In alto stat Virtus

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Con questa tripla, a due secondi dalla fine, Dusan Vukcevic ci ha consegnato il derby numero 103, fissando il risultato sul 74-75, regalandomi un grande brivido; vincere una partita così è sempre bello, se avviene nel duello più atteso della stagione in casa fortitudo, la gioia è enorme. Al canestro decisivo ho dato un pugno talmente forte alla poltrona che ho lasciato praticamente lì la mia mano destra, la quale tuttora si muove a fatica, ma in quel gesto ho scaricato non so quante cose, e per questo, va bene lo stesso. Parlando dell’incontro è stata evidente la paura e la pressione che avevano loro, noi siamo partiti forte, ma poi, prima della fine secondo quarto, con due mezzi suicidi (due falli tecnici evitabili) li abbiamo rimessi in partita. La ripresa è stata sicuramente più equilibrata, con due protagonisti su tutti, Huertas da una parte e il nostro Vukcevic dall’altra, alla fine credo che la vittoria sia stata meritata e non solo perché la Virtus ha comandato ritmo, gioco e risultato per tutti i quaranta minuti. È impossibile non dare spazio all’ennesimo deficiente bianco-blu che ha lanciato una moneta in campo colpendo in testa Terry, il quale per diversi minuti non ha potuto giocare, stavolta mi auguro veramente che qualcuno prenda decisioni pesanti su questi incivili. Queste cose succedono solo quando si gioca in casa loro, sarò pur di parte, ma la realtà è questa. Le coreografie? Ben riuscita quella della fossa anche se il tema era stupido e volgare, pungente lo stendardo dal settore bianconero a fine match, che ricalcando un’insegna stradale, avvicinava i rispettivi palazzetti alle categorie…”Futurshow Station A1…PalaDozza A2…” E’stato comunque un bel derby, emozionante e con un finale palpitante, uno dei più eccitanti che io ricordi a P.za Azzarita, anche se penso che nessuno potrà mai eguagliare gara 3 in semifinale di coppa campioni nell’aprile 2001, quella fu una vittoria tanto bella che raggiunsi l’apice per quanto ero felice e orgoglioso della mia squadra. Il campionato prosegue, Siena sarà pure irraggiungibile, ma noi dobbiamo continuare a fare la nostra strada e candidarci comunque come protagonisti per i Play-off, intanto il conto dei derby stagionali recita 2-0 per la Vnera,  e per oggi  direi che può bastare così.

 

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Il mio personalissimo silenzio stampa prosegue, ma il derby di oggi meritava una deroga.

Due gesti

Due gesti simbolici, forse inutili, ma carichi di significato, almeno per me. Ogni cosa ha un inizio ed una fine e i titoli di coda sono passati anche per questa avventura, importante e bella, a tratti avvincente e difficile, ma che comunque qualcosa dentro mi ha lasciato. Non me ne sono reso conto oggi che stavano proiettando l’ultima puntata, l’ho capito tempo fa, un pomeriggio di gennaio leggendo un messaggio che avevo ricevuto sul cellulare. Qualcosa di logoro va abbattuto, soprattutto se non può più essere rimesso in piedi, prendere coscienza della realtà e chiudere i giochi. Se non c’è più nulla da dire, se ogni cosa può creare malumore e dissensi è indispensabile fare il passo decisivo, mettere il punto. Bisogna ripartire daccapo senza troppi ripensamenti, per il bene di tutti, perché dopo oggi c’è domani, un domani che va vissuto serenamente, che va letto ed ascoltato, oppure riempito con altri colori, magari più vivaci. Ho poco altro da aggiungere, mi sento più leggero, è come se mi avessero tolto le catene da dosso, ho deciso di rompere il deltaplano (oltreoceano capiranno…) forse perché gli altri non ne avevano il coraggio, beh, a me quello almeno, non è mai mancato. Si volta pagina e si pensa al dopo, si fanno finalmente altri pensieri ed altri progetti, ma era arrivato il momento. Mi hanno chiesto cosa ci sarà nell’immediato futuro, ho risposto che oggi non ho idea una precisa. Non so cosa ci sarà domani, ma so cosa non ci sarà più.

 

Era l’ultimo post, tornerò a scrivere quando ci sarà qualche vero brivido di cui parlare.

Dentro di me

Sono le tue parole ad accarezzarmi,

Ed è la tua voce che mi culla

Dietro ogni tuo sguardo svanisce ogni mia paura

E nell’attimo che precede ciascuno dei tuoi battiti

Ti sussurro cosa sei per me

Ti sfioro con il mio silenzio

E ti proteggo con tutti i miei pensieri

Hai ricamato sul mio cuore la parola più bella, ovvero il tuo nome

Prima di ciascun bagliore e dopo qualsiasi lampo vieni tu,

Che hai anticipato quel sogno che avevo

Sciogliendo tutti i dubbi

Perché alla fine mi basta una tua goccia

Per colmare gli spazi dentro di me

“Love at first sight”

Avevo scritto un post, (Tutto quello che dovevo dire) ma poi ho scelto di non pubblicarlo più per almeno tre valide ragioni, così ho deciso di estrapolarne una parte, quella dedicata al mio nuovo idolo, il Professor Romano, il mio insegnante di Storia della Gran Bretagna. Il corso è iniziato poco più di un mese fa, ma tanto mi è bastato per eleggerlo come grande personaggio del mio terzo anno accademico, non sto tradendo il mio relatore, ovvero il Presidente, però ammetto che ho grande ammirazione anche per questa new entry. Giovane, preparato, british, bravo nelle spiegazioni e molto schierato, insomma ha tutte le qualità del classico tipo che mi fomenta al primo sguardo. Sono uno che non si concede troppo e non si lascia andare a prematuri entusiasmi, ma con lui mi è successo tutto il contrario, è stato una specie di colpo di fulmine, come dicono gli inglesi love at first sight. Venerdì pomeriggio dopo l’ultima lezione del modulo A, sono andato a ricevimento nel suo ufficio per chiedergli un consiglio su un libro di testo, ma soprattutto per esprimergli il mio gradimento per questo corso, sul quale, anche alcuni miei amici, erano scettici. Ha accettato con piacere e credo anche con una punta di stupore e mi ha chiesto addirittura un giudizio tecnico sulle lezioni, in seguito gli ho fatto una domanda, anzi ho voluto che mi spiegasse il titolo (The Boy) del suo libro dedicato a Tony Blair e dopo avermi raccontato il  motivo, si è alzato e me ne ha regalato una copia, regalandomi un super-mega brivido. Me ne sono andato dal suo ufficio felicissimo, con il suo libro sottobraccio ed un sorriso stampato in volto. Ho sottolineato fin dall’inizio che i miei complimenti non volevano essere assolutamente una ruffianata, anche perché non ne ho bisogno, so già che arriverò all’esame talmente carico e preparato (e con un Union Jack sulle spalle) che questi tranelli non mi servono di certo. Il 3 aprile inizierà il modulo B e lo seguiremo solo in quattro (“La Bella” non lo frequenterà), sarà certamente interessante, ne sono convinto, e poi, per seguire le sue lezioni, mi alzo anche il sabato mattina alle 8 con il massimo dell’entusiasmo.

Perché lui, è un grande.

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Frasi del finesettimana

 

Matteo:”I brividi ne si vendono e ne si comprano. Si vivono.”

Matteo:”Dopo il sabato sera c’è la domenica mattina e poi viene il lunedì. La vita vera non è la vacanza, ma ritrovarsi la sera alle sei in fila al semaforo, capito?”

Antonio:”La sposo perché mi piace e non mi piace e quindi la sposo”

Vincenzo:”Se domani Mourinho facesse…Non capisco perché si parla di me e non si parla di Ciofi che sicuramente finirà la stagione con zero titoli, non ti darebbe fastidio?”