Il Falcone

Qualche tempo fa ho scritto che per motivi diversi tre dei miei più cari amici si stavo allontanando da me: chi è fuori Roma ormai da tempo; chi è praticamente sposato e poi c’è il buon Falcone che fra tre giorni partirà alla volta di Pechino per studiare e migliorare il suo cinese fino a giugno. Voglio parlare proprio di lui e dedicargli due righe prima che parta per un’avventura del genere. L’ho conosciuto al primo anno di liceo e lui andava in classe con un mio amico d’infanzia, ciò che mi catturò di Gabriele furono i suoi atteggiamenti fuori da ogni schema; arrivò a scuola qualche giorno dopo l’inizio delle lezioni poiché era rimasto bloccato a New York a causa del caos post 11 settembre, partì male dal punto di vista del profitto e mollò l’anno praticamente subito presentandosi comunque in classe con il Corriere dello Sport ed un libro di favole che leggeva ad alta voce durante le lezioni per disturbare. Fin da subito compresi l’eccezionalità del personaggio in questione e chiesi al mio amico di farmi dei costanti resoconti su Gabriele che inevitabilmente aveva conquistato la mia immaginazione. Dopo essere stato bocciato decise di cambiare sezione e scelse quella che frequentavo io e quando in terzo partimmo in gita insieme a Firenze ebbi la possibilità di stringere dei rapporti con lui e riuscii nel mio intento. Da questo viaggio in poi ci siamo continuati a frequentare, anche dopo le superiori, ed oggi lo ritengo una delle persone alle quali sono maggiormente affezionato. Negli anni abbiamo condiviso qualche momento veramente memorabile: la serata surreale del teatro, le feste di fine scuola a Villa Borghese, la mia festa a sorpresa, le notte magiche dei mondiali nel 2006, i rispettivi esami di maturità, le lunghe discussioni calcistiche modello almanacco. Personalmente credo che il mio percorso universitario stia andando piuttosto bene anche perché l’ho preso come mio esempio per diverse cose e in lui cerco sempre di reperire la volontà, l’impegno e la costanza  che sta mettendo nei suoi studi i quali richiedono uno sforzo a mio parere molto elevato. Apprezzo il suo coraggio e la capacità che ha avuto in alcuni momenti di ripartire rimboccandosi le maniche. Non posso fare altro quindi che augurargli tutto il bene possibile ed un immenso in bocca al lupo per l’avventura cinese alla quale è ormai prossimo: lui è il nostro Marco Polo alla conquista dell’oriente. Buon viaggio amico mio.

La mazzata

Una mazzata, anzi una delusione terrificante. Aspettavo questa partita da settimane, consapevole che ce la saremmo giocata a viso aperto provando a dimostrare la nostra forza, invece per l’ennesima volta ci siamo sciolti e nascosti di fronte all’ostacolo. Certamente l’espulsione di Materazzi ha influito e cambiato la partita, ma nei primi trenta minuti in parità numerica non abbiamo fatto veramente nulla mostrando una mancanza di aggressività e brillantezza allarmante. Materazzi gioca la Champions ormai da sei anni, ha una certa esperienza europea e non può commettere ancora delle ingenuità tali, i due falli non erano da ammonizione, ma le proteste nel secondo episodio erano evitabili. L’amarezza più grande resta il fatto di aver subito due gol negli ultimi cinque minuti quando eravamo riusciti quasi a portarci a casa un prezioso 0-0, la beffa finale è pesante e a mio parere anche ingiusta. Al ritorno servirà una vera impresa, mancheranno i due centrali titolari oltre a Samuel, Cordoba ieri il miglior in campo si è fatto male ed è uscito in barella, a Milano i ragazzi dovranno giocare la partita della vita e mi auguro che per una volta possa capitare anche a noi. Ieri sera nel dopo partita mi aggrappavo tristemente a qualche precedente: l’ultimo con il Liverpool nel 65 fu praticamente uguale, disfatta ad Anfield ed impresa a San Siro che ci spianò la strada per la vittoria finale. Nel 91 con l’Aston Villa crollammo 2-0 in Inghilterra e poi riuscimmo nell’impresa al ritorno vincendo la coppa; così come negli ottavi del 98 quando ribaltammo in casa il 2-0 rimediato a Strasburgo e poi anche in questa circostanza alzammo il trofeo. Qualche precedente c’è, ma non sono molto fiducioso, la verità è che anche stavolta il campionato passerà in secondo piano e a nessuno importerà più nulla fino all’undici marzo quando ci sarà il ritorno. L’eliminazione dell’anno passato a Valencia l’ ho vissuta meglio, oggi sto a pezzi e so che mi ci vorrà parecchio tempo per riprendermi da questa botta. Ci credevo anche perchè continuo a reputare questa squadra superiore a tutti e quindi candidata numero uno alla vittoria finale, ma probabilmente per il quarantatreesimo anno consecutivo, anche stavolta, abbandoneremo i sogni di gloria anzitempo.   

Stupito

Non ho tanto da dire anche perché sono talmente soddisfatto e sorpreso di me stesso che questa sessione me la ricorderò per parecchio tempo. Il quarto esame è stato archiviato con un inaspettato 30 il quale ha messo il definitivo punto esclamativo su questi due mesi: quattro esami e quattro 30 tra cui due con la lode, 30 CFU e primo obiettivo stagionale raggiunto, ora riposo fino a domenica e poi da lunedì 18 si riparte con le lezioni del secondo semestre. La verità sull’esame di ieri è che io lo temevo abbastanza, non tanto per la difficoltà della materia ma quanto per la Professoressa , quando poi un mio amico è andato male rinunciando ad un voto basso il timore di cadere è aumentato, ma alla fine sono riuscito a stupirmi da solo e per questa serie di motivi sono al settimo cielo. In serata sono andato alla festa di una mia ex compagna del liceo, come al solito mi sono dovuto mettere il vestito con tanto di cravatta ed ostentare la mia ormai celebre eleganza pacchiana, ma è più forte di me, è da quando sono piccolo che reputo le feste praticamente sinonimo di giacca e camicia, ieri sembravo veramente Roberto il milanese del Grande Fratello. Comunque la serata è stata piacevole e come ho già detto altre volte ritengo queste occasioni importanti perchè danno a tutti noi la possibilità di rincontrarci. Il personaggio della festa è stato Stefanino che non vedevo da tanto tempo e con il quale ho trascorso gran parte della serata, alla fine direi che a parte la musica è andato tutto bene. Ora mi godo questi quattro giorni di riposo, dopo ricomincerò a frequentare le lezioni preparando le altre “battaglie” che  mi aspettano a giugno ma intanto spengo il cervello  e metto da parte esami, libri ed università almeno per un po’.

Delegittimati

Un’altra domenica di errori arbitrali ha rialzato un’infinità di polemiche su questo campionato e sul primato dell’Inter, favorita anche a Catania nell’azione del gol di Cambiasso; da tifoso provo fastidio perché c’è una corrente di pensiero che sta in qualche modo provando a delegittimare la nostra marcia, e questo lo trovo profondamente ingiusto. Nelle ultime giornate siamo stati agevolati e questo è palese, ma rimango dell’idea che i rigori contro Torino, Lazio e Parma  fossero tutti sacrosanti, mentre a Siena non era da assegnare il penalty su Cruz così come quello contro l’Empoli per il presunto fallo di mano. Ad Udine siamo stati penalizzati fortemente e non abbiamo vinto, abbiamo giocato tre partite con un uomo in meno e nessuno se ne è accorto, non perdiamo in trasferta da 32 partite, in Europa non ci sono squadre che hanno una media punti a partita come la nostra ma questi dati non bastano più a nessuno, stiamo rubando, anzi come titola il Corriere dello Sport questo campionato fa ridere. Non capisco perchè quando in mezzo a certe polemiche finisce l’Inter succede la fine del mondo, nel 2002-2003 il Milan ebbe 12 rigori a favore e solo uno contro ma non ricordo tale caos, forse solo perchè la squadra di Ancelotti non era in testa. L’anno scorso hanno minimizzato il nostro scudetto perchè alcune squadre erano giustamente penalizzate o in serie B, questa volta hanno cominciato a buttare ombre sul campionato praticamente da subito. Alcune cose però continuo a non comprenderle del tutto, perché ad Ibrahimovic è puntualmente vietato saltare in contrasto aereo con l’avversario, mentre a Totti è permesso rifilare quattro pugni a Manninger ed essere solo ammonito, quando avrebbe meritato 2 giornate minimo  e saltato così la sfida con la Juve ? Credo che l’intento di destabilizzare il nostro ambiente sia evidente e ciò che è chiaro è che il mondo Inter stia reagendo male abboccando alle varie provocazioni, non dobbiamo cadere in queste trappole perché abbiamo tutto da perdere, ci sono persone che non aspettano altro che vederci fuori dall’Europa per rinfacciarci poi il nostro relativo dominio italiano e la mancanza di una dimensione internazionale. La realtà secondo me è che stiamo giocando una grande stagione finora, tra continui infortuni e qualche squalifica di troppo, siamo in testa meritatamente in Italia, abbiamo giocato un ottimo girone di Champions e ci siamo qualificati per il quinto anno consecutivo per le semifinali di coppa Italia, di più non potevamo fare. L’ultima considerazione la voglio fare sul titolo d’apertura de “Il Romanista” di ieri, quando a caratteri cubitali è stato titolato “No siete peggio della Juve”. Questo titolo mi indigna moltissimo perchè essere paragonato a chi è stato retrocesso per aver rubato è inaccettabile, i nostri dirigenti non possono essere messi sullo stesso piano di una banda di truffatori, questo è assolutamente inammissibile, ma certa stampa ormai mi fa sorgere sempre di più il dubbio se in alcuni redazioni ci siano giornalisti o giornalai.