Paliano 2 – Il ritorno

Dopo due rinvii, piogge domenicali e fastidio malcelato per via di una evidente maledizione su di noi, alla fine siamo riusciti ad attraccare nuovamente a Paliano per replicare la cena di febbraio. Stavolta però, considerando il clima e la bella stagione, abbiamo preferito un pranzo all’aria aperta, sotto la tettoia con le valli ciociare sulla nostra sinistra a far da sfondo.

Eravamo in sei la scorsa volta, ieri invece abbiamo bissato l’appuntamento in cinque considerando il forfait di Luca impegnato in una partita. La prima sosta è stata a Valmontone per raccattare la solitaria Teoria e mentre ci avvicinavamo al casello è partita l’idea di tornare presto da quelle parti per recarci a MagicLand, il grande parco divertimenti alle porte di Roma. Raggiunto il luogo di incontro con l’accorrente David, ci siamo diretti verso l’agriturismo, ma prima di occupare il nostro tavolo abbiamo voluto un contatto diretto con ciò che rende questi posti genuini e sani: i maiali, le mucche, le oche, le rane, il verde, la puzza degli animali e l’odore del verde.

Mentre David assegnava ad Antonio tutti i suoi poderi difronte ad una bella veduta, iniziava la maratona alimentare che ci ha inchiodati fino alle 16 passate alla sedia. Antipasti, due primi, grigliate, tagliata, contorni, frutta, vino, dolci, caffè, praticamente tutto il possibile in una verace istantanea di un’Italia che ancora non molla: il pranzo, la domenica, il mangiare, i risultati delle partite in sottofondo.

Tra una portata e l’altra abbiamo assistito ad un Gallo che tendeva allo scurrile in una nuova ondata goliardica e simpatica di volgarità, le abitudini discutibili di Gianni Morandi dal punto di vista alimentare, discorsi su dialetti e dizione, mentre io ero rapito letteralmente dalla ragazza al tavolo affianco e suggestionato dal suo fisico avendo la nostra età ed essendo da poco mamma.

Allungati sui prati adiacenti al ristorante, sono cominciate conversazioni su viaggi, telefilm, roba legata agli anni 90, sigle, l’avviso della Luas in gaelico che continuo a sfoderare e crea sempre entusiasmo, insomma, la giornata è volata via mentre io pensavo a quale battuta avrebbe potuto tirare fuori Alfredo se fosse stato presente.

Saluti, autostrada, Valmontone di nuovo e Roma – Juve alla radio. Non ho cenato perché non era umanamente fattibile dopo questa bella domenica di primavera inoltrata, in campagna e in compagnia, pensando al prossimo appuntamento, le montagne russe e i divertimenti di MagicLand che ci coinvolgeranno prossimamente…

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(I tre amigos)

La cena di Paliano (Eh, avessi detto…)

Alla fine, anche la famosa e tanto chiacchierata cena all’agriturismo di Paliano dove lavora il cugino di David, l’abbiamo fatta. Verrebbe da dire finalmente, certo, se consideriamo che erano almeno due anni che puntualmente saltava, pertanto possiamo essere davvero gioiosi di quanto sia avvenuto ieri sera, un qualcosa che ha dell’incredibile, insomma l’incantesimo, o meglio, la maledizione è stata spezzata. Dovevamo essere in 4, poi il gruppo si è ampliato con i rinforzi da Velletri e la serata ha preso fin da subito la piega migliore. Tutti soddisfatti della cena, della qualità e del prezzo, contenti di aver trascorso soprattutto una bella serata. L’argomento che ha fatto da apripista è stato quello relativo al concorso e a Antonio, ai “vecchi”, a qualche personaggio dimenticato nella memoria, a Ilaria Mora ma anche James Bond, al fatto che ormai apprezziamo di più una cena come diceva qualcuno anni fa, e poi Sanremo e le sue mille sfumature hanno caratterizzato il finale, quando belli sfamati ci siamo messi a conversare amabilmente fino a mezzanotte.

Qualche foto, qualche battuta, il Gallo in grande spolvero come sempre, qualche ricordo tipo i famosi 30 panini mangiati da Antonio in una settimana all’università, il timore e la prospettiva di David di dover rifare eventualmente l’esame a Siena a ottobre, Luca che ci raccontava da buon ingegnere gli sprechi e i progetti relativi alla “Vela” di Tor Vergata.

E mentre cercavo intorno a me un Alfredo come spalla per dire qualcosa a David, la serata volgeva al termine. Nel 2009 andammo per la prima volta in Ciociara a cena da Gino, due anni dopo, nel luglio del 2011, tornammo nello stesso ristorante in versione estiva con un folto gruppo, ieri a distanza di due anni a mezzo ci siamo inoltrati nuovamente verso le terre del nostro beniamino pur cambiando posto.

La maledizione è stata spezzata, la serata è stata particolarmente gradevole, il prossimo appuntamento con i ristoranti ciociari di conseguenza è per il 2017, non prima.

Alla prossima.

 

Frase della serata

Antonio: “Ma anche le salsicce so’ di pecora?”