Tutti gli interrogativi prima di Sofia

Mancano pochi giorni al viaggio di Sofia eppure sono molti gli interrogativi con i quali bisogna fare i conti. Anzi, per essere più precisi, sono più le domande che le certezze, i dubbi che le convinzioni, stiamo per partire ma rimangono parecchi nodi da sciogliere, esaminiamoli in ordine.

 

La tracotanza del Gallo – Quasi nessuno sa una cosa riguardo il mio compagno di viaggio che è affetto da una fissa magnifica. Il Gallo quando rientra la sera si va a lavare subito i denti, con tanto di cappotto addosso perché poi potrebbe non fomentarsi più. Per me già questo vizio o vezzo, decidete voi, rende il mio fido amico un personaggio inenarrabile. Il punto però è vedere se ancora una volta io avrò la pazienza di chinare il capo dinnanzi le sue manie, se ancora una volta subirò questa sua violenza, la prepotenza del Gallo potrebbe portarmi anche a una reazione forte dopo tanti soprusi.

 

L’importanza del “Lattato” – Ho dichiarato apertamente che la mia priorità per Sofia è quella di andare in lattato. L’ho scritto a David e di fondo solo lui può capire questa frase che abbiamo assorbito nell’aprile scorso da un invasato corridore-personal trainer. Se non vado in lattato per me il viaggio sarà irrimediabilmente negativo.

 

Quale modulo? – La disposizione dei letti, aspetto dominante, ancora non è stata decisa. Partiamo dal teorema base: io di solito dormo sulla sinistra del letto, lui a destra. Involontariamente e non so perché, è una cosa che mi è capitata anche in altre situazioni e con altre persone. Nel “Lettone”, io ormai occupo quel lato senza storie e ovviamente sulla mia destra opera David che in realtà sarebbe al centro con Alfredo a presidiare la fascia destra alla Maicon. A Napoli ad esempio, decidemmo uno schieramento diverso, io e Alfredo alle spalle del Catto unica punta considerando la disposizione dei letti. Stavolta è tutto da capire. Il punto è che dalle foto ho notato anche una impostazione diversa: due letti singoli non paralleli, ma uno spostato leggermente in avanti seguendo la struttura della camera. Qualora fosse così, io agirei alle spalle di David che andrebbe a ricoprire la posizione di “falso nueve”, idea tattica che a me non dispiace. In caso contrario, due letti sulla stessa linea, io a sinistra (ovviamente) e David sul letto destro. Questo interrogativo è quello che più mi agita.

 

Riposino o non riposino? – Il primo giorno bisogna pianificarlo per bene. Avendo una sveglia abbondantemente prima dell’alba, una notte arricchita dal lungo pre-partita e il viaggio sul groppone, il rischio che a un momento della giornata una ventata di cecagna e stanchezza potrebbe coglierci drammaticamente esiste. Pertanto, dovremmo decidere se rispolverare la tattica usata a Madrid: pennica intorno l’ora di pranzo e poi via per nuove esilaranti avventure.

 

Notte a “zonzo” – Il non aver preso l’hotel anche per l’ultima notte visto l’orario del volo alla mattina è stata una buona scelta? Lo scopriremo solo vivendo. Attualmente è l’interrogativo meno martellante di quelli precedenti, senza dubbio la scelta è stata fatta su una base chiara: se la notte a “zonzo” può regalare brividi, si sceglie questa soluzione senza problemi, ci mancherebbe. Speriamo di aver preso la decisione corretta.