La verità

La verità. È questo il titolo tradotto del libro che ho terminato di leggere poche ore fa dopo undici giorni di grande studio e applicazione. La verità di Hillsborough dopo oltre 22 anni ancora è avvolta nel mistero per la giustizia britannica, molto meno per usare un eufemismo per chi ha perso un proprio caro in quel pomeriggio di aprile. Leggere questo libro è stato stimolante e coinvolgente. Duro e puro mi verrebbe da dire, non è un caso se in copertina c’è scritto This book is dynamite. Il lavoro di Phil Scraton è inappuntabile, preciso, minuzioso e sempre molto delicato nel raccontare le esperienze drammatiche di chi ha vissuto una tragedia del genere. Leggere in inglese non è certamente agevole ma è stato quell’ostacolo che mi ha dato una motivazione in più per entrare completamente in questo mondo, in questa vicenda fatta di ingiustizie e ricca di domande senza risposte. Ho fatto ricorso a tanta pazienza, soprattutto quando dovevo rompere il filo della lettura per cercare una parola sul dizionario on-line, ma alla fine mi rimane la soddisfazione ed il piacere di essermi immerso in qualcosa di nuovo e di assolutamente interessante. Dopo oltre due decenni il verdetto è morte accidentale, 96 persone sono morte e la colpa non è di nessuno malgrado il report effettuato dal Ministro della Giustizia di allora Lord Taylor, il quale sosteneva che il disastro fosse avvenuto per mismanagment of the crowd, l’incapacità di gestire la folla da parte della polizia del South Yorkshire. I racconti dei sopravvissuti e le testimonianze di chi ha visto la morte protagonista sono momenti toccanti, quegli attimi in cui leggi una riga ma l’occhio scappa a quella successiva per capire come è andata a finire una situazione in particolare. Capire i fatti ma soprattutto gli antefatti mi ha permesso di avere una panoramica totale della vicenda, senza dimenticare il dramma dell’Heysel e  quello di Bradford. Sono contento di aver conosciuto tanti dettagli in più e sono fiero di aver studiato questa vicenda per un esame universitario e di aver già impostato in parte il mio lavoro per la tesi che avrà come nucleo centrale proprio Hillsborough. Raccontare un fatto del genere, sensibilizzare chi ne è completamente all’oscuro è per me una sorta di responsabilità, parlare di questa tragedia è l’unica cosa che si può fare. Parlare per non dimenticare, scrivere per commemorare, non è mai stata fatta giustizia ma il ricordo è sempre vivo e non si può far altro che sottoscrivere le parole di Margaret Aspinall la quale in quel pomeriggio perse suo figlio e che nell’ultimo memoriale ha sintetizzato tutto dicendo: “Hillsborough non è la più grande tragedia della storia britannica ma la più grande ingiustizia avvenuta in questo paese”.

Ora e per sempre, YNWA.

La veritàultima modifica: 2011-08-20T22:01:27+02:00da matteociofi
Reposta per primo quest’articolo