Bamboccioni mica tanto

Bamboccioni mica tanto. Almeno, non quelli che mi circondano. Il quadro è il seguente: Paolo e Christian si sono sposati lo scorso anno, quest’ultimo diventerà papà a ottobre, Chicco invece ha anticipato tutti e lo sarà già a maggio. Nel frattempo anche Daniele avrà un bambino e Davide ha fissato la data di nozze per settembre. Bamboccioni appunto, non sembrerebbe proprio. Fra matrimoni, unioni civili, cicogne che viaggiano sfidando l’autovelox, famiglie pronte a sbocciare e carrozzine a cui togliere solo il cellofan, mi sembra uno splendido panorama. Tutto molto bello direbbe Pizzul.

Amore e religione, casualità e meravigliosi incidenti di percorso, tutti dentro e via così, uno spaccato di Italia originale, in controtendenza e coraggiosa, che non abbassa la testa e ringhia ai luoghi comuni. Vi ammiro, avete il mio totale apprezzamento e sono fortunato ad avervi intorno, senza dubbio. Traguardi importanti sembrano scorgersi, almeno per loro, nel mio caso penso di aver accumulato un ritardo sostanziale sul gruppo della maglia rosa dal quale disto almeno 4-5 minuti, chissà in quale tappa ho perso terreno, forse un paio di anni fa, magari sulle prime salite, probabilmente sullo Zoncolan. Giri quanto ti pare, ti sforzi e rifiuti parallelismi, anche perché ti soccorre il monologo di The Big Kahuna a ricordarti che “A volte sei in testa. A volte resti indietro. La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso”. È vero, facciamo che va bene così. Why not? Fuochi d’artificio, battesimi e coccarde rosa (tendenzialmente), portoni decorati e profumo di latte. Sento questi aromi e immagino certe istantanee, tasselli colorati e libri su neonati. Grandioso.

Parlo di argomenti che mi sfiorano come i coltelli tirati dai lanciatori, secchi e precisi, hai paura che possano riguardarti ma hai fiducia e credi che ti “salverai”, ancora una volta. Mi viene in mente quando dicevo che mi sarei potuto sposare a fine 2015, ricordi, chiacchiere, l’altare mi pare lontano esattamente come quando lo immaginavo in quinto superiore, camminando per Via Gaeta con l’Invicta sulla spalle, pensando al compito di matematica. Altri tempi, lontani ma dilatati, non è il momento ancora, se sarà, capiterà fra un pezzo. Fidatevi.

Nuovi papà crescono, ma è già San Giuseppe, niente bignè e zeppole ma solo auguri a chi ha i capelli bianchi e parecchi consigli da dispensare, opinioni d’antan e la patente ancora di carta. Quella rosa.

Auguri a voi, auguri Babbo.