L’Inter di oggi spiegata a un canadese

Ma quindi in quale competizione giocherete il prossimo anno? Champions League? Europa League?

No guarda, in nessuna delle due. Ancora una volta, per il terzo anno negli ultimi cinque, siamo fuori da tutto. Non siamo propria sulla mappa europea del calcio. Che tristezza eh? La Champions ormai è diventata un sogno irraggiungibile, una cosa quasi fuori portata, pensa che l’ultima volta che abbiamo giocato una partita in Coppa Campioni, avevo da poco compiuto 25 anni e mi ero appena laureato alla magistrale, era marzo 2012. Una vita fa.

E chi sono ora i proprietari?

Sono dei cinesi. Gente che ha fatto i soldi con una catena di elettrodomestici, Suning, do you know it? Hanno una enorme disponibilità economica, sono arrivati un anno fa ma la prima stagione è stata un disastro raro. Nonostante qualità della squadra e investimenti sul mercato – oltre 120 milioni di euro – siamo arrivati settimi, giocando il peggior campionato della nostra storia recente. Parlano un sacco questi cinesi, pensano che raggiungere grandi traguardi con una azienda di frigoriferi e lavatrici sia un po’ come nel calcio. Hanno cambiato dei dirigenti, fanno proclami in continuazione, volevano prendere due allenatori, il meglio in Europa, e ovviamente non ci sono riusciti.

Ma non erano indonesiani, avevo sentito così?

No, l’indonesiano è l’altro. Noi abbiamo due presidenti, un proprietario e tanti dirigenti a casaccio. L’indonesiano è Thohir, uno che ha preso la squadra nel 2013 e dopo meno di tre anni l’ha rivenduta, o meglio, ha dato via la maggioranza ai cinesi. Lui si è fatto la sua speculazione, una grande pubblicità ed è ancora presidente. Ha circa il 30% del pacchetto azionario ma soprattutto con un paio di scelte insensate ha mandato all’aria la scorsa stagione, cacciando l’otto di agosto Mancini e prendendo uno che solo lui poteva scegliere, uno condannato a finire male da subito. Sfortunatamente, questo Thohir è ancora in mezzo ai piedi. Con lui abbiamo avuto tre stagioni modeste, la CL non l’abbiamo vista nemmeno con il binocolo. Parlava spesso di marketing, brand, e poi niente, un giorno è sparito. Da un pezzo non si vede, e speriamo esca di scena del tutto al più presto.

E Zanetti?

Fa il vice presidente, una figura di rappresentanza e basta. Ma vedi, l’Inter non esiste più. e questo processo di totale disgregazione è iniziato nel 2013. La cessione di Moratti a Thohir, l’addio dei tanti grandi senatori, fra cui Zanetti stesso, la scelta di un allenatore detestato da tutti, uno che a fine anno, dopo un quinto posto, ha convocato una conferenza stampa per ripetere concetti banali espressi durante tutto l’anno, aggiungendo che però avevamo battuto più corner di tutti. Mica male no? Da lì in poi abbiamo giocato un anno senza la nostra maglietta, pensa te a che siamo arrivati, ma con un gessato, non ci siamo avvicinati a giocare una finale nemmeno per errore. La stagione che inizia è quella che potrebbe portare al settimo anno di digiuno dai successi. Se finiremo a zero significherà il più lungo periodo senza vincere nella nostra storia dal dopo guerra…

Un quadro abbastanza negativo direi…

Direi che siamo messi male. Certo, sempre meglio avere i soldi che le casse vuote, ma il problema è che nessuno in fondo, si rende conto del disastro economico, di appeal e blasone che ha avuto questa squadra negli ultimi anni. Perché un giocatore dovrebbe accettare magari 10 milioni dall’Inter quando può avere la stessa cifra da qualcun altro e giocare per obiettivi importanti come scudetto o Champions League? Perché venire da noi per lottare per il quarto posto (ringraziamo il Signore che ci sarà un piazzamento in più, l’unica cosa che aumenta le nostre limitate chance di Europa vera) e non giocare per nessun obiettivo stimolante? Ecco, i soldi sono importanti, ma non bastano quelli per ricostruire letteralmente una squadra. Davanti a noi ci sono anni di attesa ancora, di errori e pianificazioni.

È lunga amico mio. Ma sai, oltre a non vedere più dello spettacolo, a non esaltarmi per qualche momento cruciale, a non ammirare un campione con la nostra maglia e provare vergogna perché so che non solo non possiamo vincere, ma nemmeno possiamo essere competitivi, beh, io ho perso pure il senso di appartenenza verso questa squadra.

Perché sì, oltretutto ci hanno privato anno dopo anno della nostra identità.

Do you know what I mean?

Conversazione avuta recentemente con un amico qui, tifoso del Manchester United.

L’Inter di oggi spiegata a un canadeseultima modifica: 2017-07-09T12:38:02+02:00da matteociofi
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