Mario come Oba

La macchina del tempo ieri sera mi ha portato al 19.3.2003 quando nell’ultima partita del secondo girone di Champions, l’Inter affrontò a Leverkusen il Bayer per la qualificazione, e senza Vieri, Crespo, Recoba, Batistuta e Kallon scoprì un funambolico diciottenne di nome Martins che segno al 36’ spianandoci la strada verso i quarti. Ieri era semplicemente Coppa Italia, davanti c’era la juve ma dovevamo vincere uguale e abbiamo scoperto un altro negretto straordinario: Mario Balotelli. Cosa c’è di più interista e quindi soavemente folle andare a Torino sfavoriti, senza mezza squadra e passare in rimonta con due gol firmati dal ragazzo in questione?. Il parallelo con Oba mi è venuto in mente subito ed anche stavolta abbiamo assaporato l’emozione di ritrovarci in casa un semi sconosciuto in grado di farci sognare per una sera. Parlando della partita posso dire che alla fine la qualificazione è meritata, i neopromossi pensavano di averla chiusa dopo trentuno minuti con Iaquinta, che detesto sempre di più, ed invece al primo verdetto dell’anno li abbiamo mandati a casa con immensa soddisfazione. La realtà è che potevamo chiudere il discorso all’andata, ma un paio di assurde scelte del mister hanno vanificato la mezza impresa dei ragazzi in dieci praticamente dall’inizio. Non pensavo onestamente che avremmo raggiunto la semifinale perchè temevo la grinta dei ladroni e la poca voglia dei nostri, invece ci siamo riusciti. Ora l’appuntamento è per il sabato di Pasqua quando arriveranno a Milano e cercheranno di toglierci punti scudetto, ma d’altra parte questo è l’unico obbiettivo che gli è rimasto. Chiudo dicendo vai Inter e grazie SuperMario, prima però voglio mandare un saluto speciale ai 26.000 dell’Olimpico di Torino che aspettavano questa partita come fosse la finale del Mondiale per Club ma alla fine…sono tornati TUTTI A CASA IN SILENZIO.

Super Esame

Altro giro, altra magia ed altro 30. Questo però ha un peso specifico enorme, l’ostacolo più insidioso è stato superato alla grande ed ora per completare l’opera rimane il modulo B tra due settimane. Sono molto soddisfatto perchè era un esame che temevo parecchio, ma anche stavolta sono stato bravo ad uscirne bene; il grande lavoro durante questi mesi è servito ed alla fine la votazione è stata quasi una semplice conseguenza dell’impegno profuso dai primi di ottobre quando ho cominciato a seguire assiduamente il corso. Questo voto me lo tengo stretto, è il terzo trenta di fila ma soprattutto con i cinque crediti di oggi tocco quota 80 CFU. Sono stanco perchè mi rendo conto di aver speso tanto, ma non posso rallentare ora, c’è da fare un altro sforzo, poi magari tirerò un po’ il fiato perchè calcolando il pre appello di Letteratura Inglese è da fine novembre che studio di continuo, mi sono fermato solo a Natale e un paio di mezze giornate. Intanto pure stasera mi godo un altro successo al resto ci pensiamo da domani.

Il Governo

L’agonia è finita, sfiduciato al Senato il governo Prodi è caduto, per il centro-sinistra un altro fallimento mentre il Professore è riuscito a governare il paese per poco più di un anno e mezzo, nel 98 era riuscito addirittura a fare meglio. Ovviamente la cosa più scioccante rimane l’atmosfera e ciò che è accaduto nell’aula durante il dibattito pre-voto, tra insulti, sputi, minacce e fette di mortadelle tirate fuori, la nostra classe politica ha fatto l’ennesima figura ridicola. Queste persone si dovrebbero vergognare perchè vedere situazioni simili per un cittadino è assurdo, gente che viene alle mani e se ne dice di tutti i colori e poi è pronta a votare decreti contro violenza negli stadi e bullismo; dimostrando il contro senso e l’incoerenza nella quale vivono, predicano bene e razzolano male. Comunque sia il dato più significativo è che viviamo in uno stato ingovernabile, ognuno pensa alle sue tasche e nessuno ai cittadini, è banale ma troppo lampante per non sottolinearlo. Alla fine ha avuto ragione ancora Berlusconi, pure stavolta ce l’ha fatta, non lo stimo ma quantomeno con lui per 5 anni abbiamo avuto un po’ di stabilità. Parlando di cose ben più serie martedì altro esame, mi aspetta la “guerra” con Storia moderna, ho fatto veramente tutto il possibile nella preparazione e ho tutte le intenzioni di fare bella figura.

Il Papa, l’idiota e Mastella

Ci sono tre fatti di attualità di cui vorrei parlare, e premetto fin da subito che sarò abbastanza severo nei giudizi ma non penso si possa fare diversamente. Andando in ordine cronologico mi voglio esprimere sulla censura del Papa alla Sapienza che ho trovato assurda e che ha messo inevitabilmente questo ateneo in pessima luce. Trovo irrispettoso, incivile e sintomo di ignoranza la protesta degli studenti, molti dei quali appartenenti ai centri sociali, i quali adducendo al processo di Galilei e ad una presa posizione di Benedetto XVI su questo fatto hanno ritenuto opportuno bandire il Santo Padre dall’università. Resto sconvolto dalla mancanza di rispetto che ci sia nei giovani di oggi, ovvero i miei coetanei, si può essere in disaccordo con qualcuno, ma questo non è il modo di manifestarlo anche perchè a mio parere queste sceneggiate palesano solo un manie di protagonismo e fanatismo stupido. Non faccio parte della Sapienza e sono stato sempre felice di questo, vado a TorVergata e mi tengo stretta la mia università. Se in questa storia personalmente leggo del protagonismo, quest’ultimo è la molla principale che ha spinto quell’idiota di Cecchini a riempire Piazza di Spagna con migliaia di palline, replicando il gesto provocatorio di Fontana di Trevi. Questo è un povero mitomane che dimostra di essere sempre più un deficiente, ma ciò che mi da tremendamente fastidio è lo spazio che i telegiornali gli lasciano, uno del genere va denunciato e lasciato senza le luci della ribalta o le interviste, le quali invece gli danno quei cinque minuti di popolarità che non meriterebbe assolutamente. Infine spendo le ultime parole su Mastella e sulla finta solidarietà che si è scatenata ieri mattina, se non si fosse dimesso tutti lo avrebbero ammazzato di critiche sicuramente, lui molla il ministero e subito quelli di sinistra vogliono che resti perché altrimenti si ritroverebbero sempre più in bilico, il centro-destra invece lo appoggia sperando che possa dare la botta finale al moribondo governo. Ognuno pensa ai propri interessi fingendo solidarietà, che tristezza…ma d’altra parte questo è la cruda realtà che siamo costretti a vedere tutti i giorni.