All’ultimen minuten

Un’altra serata sull’ottovolante nerazzurro, una serata interista e quindi soavemente folle che ci conduce ai quarti di coppa in modo meritato, meritato perché in fondo questa squadra ha sempre creduto nell’impresa. Nella settimana dei 150 anni dell’Unita d’Italia, l’Inter salva l’onore nazionale in campo europeo e ancora una volta avanza come unica superstite di un calcio italiano sempre più mal ridotto. Avanti quindi, i campioni d’Europa in carica non abdicano e si rilanciano nella competizione dopo un inizio non molto incoraggiante. Siamo passati giocando gli ottavi senza portiere, il nostro Julione ha regalato due gol clamorosi anche se si è poi in parte riscattato, ma i due errori fra andata e ritorno rimangono, anche perché il Bayern avrà creato molto ma ha segnato solo su tre regali da parte dell’Inter. Ero sicuro che saremmo passati, lo avevo detto in mattinata ad Antonio confidandogli un 3-1 secco, ho tremato a fine primo tempo quando eravamo sotto e ho ripreso convinzione dopo il 2-2. Siamo partiti bene, anzi benissimo, poi l’erroraccio di J.Cesar ha riaperto tutto, loro sono cresciuti e noi abbiamo rischiato di crollare anche se siamo stati bravi e fortunati a rimanere attaccati alla partita. Nel secondo tempo i tedeschi hanno voluto controllare troppo il ritmo della partita e noi siamo usciti fuori lentamente, soprattutto dopo il gol di Sneijder che cha ha riaperto la sfida. Il peggiore in campo fin a quel momento, ovvero Goran Pandev, ha salvato la sua partita con un bel gol che ci spedisce ai quarti, proprio lui, fino a quel momento inutile e protagonista in negativo, in due secondi ha cambiato tutto. Era da inizio anno che dicevo sempre la solita cosa: “Ma possibile che noi non facciamo mai risultato all’ultimo minuto? Perché non vinciamo mai alla fine? Tutti sì, noi no”, ed invece nella serata più importante abbiamo pescato il jolly sulla sirena. Sono stato veramente felice, sono impazzito alla fine e credo di aver iniziato un sequenza di insulti e volgarità storica verso Van Gaal, quello che il giorno prima faceva il fenomeno in conferenza stampa, mischiandosi con i giornalisti in platea e chiedendo a Mario Gomez il minuto in cui avrebbe segnato. Ogni volta quest’uomo parla a sproposito, noi siamo i catenacciari e intanto gliene abbiamo fatti tre in casa sua e soprattutto alla fine noi festeggiamo e lui no. Con la sua faccia da Igor dei Ghostbusters e il doppio mento alla Costanzo il caro olandesone si è preso un’altra lezioncina e per un po’ la smetterà di blaterare a sproposito. Ora ci saranno i sorteggi, a sensazione dico che ci capiterà il Tottenham, bisognerebbe evitare il Barça ma lo scorso anno ci ricordiamo tutti come finì, quindi una vale l’altra, per vincere bisogna sconfiggere tutti prima o poi. E così, mentre noi godevamo ancora una volta, milanisti e juventini piegavano la loro sciarpetta del Bayern comprata al Oktoberfest qualche anno fa che avevano tirato fuori per l’occasione. Tristi e sconsolati hanno vissuto l’ennesima serataccia per colpa nostra, ma state tranquilli, ad aprile potrete cimentarvi nuovamente nel vostro sport preferito: guardarci in tv. Mentre qualcuno è uscito a “testa alta” pur avendo il dna europeo, noi proseguiamo a testa bassa in coppa, mentre Ibrahimovic rischiava l’ennesima crisi di nervi noi inneggiavamo Eto’o.

Teniamo la carta d’identità a portata di mano perché ci aspetta almeno un altro giro, l’avventura prosegue, il sogno anche.

Frase della serata:

Matteo: “Non vincete le guerre, non vincete le partite, non vincete mai un cazzo, tedeschi!”.

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(Attaccatevela in fronte)

 

All’ultimen minutenultima modifica: 2011-03-16T12:45:42+01:00da matteociofi
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4 pensieri su “All’ultimen minuten

  1. L’ho vista anche io ieri sera in pub a Stoccolma. Daniela Zeni da Trento è interista e così siamo andati a vederla. C’erano anche alcuni ragazzi tedeschi che tifavano Bayern, uno in particolare. Di 4 italiani, a parte Daniela, io ero l’unico che tifavo Inter, da buon e sano nazionalista… Come può un italiano tifare una squadra tedesca? come si fa a tifare i crucchi? FOMENTO comunque. Un abbraccio

  2. Ma falla finita!
    Post bellissimo peccato per le considerazioni finali… io la sciarpetta del Bayern non l ho mai avuta ma tu la maglietta del Liverpool l’hai sempre cacciata fuori!
    La differenza di mentalità tra noi e voi… e che voi pure se siete i più forti cercate nemici ovunque!

  3. A Vincè però il giorno dopo, un bel sms di congratulazione finiva con “dal prossimo turno continuo a tifarvi contro” quindi pure se non tiri fuori la sciarpetta la sostanza non cambia, si gufa sempre. I nemici ovunque NO, ibrahimovic è uno che si è messo in una posizione tale che un riferimento a lui c’è sempre. E’ pur sempre quello che “Vado a Barcellona per vincere la Champions” quindi mi piace rivolgergli sempre un pensierino. E poi se ci va bene quest’anno vinciamo la coppa Italia…altrimenti fate la doppietta voi e te lo dico a tre ore da Inter-Lecce.

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