Ligabue-Vasco

Una delle rivalità che da anni divide in qualche modo gli amanti della musica ed in particolare del rock Made in Italy è quella fra Vasco Rossi e Ligabue. Nelle ultime settimane il cantante di Zocca ha diverse volte attaccato il suo duellante con certe affermazioni, alcune delle quali sicuramente piuttosto pungenti. “Un bicchiere di talento in un mare di presunzione” o anche il “ne deve mangiare tanta di polenta prima di potersi paragonare a me”, queste frasi evidentemente fuori luogo hanno riacceso una diatriba che ormai dura da quasi vent’anni. Onestamente non ho mai condiviso tale polemica, in particolare non capisco la rivalità fra i rispettivi fans che a volte sembrano tifosi di due squadre nemiche che si scambiano accuse, minacce ed insulti difendendo il proprio idolo. La polemica serve molto ai media e a chi può ricamare su questa scaramucce con articoli e interviste, un discorso che tutto sommato continuo a ritenere abbastanza sterile. Inevitabilmente quando si parla di due rock star del genere il confronto è quasi inevitabile ma bisogna anche saper trovare un equilibrio nel giudicare i due cantanti senza doverli mettere necessariamente sempre in competizione. Personalmente ho sempre ascoltato Ligabue fin da quando ero piccolo, uno dei motivi fra i tanti che mi hanno spinto verso il rocker di Correggio è il fatto che si è affermato definitivamente nel pieno della mia infanzia e quindi riesco a legare certi momenti di quando ero bambino a Luciano e alle sue canzoni di successo che spopolavano. Ricordo la prima volte che ascoltai Certe notti alla radio, avevo 8 anni e stavo andando con i miei genitori in Umbria, pur essendo piccolo rimasi rapito da quella canzone, da quel suono, pur non avendo un minimo di giudizio critico o qualche strumento per capire bene il testo. Ho sempre preferito Ligabue, adoro i suoi testi e lo considero un poeta contemporaneo, mi piace il suo essere artista completo: cantante, scrittore e anche regista. Nel 2006 ho visto il suo primo concerto all’Olimpico e fu una strepitosa esperienza, ne sono seguiti altri tre allo stadio oltre a quello memorabile di Verona all’Arena dell’ottobre 2009. Ligabue mi piace, lo preferisco a Vasco anche solo perché sta su un palco con una chitarra e suona, per me questo aspetto è determinante se si parla di musica, mi piace perché lo vedo un personaggio più pulito, nessun scandalo, niente galera per droga o cose del genere, per essere grandi rock star non c’è bisogna per forza di questi episodi. Considero Ligabue un uomo positivo e popolare, uno che è rimasto a casa sua, nel suo paese, pur essendo diventato miliardario, uno di quelli che la mattina si alza presto e va a correre. Preferisco Lucianone a Vasco ma dico questo con la serenità con cui potrei scegliere la pasta al sugo rispetto a quella con il ragù, non metto in dubbio la bontà e la grandezza dell’altro, scelgo una cosa per qualche motivo mio personale e rispetto chi la pensa diversamente, in giochetti di tale stupidità o in discussioni di così base livello non finirò mai. Espresso il mio pensiero, posso dire solo una cosa: lunga vita al rock, lunga vita al rock italiano.