Un gran concerto

 

È stato un gran concerto, ma quando c’è di mezzo Noel Gallagher il risultato è scontato, quasi ovvio. Un’ora e mezza tutta d’un fiato e poi applausi a scena aperta per un mostro sacro della musica degli ultimi 20 anni, uno che nonostante la scissione della band continua a riscuotere seguito e amore come se fosse ancora negli Oasis a differenza del fratello. Il tanto atteso show è andato in scena all’Atlantico, il vecchio Palacisalfa, sono arrivato alle 20.30, non prestissimo, ma ero da solo e non avevo troppa voglia di giungere in anticipo. Dopo aver preso contatto con la situazione, ho scelto la mia posizione, all’ultima fila, dietro il service (consolle audio e luci) attaccato ad una transenna, come sempre. La scelta di mettermi dietro alla zona comando credo che sia stata dettata anche ormai dalla deformazione professionale, dopo i tanti eventi vissuti in facoltà, essere al fianco della consolle mi pare quasi un dovere. Stupito dalla quantità e dalla qualità degli impianti, pochi minuti dopo ho scovato il segnalatore di decibel che ha attirato la mia attenzione costantemente. Posso dire che l’apice è stato toccato a Little by Little con 118 decibel. Il pubblico che segue gli Oasis e quindi ora il solitario Noel è piuttosto standard, tutte le persone sono vestite nello stesso modo, stesso stile, birra in mano, e quel modo “casual” portato all’estremo con qualche tocco british. Mi fa molto sorridere questa cosa, perché la gente vestita in un certo modo è una costante di altri gruppi, di altri generi: heavy metal, hardcore punk, questa roba qui insomma, ma il brit-pop, e quindi gli Oasis riescono nell’impresa di abbigliare la gente. Il concerto è stato notevole: 90 minuti pieni, belli e intensi, con i pezzi dell’ultimo album mescolati a qualche perla del passato, brani che hanno infiammato i 3500 del Palacisalfa. Noel e gli Oasis mi sono sempre piaciuti anche per una cosa particolare dei loro concerti, ciò che conta è la musica, niente chiacchiere, sketch, super scenografie, nulla di tutto ciò, si canta, si suona e si regala spettacolo così, al massimo due battute per prendere fiato fra una canzone e l’altra, un “Bonasera Roma” o uno sgangherato “Grazzie”. Mi sono gustato tutto lo show nonostante il pensiero dell’Inter, dopo aver condiviso lo spazio con due guardie in borghese dietro di me (nessun al mondo è più riconoscibile di loro) sono stato affiancato da una coppia insolita: lei fan di Noel Gallagher, lui un pagliaccio portato lì controvoglia che si è comportato come un bambino di quarta elementare per tutto il concerto. In questa ora e mezza ha detto una serie di cose improponibili e fastidiose, batteva le mani al contrario, fingeva di dare calci alla borsa della sua fidanzata, invocava la fine dello spettacolo, in poche parole un pupazzo di 25 anni. La domanda che ha generato nel mio cervello è stata una: “Ma se devi stare così, vivere male un concerto e provare e rovinarlo a un’altra persona a te cara, ma perché non te ne rimani a casa?”. Credo che la prossima volta la ragazza verrà da sola o con qualche amica, il ridicolo attrezzo resterà a casa a giocare al pc mandandole a intervalli di 5 minuti sms di vario tipo, sempre stupidamente simpatici e altamente fastidiosi. Chiusa questa parentesi posso affermare che il concerto è stato un successo, Noel ha regalato qualità di livello mondiale e poi uno che finisce lo show con: Little by Little, The importance of being idle, Whatever e Don’t look back in anger, non ha bisogno di ulteriori commenti. E’ un artista che vive semplicemente su un’altra galassia, al mondo in pochi oggi potrebbero chiudere il proprio concerto così, permettendosi il lusso di rinunciare alle 2 canzoni più belle degli anni Novanta: Wonderwall e Live Forever.

 

La penna di questo cantautore scrive veramente oro. Ha proprio ragione.

 

 

 

 

musica, concerti, noel gallagher, oasis

 

 

 

 

 

Un gran concertoultima modifica: 2012-03-14T12:08:00+01:00da matteociofi
Reposta per primo quest’articolo