Ci sono arrivato così…

 

Mancano 5 giorni alla discussione di laurea, ma questo è il lungo ed entusiasmante percorso che mi ha condotto al 29 febbraio.

(Non ci sono tre presentazioni: le due prima dello scritto di Storia della Lingua e quella di Linguistica generale, giugno-luglio 2011. Queste sono le introduzioni di tutti gli esami orali, quelli in cui l’esito segue immediatamente il colloquio)

 

11/2/2010

Ogni grande avventura inizia sempre con un piccolo passo. Ogni grande trionfo è legato al primissimo successo. Sette mesi dopo, di nuovo di fronte, va in scena il duello delle polemiche. Dall’aula T31, Ciofi-TXXXXXX: c’eravamo tanto amati.

17/2/2010

Certe sfide hanno un valore unico ed un’importanza diversa. Se è vero che la storia non si legge ma si scrive, questa è la prima grande occasione per iniziare un altro capitolo: l’ennesimo. Dalla T23A, è Ciofi-Storia Contemporanea: Il SuperClassico.

21/05/2010

Dei veri amici ci si può sempre fidare, anche dopo tanto tempo. Basta una chiacchierata e tutto si risolve, perché la stima va oltre ogni cosa. Chi è dall’altra parte della scrivania oggi non è un nemico, ma un uomo, un grande personaggio e un professore sempre pronto ad aiutarti. Dal quarto piano è Ciofi-Letteratura latina medievale: come è bello ritrovarsi!

3/6/2010

Un duello che si ripropone, un filo che si ricongiunge. Dopo 3 anni e mezzo, il sorteggio, li ha messi di nuovo contro, uno di fronte l’altro. In mezzo ci sono stati 28 esami e una tesi triennale. Ma tutto questo oggi non conta, oggi è Ciofi-Orlando Furioso: il remake.

21/06/2010

Dopo la cronometro e le pianure, il Tour entra nel vivo. Arrivano le salite, e il Monte Ventoso si staglia all’orizzonte. È il momento di spingere sui pedali perché si sale, non c’è tempo per pensare, ma bisogna stringere i denti, ed affrontare il “Gigante della Provenza”, dove il Maestrale soffia anche oltre i 160km/h. Oggi è il giorno della scalata, la Montpellier-Mont Ventoux con i suoi 176 km, quelli  più temuti. Oggi è Ciofi-Petrarca: il tappone.

5/7/2010

Le trappole nascono sempre da errori di valutazione o dagli imprevisti. Basta uno sbaglio, un pizzico di superficialità, e puoi fallire clamorosamente. Per questo è obbligatorio tenere alta la guardia, perché il colpo meno atteso, può rivelarsi letale: Dall’aula P12, è Ciofi-Belli: vietato distrarsi.

14/7/2010

La portata di un’impresa è determinata dal valore della cosa per cui si combatte, ed oggi nessuno è qui per partecipare e basta. Questo è un esame che si passa con la voglia e con il sudore, è un ostacolo che se non lo riesci a superare, smarrisci te stesso e resti da solo in fondo al gruppo! Dall’aula T29, è Ciofi-Critica Letteraria: come una finale.

9/9/2010

Un altro viaggio, un altro giro dentro l’alto medioevo, un mondo tanto lontano quanto affascinante ed oscuro. C’è una lode da difendere ed un nuovo passo da compiere. La torre di controllo ha dato l’ok, il radar anche. Si può ripartire. Dall’aula T21 è Ciofi-Lett. latina medievale: il decollo. 

24/9/2010

Il vento è in poppa e la boa ormai si vede ad occhio nudo. Il tempo è buono e le previsioni sono confortanti. Mancano solo pochi metri prima di girare intorno al “grande galleggiante”, prima di prendere la nuova rotta, quella finale, quella che conduce al porto. Dall’aula T18 è Ciofi-Cardarelli: al giro di boa.

24/1/2011

Un muro, una barriera, un ostacolo da superare, stavolta non ci sono alternative, bisogna fronteggiare il grande avversario e batterlo. La testa che pulsa, la voce un po’ rotta, il cuore che batte più veloce: i momenti decisivi si vivono anche così, con il timore dentro e la voglia dell’impresa. Dall’aula T18 è Ciofi-Filologia Romanza: la super sfida.

11/2/2011

Dopo una sconfitta deve esserci una reazione, una risposta forte. L’ultima curva è nelle vicinanze ma c’è ancora strada da fare. Un occhio alla media e la voglia del riscatto. Il risultato finale dipenderà molto anche da oggi, non è un dentro o fuori, ma questa sfida conta parecchio. Dallo studio del secondo piano è Ciofi-Letteratura inglese: al bivio.

20/6/2011

Dopo una sconfitta il vero nemico al secondo esame della sessione non è mai davanti a te: è lì dentro che prova a roderti le sicurezze e a metterti paura. Non esistono alternative oggi, vincere per alimentare le speranze e continuare a crederci, anche perché quando sei con le spalle al muro, puoi soltanto avanzare: dalla T18 è Ciofi-St.della lingua italiana, più di un derby.

2/9/2011

È il 2 settembre 2011, è il quarto piano dell’edifico B, è Ciofi vs Storia della Gran Bretagna: è l’epilogo.

Il 7 gennaio

Il 7 gennaio è un po’ come l’1 settembre. È quella data che nell’immaginario collettivo ha un ruolo ben preciso, una simbologia chiara. È il giorno preso come riferimento, quello al quale si associano i buoni propositi e le speranza dell’anno che riparte. Il 7 gennaio è il giorno in cui frasi come “Smetto di fumare”, “Mi iscrivo in palestra”, “Chiamerò più spesso mia madre” vivono il loro apice. Onestamente è una data che non mi è mai piaciuta proprio come il primo settembre. Non mi piace perché in fondo è sempre stato il giorno in cui si tornava a scuola dopo le feste e negli ultimi 5 anni è diventata invece la data che dava inizio alla sessione invernale di esami all’università. La prima novità del 2012 è che stavolta il 7 gennaio è un giorno per quanto mi riguarda come tanti altri, non rappresenta nulla, non indica scadenze e nemmeno l’ora X per far scattare i buoni propositi. È una data vuota, senza quel significato che per anni l’ha caratterizzata. Tra oggi e domani smonteremo l’albero di Natale ed il presepe, tutto ciò avverrà con quel pizzico di tristezza che ti rimane quando un momento come le feste, da me tanto amate, finisce definitivamente. Ricomincia finalmente il campionato, riaprono le scuole e molti uffici, tutta la giostra riparte di nuovo almeno fino a Pasqua. Sarà curioso capire cosa nasconderà quest’anno e faccio questa affermazione consapevole che potrebbero esserci numerose difficoltà. È arrivato il 7 gennaio, per una volta non lo detesto, domani è domenica ma da lunedì inizia il rush finale, l’ultimo scorcio che mi condurrà al 29 febbraio e che vivrò tutto di un fiato.

Il Super Ospite

 

DSC00571.JPGNon capita tutti i giorni di avere Sir. Alex Ferguson come ospite all’università, è per questo che Tor Vergata si è svegliata con un pizzico di emozione in più stamattina. È stato un grande evento con uno straordinario personaggio, il pubblico ha risposto presente riempiendo l’auditorium fino all’inverosimile ed il giudizio finale è certamente positivo. È stata una giornata intensa, coinvolgente e stancante ma ne è valsa veramente la pena, arrivare quattro ore prima di Ferguson è stato il dazio da pagare per chi come il sottoscritto era impegnato attivamente nell’organizzazione dell’evento, ma sono sacrifici che si fanno ben volentieri quando capitano occasioni del genere. Più di cinquecento persone nell’auditorium: stampa, fotografi, studenti e semplici curiosi tutti lì per un totem del calcio mondiale, per l’allenatore più vincente della storia del pallone. Il tecnico scozzese è giunto alle 12.30 con grande puntualità e ho avuto l’onore e la fortuna di potergli aprire la porta laterale dell’auditorium prima di fare lo stesso con Damiano Tommasi e Gianni Rivera. In modo del tutto inatteso mi sono trasformato anche in usciere ma è stato uno dei momenti più simpatici della mattinata. Ho avuto modo di parlare anche con Picchio De Sisti ma soprattutto con le due traduttrici molto disponibili alle quali ho rivelato la mia domanda facendo delle prove generali e ottenendo il loro lasciapassare. Non sono mancati però dei momenti spiacevoli o comunque delle situazioni che hanno creato un po’ di caos, macchiando a mio modo di vedere una grande mattinata. Non ho tollerato l’arroganza dei fotografi, professionisti che passerebbero sopra chiunque per il loro mestiere anche se a volte esagerano ed oggi ne è stato un esempio lampante. Non mi è piaciuta la poco organizzazione per evitare che ragazzi e bambini prendessero posizioni non adatte, sotto al palco o ai lati di quest’ultimo, per questa ragione erano necessari oltre alle hostess almeno 7-8 steward per badare ad una folla in certi momenti arrembante e un po’ maleducata. Riguardo a questo ultimo aspetto credo che sia poco da fare, cori per Tommasi, urla, esultanze ai gol trasmessi dal video proiettore, buuu nei confronti del Preside di facoltà quando è stato presentato. Il comportamento del pubblico è stato spesso fuori luogo, soprattutto quando tutti si sono ammassati sul palco o nelle vicinanze. Ad un certo punto la folla si era spostata completamente in avanti abbandonando la platea e lasciando anche un brutto colpo d’occhio. Tralasciando questi spiacevoli aspetti mi sento di criticare un’altra cosa: l’inglese e la pessima pronuncia di chi ha presieduto l’incontro tra cui il Rettore. Credo che a certi livelli, in certe sedi, di fronte a personaggi di questo calibro certe figure non siano ammissibili, soprattutto in una facoltà di Lettere, dove si studiano anche lingue straniere, in particolare l’inglese. L’evento è durato il giusto tempo, un’ora circa, sessanta minuti che hanno permesso a 4 studenti di porre la propria domanda in inglese a Ferguson. Ho avuto l’onore di aprire il Questions Time, con un po’ di emozione ho chiesto al tecnico scozzese un qualcosa che mi servirà per la tesi anche se una parte della domanda l’ha in qualche modo sviata. Poter citare direttamente Ferguson nel mio lavoro, nelle mie conclusioni, rimane un bel colpaccio. Resta un pizzico di rammarico per non aver strappato una foto ma la situazione alla fine era veramente fuori controllo e quindi la macchinetta è rimasta spenta. È stata una mattinata che difficilmente scorderò, un evento che di certo non potrà essere superato per importanza e grandezza, un momento che ho avuto la fortuna di poter vivere in prima persona, a cinque metri da Sir. Alex, in piedi sul palco.

 

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(Vedere nei titoli di Sky Sport 24 la risposta di Ferguson alla mia domanda direi che è un brivido di un certo peso, no?).

 

L’epilogo

È il 2 settembre 2011, è il quarto piano dell’edifico B, è Ciofi vs Storia della Gran Bretagna: è l’epilogo.

Ho tagliato il traguardo così, passeggiando, guardandomi intorno sereno e soddisfatto provando a vivere fino in fondo l’attimo in cui sono uscito dallo studio del professore con il libretto in mano per l’ultima volta, dopo l’ultimo esame. E’ stata una giornata intensa ma senza dubbio speciale come ho scritto nel post precedente, soprattutto per il suo valore simbolico, è andato tutto bene ma di fondo lo sapevo, ero consapevole di come sarebbe andato l’esame perché c’erano tutti quei fattori che lo avrebbero reso quasi una formalità, alla fine il pronostico è stato centrato in pieno. Una lode colora definitivamente l’ultima casella del libretto, lo chiude e attende solo di avere un seguito con il voto finale di laurea tra qualche mese ma per adesso posso accontentarmi. Ho pensato molto ad Alfredo in questi giorni forse per un suo vecchio post, e credo per quella frase di Giuliano Palma che in qualche modo ci lega: “è il destino di chi va più forte, al traguardo niente braccia aperte”. Questo ritornello mi ha fatto compagnia e soprattutto ho voluto rispettarlo, stavolta niente celebrazioni, niente feste come fu invece per l’ultimo esame della triennale quando mancava veramente solo Davide Mengacci che assaggiava le fettuccine per rendere la situazione una vera sagra di paese. I toni sono stati più bassi ma non tanto per volontà mia ma perché sarà giusto festeggiare quando sarà il momento adatto, quando si chiuderà del tutto questo cammino. Oggi è stato comunque bello vedere diverse persone lì, scambiare due battute e ricevere le congratulazioni sentite e oneste da parte degli altri perché sono cose che fanno sempre piacere. Sarà un week-end forse di riposo dopo 25 giorni in cui ho fatto parecchio, lunedì avrò modo di incontrare Sir. Alex Ferguson che viene da noi in facoltà come ospite e poi potrò veramente concentrarmi su Pechino. A differenza della maggior parte delle persone posso dire infatti che il dovere è quasi finito ed il piacere è sempre più vicino. Sostenuto l’esame, ora, mi attende l’avventura in Oriente.

 

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