No al sabato

Ci sono diverse cose che non sopporto, alcune le odio, mentre altre ancora le detesto semplicemente, il sabato è un qualcosa che rientra perfettamente nell’ultima categoria appena elencata. La mia avversione nei confronti di questo giorno della settimana è datata e affonda le proprie radici negli anni novanta quando ero uno di quelli che il sabato mattina doveva andare a scuola anche alle elementari e che non conosceva il week-end lungo. Tralasciando il periodo del liceo, negli ultimi anni, ovvero quelli dell’università, è tornato prepotentemente sul podio delle cose che detesto con tutto me stesso. Del sabato odio tutto, questo giorno corrisponde a quello delle grandi pulizie a casa mia, pertanto non è sinonimo di riposo o di lunghe dormite. Alle 8.30 suona il citofono e poi iniziano a sbattere le porte di casa, finestre aperte e correnti gelide che possono avere risvolti mortali, l’aspirapolvere che inizia a rullare alla grande e trasforma il corridoio nella pista di decollo di Fiumicino, il rumore è talmente grosso che è perfino inutile ingaggiare un duello e provare a riposare. Casa è sottosopra, pavimenti bagnati, stanze inaccessibili, un macello insomma, questi fattori mi spingono solitamente ad andarmene quanto prima in palestra e tornare verso l’ora di pranzo, orario in cui una parvenza di normalità è finalmente tornata. Il sabato pomeriggio è inutile, per l’italiano medio è di fondo il momento della grande spesa, quella in cui non devi uscire con meno di 4 bustoni dal supermercato e con lo scontrino sotto i 100 euro. Per le coppie un po’ più giovani invece è consuetudine un giro panoramico in qualche mega centro commerciale in cui si perderà almeno mezz’ora per cercare il parcheggio, anche perché l’italiano medio e quindi il classico deficiente deve necessariamente parcheggiare vicino l’entrata o affianco all’ascensore, fare due passi a piedi è una soluzione nemmeno vagliata. Mi sta sulle palle il sabato anche perché poi deve avere un epilogo diverso da tutti gli altri giorni della settimana, il sabato sera si deve fare assolutamente qualcosa altrimenti è un fine settimana buttato. Bisogna fare, uscire, incontrarsi, ubriacarsi, ammazzarsi, altrimenti il giorno dopo, poco prima di pranzo su Facebook, non potrò scrivere che è stata una serata meravigliosa, non mi troverò taggato in qualche foto e quindi gli altri 789564783 amici che ho, penseranno che sono uno sfigato palloso che non si diverte dato che la notte prima alle 3 non stava in pista con il fottuto Mojito in mano ma a dormire. Non mi piacciono le partite al sabato, soprattutto quelle alle 18 come oggi, non mi piacciono i programmi da vecchi in tv che ci sono in prima serata, non mi piace niente. Sono contento che a fine mese inizierà il corso di Storia della Gran Bretagna alle 9 di sabato,  mi alzerò presto ed eviterò il caos a casa mia, inoltre potrò non considerare questo stramaledetto giorno della settimana del tutto inutile. Non mi piace, no, preferisco il lunedì mattina, la sveglia alle 7 che suona e il cielo piovoso che ti dà il buongiorno dopo che hai alzato la serranda ancora tutto assonnato.  

E stasera me ne sto a casa.

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