Anno nuovo, ospedali vecchi

 

Dove sta scritto che anno nuovo debba coincidere con vita nuova? Non lo so francamente, di certo è un qualcosa che a noi non riguarda. Insomma, il 2013 è iniziato con un piccolo “non-brivido” il 4 gennaio, ora invece ha giustamente riannodato il filo con il 2012 e abbiamo ricominciato a fare avanti e indietro con gli ospedali: oggi al PTV per un ricovero non effettuato sempre per mio padre, domani ancora a Colleferro dove invece sarà accolto e curato per un po’ di giorni considerando che la situazione non migliora ma addirittura peggiora.

Ieri invece, per aprire questo trittico ospedaliero, sono andato a Perugia dove mio cugino è ricoverato dal 3 di ottobre in seguito ad una caduta mentre lavorava. Da quel giorno è fermo a letto,  ha perso completamente la sensibilità e l’uso di entrambe le gambe poiché la caduta gli ha causato enormi problemi al midollo spinale. Ho già fatto qualche riferimento a questo dramma, anche perché probabilmente riesco ad immedesimarmi in maniera diversa rispetto alla maggior parte dei parenti essendo suo coetaneo. So che aspettative puoi avere a 27 anni (lui ha due anni in più di me), so come affronti la vita, quali progetti costruisci e smonti, so cosa significhi essere un giovane che si avvicina ad essere sempre di più un adulto. Ecco, tutto questo è semplicemente tragico.

Ieri sono partito e sono andato a trovarlo. In tutti questi mesi non l’ho mai sentito al telefono, non abbiamo mai avuto un contatto diretto, per colpa mia. Sono sempre fuggito da questo disastro, non hai mai avuto la forza di sentire la sua voce, troppo male e troppo dolore da sopportare in un clima già abbastanza pesante. Ho sempre avuto il blocco di parlargli, non volendo essere banale e stupidamente retorico. Ieri sono partito per Perugia e finalmente l’ho potuto abbracciare e salutare, ma soprattutto condividere con lui 3 ore. Per quanto i medici non siano per niente fiduciosi sul suo recupero, anche parziale, la speranza nella vita c’è sempre.

L’ho trovato bene come aspetto, discretamente come umore, ma non so quali pensieri possano viaggiare nella sua mente da 4 mesi. Certo è che quando vedi queste cose, entri nell’ospedale in un modo e esci sentendoti diverso, come se ti avessero prestato un paio di occhiali per vedere la vita e ciò che ti accade in maniera diversa. Rimani stupito di come tutto possa cambiare angolazione, o meglio, di come tutto perda o assuma valore paragonato a certe disgrazie.

Non me la sento di pregare Dio e chiedere miracoli, ho idee sempre più particolari su certe cose, sul legame tra destino-Dio-drammi-miracoli, un giorno magari ve le racconterò. L’ho salutato facendogli coraggio, mi ha raccontato che alcuni psicologi gli hanno spiegato di come alcuni recuperi dipendano al 60% dalla forza mentale e dalla volontà che si riesce a mettere, lottando a prescindere, a dimostrazione di come nella vita la testa alla fine faccia sempre la differenza. Vedremo cosa ci racconterà questo 2013, intanto si è dimostrato molto coerente con l’anno appena terminato.

 

 

È la volontà che fa l’uomo grande o piccolo.

 

(Friedrich Schiller)

Tutto nuovo

 

Anno nuovo, blog nuovo. Così come lo scorso anno anche stavolta queste pagine cambiano pelle, si rinnovano trasformandosi. Dodici mesi fa lo skyline di New York con il bianco e il rosso a fare da sfondo avevano inaugurato il 2012, per il 2013 si cambia ancora. Via la Luna e la Terra, niente più colori scuri ma una vampata di chiaro. L’header astronomico ha lasciato il passo ad un paesaggio di campagna, a una country road che taglia delle distese coltivate mentre il cielo regala giochi di luce con un sole che sta per tramontare. Via anche il “Blue Moon” di Frank Sinatra e dentro una citazione più decisa e meno poetica: I’ll be coming down the road, un avvertimento, un’intenzione, un piccola “minaccia” presa in prestito da una canzone popolare scozzese. Perché la strada da percorrere è ancora lunga e anche perché come scriveva Kerouac la strada è vita. Zaino in spalla, in macchina, a piedi, ma soprattutto da solo percorrerò il mio sentiero in questo 2013, non ci sono alternative.

Per il resto, come detto, blog più ampio per i post, foto dell’Inter cambiata nella copertina dell’album, dal nero sono passato al grigio come colore del testo. In più, la novità principale è l’aggiunta della colonna di Twitter, una trovata per la quale mi sono dovuto ingegnare non poco ma che mi affascina. Il blog diventa così anche un po’ più social network, tende la mano ai nuovi modi di comunicare e cerca di abbinare più idee contemporaneamente. Rimane la lista dei visitatori, non ci sarà più quella in alto a sinistra dei free counter così come l’elenco degli altri blog aggiornati e le categorie.

Volevo qualcosa di diverso, nella veste e nei contenuti, uno spazio rinnovato cogliendo il pretesto del nuovo anno. A me piace, sinceramente, spero che la mia opinione sia condivisa.

 

Citazione del giorno:

 

“Nei prossimi anni leggeremo ancora libri bellissimi, ci emozioneremo al cinema, discuteremo di un lavoro teatrale e ad averli scritti saranno ragazzi che oggi hanno la tua età. Saranno quelli che non hanno mollato, che non si sono spaventati perché il mondo è difficile, ma che hanno provato e riprovato con passione.”

 

(Mario Calabresi)