Sotto le stelle

Anche ferragosto è passato, e di fatto, pure l’estate, ha compiuto il suo ultimo giro di boa.

Aver trascorso questi giorni, come tutti gli altri del resto in città, non è stato per niente fastidioso o avvilente. Secondo me, Roma in queste condizioni, serba un strano ma affascinante lato malinconico, una sfumatura comunque interessante. È stata una settimana che nonostante tutto, ha regalato brividi, ma ormai è diventata un’ abitudine, non c’è bisogno di chiederli, arrivano e basta, bisogna solo aspettare ed avere fiducia. Un esempio lampante è stato quello di mercoledì mattina, il classico brivido inatteso e quindi ancor più elettrizzante. Venerdì sera, alcune indicazioni hanno svelato scenari ambigui, ma forse nemmeno troppo. Giovedì invece, Alfredo ha ospitato me e David nella “sua villetta a schiera” in quel di Frascati, un pizza a portar via e poi un giro al Tarbert. I miei due compagni, seduti al pub, hanno provato a strapparmi un paio di frasi, anche con l’inganno, sul “super brivido del 2010” ed alla fine qualcosa hanno rimediato, ma nulla di così eclatante. La serata è poi proseguita con una inattesa gita nella villa che domina Frascati, un posto bello di giorno tanto quanto inquietante di notte. Alla fine abbiamo guardato le stelle, ne abbiamo viste almeno un paio a testa in compagnia di alcuni amici di Alfredo, e verso le tre, abbiamo fatto ritorno a casa. Venerdì gita al mare, litigata col bagnino, ma giornata bella e rilassante, per la seconda volta in vita mia sono riuscito a dormire in spiaggia, la prima senza ombrellone. Nel frattempo, il lavoro della tesi prosegue a passo spedito, sto a buon punto e mi diverto abbastanza, anche se con le biblioteche chiuse si fa un po’ più di fatica, ma sta venendo fuori una grande cosa a mio parere.

Sto costruendo un successo, sto portando a termine la mia missione.

 

 

Frasi della settimana

 

Alfredo:“Dai Mattè, se non hai fatto in tempo ad esprimere il sogno quando hai visto la stella cadente, lo faccio io per te alla prossima che vedo. Tanto lo so qual è il tuo sogno. È un po’ sputtanato ormai.”

David:”Ma quella stella là così luminosa come si chiama? Vabbé per noi è la Stella Brivido.”

Matteo:”A Dà ma tu a che te la sei presa la grattachecca? Al vino bianco?”

 

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