mi ha portato allo stadio a vedere l’Inter e che ancora non mi è venuto a riprendere.
Grazie a mia nonna e a tutta la mia famiglia.
Grazie ad Andrea per come mi è stato vicino in questi anni.
Grazie a tutti i miei compagni, in particolare a quei 20 che dopo la mia operazione sono usciti da scuola prima per venirmi a trovare.
Grazie a chi sta sempre dalla mia parte nonostante tutto.
Grazie ai miei amici dell’università.
Grazie a Zlatan Ibrahimovic che un mese fa mi ha regalato un sogno, avrà per sempre uno spazio nel mio cuore.
Grazie ai tifosi della Fortitudo, quando li vedo capisco di essere nato fortunato…
Grazie a Dio.
Grazie al Prof. Cogliati che mi ha scritto una lettera e mi ha fatto commuovere.
Grazie alla Professoressa Crea che mi ha fatto amare l’inglese e la sua letteratura.
Grazie al Prof. Moretti che in terza media mi ha messo in mano un pallone da basket dal quale non mi sono più staccato.
Grazie ai miei genitori che mi hanno fatto andare da solo in trasferta a 17 anni.
Grazie a chi continua ad avere sempre fiducia in me.
Grazie a chi mi fa stare bene.
Grazie a chi con una pacca sulla spalla mi dice tante cose.
Grazie a chi mi ha rifiutato, mi ha reso più forte.
Grazie a chi dice che non ho grinta, quando alla fine sono sempre l’ultimo a lasciare il campo.
Grazie ai miei nemici.
Grazie a chi non mi ha capito, mi ha spinto a migliorare.
Grazie a chi mi ha detto:”Aspetta”, ho imparato ad attendere.
Grazie a chi mi ha detto che non ce la farò mai, sono la mia motivazione più grande.
Grazie a chi mi giudica senza nemmeno conoscermi.
Grazie a chi mi ha tradito.
Grazie a chi mi ascolta senza fiatare e poi sa guidarmi con due parole.
Grazie a tutti voi, davvero.