Regali

Ieri ho fissato la data del pre appello di Letteratura Inglese, il 12 dicembre affronterò quindi il mio primo esame del secondo anno, va preparato per bene ma so che è alla mia portata, e soprattutto sento la necessità dell’adrenalina, delle mani sudate e del cuore che batte un po’ più forte, sensazioni che solo un esame può regalarti. Dopo un fine settimana abbastanza tribolato per via di raffredore-febbre-tosse, spero che questo vada diversamente, sto meglio ma i postumi di questi acciacchi sono ancora ben presenti, calcolando che poi i miei durano il doppio essendo uno che per anni ha sofferto d’asma, per riprendermi del tutto ci impiego tanto. Non a caso stasera niente partita, forse per martedì recupero, ma non ho assolutamente voglia di rischiare e di beccarmi ricadute varie. Ho una paura di ammalarmi per le feste che ormai sfiora la paranoia, l’anno scorso è stato una Natale in formato ridotto per via della partenza il 26 destinazione Londra e soprattutto di merda per diversi motivi, quest’anno vorrei stare fondamentalmente bene e passare le vacanze in pace. In settimana ho saputo le richieste dei regali da parte delle mie cugine che hanno 11 ed 8 anni, la prima ha chiesto un cellulare da 229 Euro nonostante ne abbia già uno da appena un anno e mezzo che è sufficientemente bello e tecnologico, l’altra invece ha puntato un I-Pod da 149 Euro un oggetto che per una bambina di questa età non ha nessuna utilità. Personalmente non le giudico perché fanno parte ormai di una generazione che basa tutto sul “materiale” e su chi riesce a sfoggiare la novità più bella e costosa, io ad 11 anni mi ricordo di aver ricevuto un maglione nero che ancora ho e la maglia dell’Inter pagata 108.000 Lire. Quest’ultimo regalo ovviamente ebbe maggior successo e ricordo di averla indossata per 12 giorni ininterrottamente e di averla presa pure dalla cesta dei panni da lavare a casa di mia nonna, di averla sbattuta, improfuta e vestita nuovamente. Il fatto simpatico è che anche quest’ anno ho chiesto la maglia dell’Inter dato che per la prima volta dopo 8 anni non l’ho comprata a luglio, l’unica considerazione logica che mi viene in mente è che certe passioni in fondo non finiscono mai, e viste le generazioni di oggi forse accontentarsi di una maglia, che per me ha un valore particolare, non è poi così male.