“Perché siamo felici di essere italiani”

Lo scorso anno parlando con Michael in redazione l’Italia era un tema frequente nei nostri discorsi extra lavorativi. Lui da amante del Belpaese e io da cittadino tricolore, ci imbarcavamo su conversazioni relative alla nostra cara e vecchia penisola. Spesso, la chiacchierata si chiudeva con una mia frase, un mix fra nostalgia e orgoglio mai sopito: “Michael, remember, life is too short not to be Italian…”

E la risposta puntuale era sempre: “You say right, Matteo…”

Questa estate la penna acuta, divertita e intensa di Severgnini ha stilato un elenco sui 100 buoni motivi per essere italiani. Difficile non poter condividere la lista, alcune frasi hanno un valore tanto poetico quanto reale. Io ne ho sottolineate alcune alcune, le mie 15 preferite. Lascio a voi lo stesso compito.

E’ inutile negarlo. Alcuni aspetti dell’Italia ci addolorano, alcune vicende ci imbarazzano: anche perché ne siamo, spesso, corresponsabili. Ogni giorno occupano le pagine dei giornali, che hanno il dovere di raccontarle. Altre cose, per fortuna, ci rendono orgogliosi. Eccone cento in ordine sparso. Non è una classifica ragionata: è un elenco del cuore.

 

Ecco perché, nonostante tutto, siamo felici di essere italiani.

1.    Perché siamo intelligenti, quando non diventiamo astuti.
2.    Perché siamo intuitivi, se non cadiamo nella superficialità.
3.    Perché siamo immediati, quando non diventiamo impulsivi.
4.    Perché siamo imprevedibili, se non diventiamo inaffidabili.
5.    Perché siamo geniali. Nessuno è altrettanto bravo a trasformare una crisi in una festa.
6.    Perché siamo gentili e capaci di bei gesti (poi abbiamo difficoltà a trasformarli in buoni comportanti).
7.    Perché abbiamo gusto. Sappiamo istintivamente cos’è bello.
8.    Perché, talvolta, anteponiamo l’estetica all’etica. E’ sbagliato, ma resta comunque uno spettacolo.
9.    Perché siamo interessanti. Turisti, uomini d’affari, Angela Merkel: con noi non ci si annoia.
10.   Perché nel mondo ti guardano. In Italia ti vedono.
11.   Perché la campagna è un’educazione sentimentale (nord).
12.   Perché la vita è un saliscendi (centro).
13.   Perché il mondo è un’idea a colori (sud).
14.   Perché le città sono attraversate dalla storia e dalla gente.
15.   Perché Milano è la nostra America, la terra delle opportunità.
16.   Perché Trieste è il sud del nord, il nord del sud, l’est dell’ovest e l’ovest dell’est
17.   Perché Venezia fa credere a ogni turista d’essere un poeta.
18.   Perché Genova sorride, mostrando i denti al mare.
19.   Perché Firenze e Torino si sono svegliate.
20.   Perché Napoli e Bari si danno le spalle, ma si rispettano.
21.   Perché il caldo in Calabria è profumato.
22.   Perché in Sicilia la linea più breve tra due punti è un arabesco (grazie, Ennio Flaiano).
23.   Perché la Sardegna ha un gran cuore e una gran pazienza.
24.   Perché il traghetto verso Olbia è un viaggio al termine della notte.
25.   Perché, come negli Usa, esiste un nord e un sud. Cercate Rossella O’Hara a Matera. Magari si chiama Samantha, ma c’è.
26.   Perché il cielo di Lombardia, certi giorni, è più azzurro della maglia della Nazionale.
27.   Perché Lucia Mondella è più sexy di una modella (ieri, ora e sempre).
28.   Perché abbiamo la testa in Europa, la pancia al vento e i piedi a mollo nel mare.
29.   Perché d’estate fa più caldo e d’inverno fa più freddo. Così possiamo rinfrescarci, riscaldarci e lamentarci.
30.   Perché le mattine hanno sapore di mare (Gino Paoli), il pomeriggio è azzurro (Celentano) e poi è una notte in Italia (Ivano Fossati).
31.   Perché abbiamo i tigli nei giardini, gli abeti sui monti e i papaveri nei campi.
32.   Perché le Alpi, a un certo punto, si spogliano della neve e si lasciano guardare.
33.   Perché i vip hanno le loro tane (dove sgomitano coi ricchi russi) e tutto il resto è libero.
34.   Perché arriva il momento in cui spengiamo i motori e i risentimenti.
35.   Perché il calcio è un gioco (ogni tanto).
36.   Perché tutti hanno giocato a calcio.
37.   Perché i gusti del gelato sfiorano la metafisica (puffo, amarissimo, basilico).
38.   Perché nei treni corre la vita (sui regionali, piuttosto lentamente).
39.   Perché negli aeroporti all’alba sembriamo una nazione ordinata.
40.   Perché non tutti gli spettacoli all’aperto sono spettacolari, ma sono tutti all’aperto.
41.   Perché nelle feste balliamo anche senza essere sbronzi.
42.   Perché negli alberghi capiscono subito chi sei, e se lo ricordano.
43.   Perché nei ristoranti lavorano uomini e donne, non robot.
44.   Perché abbiamo il mare, le montagne, le colline, la pianura, città poetiche, isole profumate, fiumi vivaci e grandi laghi. Certo, mancano il Gran Canyon e la Grande Muraglia. Ma ci stiamo organizzando.
45.   Perché gli italiani hanno saputo dipingere, scolpire, raccontare, cantare, recitare, arredare e vestire la vita.
46.    Perché abbiamo scoperto l’America per caso.
47.    Perché l’antica Roma era potente e la nuova Roma può essere divertente.
48.    Perché a Milano c’è la Scala del calcio, e anche l’altra.
49.    Perché abbiamo il “Corriere della Sera”, che segna il tempo di una vicenda che va avanti.
50.    Perché le famiglie sono alberghi e ristoranti, banche e assicurazioni, asili e ospizi (e resistono anche al Family Day).
51.    Perché gli americani si mettono in analisi, noi ci sediamo a cena con i figli.
52.    Perché a tavola mettiamo pane, amore e fantasia.
53.    Perché abbiamo insegnato a mangiare al mondo. Be’, forse non a tutti: ma ai francesi, agli inglesi e agli americani certamente sì.
54.    Perché abbiamo cappuccinizzato il pianeta, e in Italia un caffè non si nega a  nessuno.
55.    Perché abbiamo inventato la pizza, la Vespa, la Fiat 500, l’Olivetti Lettera 22 e la giacca da donna. Quando teniamo le cose semplici, non ci batte nessuno.
56.    Perché molti ci criticano, ma tutti ci copiano.
57.    Perché le chiese di campagna sono meglio di certi difensori della fede
58.    Perché l’Argentina è l’Italia alla seconda potenza e ci ha mandato un grande Papa e alcuni ottimi centravanti.
59.    Perché abbiamo il capo di governo più giovane d’Europa, e chissà cosa combina.
60.    Perché abbiamo il Presidente più anziano, e sappiamo quanto ha fatto.
61.    Perché ogni tanto rovesciamo la bandiera (rosso a sinistra?!), ma le vogliamo bene.
62.    Perché scriviamo leggi così complicate che talvolta ci dimentichiamo di rispettarle.
63.   Perché siamo troppo indulgenti con imbroglioni e farabutti, ma li riconosciamo subito.
64.    Perché siamo autocritici, se non diventiamo autolesionisti.
65.    Perché abbiamo la Grande Bellezza che vince l’Oscar e la piccola bontà che fa girare il mondo.
66.    Perché abbiamo il servizio sanitario nazionale, la scuola pubblica e i carabinieri.
67.    Perché medici, infermieri, insegnanti e poliziotti lavorano molto per poco.
68.    Perché c’è sempre qualcuno che prova a incoraggiare qualcun altro.
69.   Perché la donna è mobile e l’uomo pure; i ragazzi, non parliamone. Viva lo smartphone!
70.    Perché accendiamo l’aria condizionata solo quand’è necessario.
71.    Perché sappiamo pensare con le mani.
72.    Perché i campi non hanno mai l’aria annoiata.
73.    Perché dove le valli si aprono nella pianura qualcuno ha aperto una fabbrica che dà lavoro.
74.    Perché intorno a Bologna e a Modena costruiamo macchine precise e romantiche.
75.    Perché il Veneto è il nostro Texas.
76.   Perché a Memphis ci copiano il caffè e la pizza, ma noi a Melfi gli facciamo le Jeep.
77.    Perché all’università di Pavia i ragazzi studiano sotto le magnolie e il glicine.
78.    Perché in ogni laboratorio del mondo ci sono un computer, una pianta verde e un italiano (prima o poi restituitecelo, però).
79.   Perché certi paesotti lungo le strade provinciali sono così brutti da diventar simpatici.
80.    Perché camminare nelle città di notte produce un rumore interessante.
81.    Perché le piazze sono salotti e sale d’attesa, mercati e assemblee, passerelle e palestre.
82.    Perché abbiamo vecchie case bisognose di amore e manutenzione.
83.    Perché, se vedete qualcuno con le mani in mano, c’è una spiegazione. Se le sta fregando e pensa: bene, adesso che si fa?
84.     Perché diciamo “criticità”, ma in fondo non siamo tanto critici.
85.    Perché parliamo in inglese, soprattutto quando parliamo italiano (è più trendy, baby)
86.    Perché amiamo confondere chi ci giudica.
87.    Perché sappiamo che quei giudici, talvolta, hanno ragione.
88.    Perché siamo attirati dalle eccezioni, ma ogni tanto ricordiamo anche le regole.
89.    Perché siamo resilienti, non ancora rassegnati.
90.   Perché siamo convinti che nulla sia veramente impossibile (Berlusconi monogamo?!).
91.    Perché tutti sono rivali di tutti, ma in fondo ci sopportiamo.
92.    Perché governare noi è come condurre un branco di gatti (ma i gatti hanno più personalità delle pecore, diciamolo).
93.    Perché le strade offrono un campionario di facce. Difficile sentirsi diversi, quando di uguale non c’è nessuno.
94.    Perché abbiamo il senso dell’umorismo. E ridiamo di chi non ne ha.
95.    Perché nulla è stabile, se escludiamo il provvisorio.
96.    Perché ogni tanto ci cadono le braccia, ma poi le tiriamo su.
97.    Perché siamo quello che gli altri vorrebbero essere, almeno talvolta. E non osano.
98.    Perché le donne italiane lo sanno
99.    Perché l’Italia è piena di ragazze e ragazzi italiani, e adesso tocca a loro
100.  Perché sorridiamo, nonostante tutto.