Il Tris di Primi

 

Dicevamo, “Cuochi per una sera” e così è stato. Nell’accogliente cucina di Alfredo ci siamo destreggiati fra pentole, sughi e frullatori, cercando di dare il meglio di noi stessi, divertendoci davvero tanto.

La novità della serata è stato il cambio di programma inziale: da tris di primi è diventato un poker, con l’aggiunta di una pasta al tonno (con pomodoro e olive nere) ad aprire le danze. Uno spuntino prima di cominciare davvero, ma soprattutto l’occasione per mangiare tutti insieme contemporaneamente, considerando che più avanti, per motivi logistici, avremmo cenato scaglionati.

Dopo il tonno ho iniziato a preparare il mio pesto. Non avevo dietro il mortaio, ma ho ripiegato sul frullatore ed il risultato mi pare che sia stato altamente sufficiente. Alfredo ha apprezzato, David ha declinato per via del microscopico pezzettino di aglio che avevo dovuto mettere obbligatoriamente. Subito dopo, quando l’orologio segnava già le 23, il “Vissani di Fiuggi Terme” ha cucinato l’ Amatriciana per me, scegliendo giustamente il guanciale alla pancetta. Ottima la prestazione del “Carlo Cracco ciociaro” che mi ha deliziato con una buona pasta, se l’avesse lasciata cuocere un minuto in più sarebbe stato ancor più meritevole.

Per chiudere il giro, a mezzanotte, Alfredo ha preparato un risotto con funghi a David. A quel punto, sono tornato protagonista, poiché, molto probabilmente, le esalazioni di funghi stessi mi hanno fatto male generandomi una particolarissima reazione allergica. Occhi rossi e gonfi e naso chiuso, mezz’ora in cui mi sono dovuto mettere sul materassino in sala con le palpebre tirate giù. Sembravo “Il Cieco di Sorrento”, ma sapevo che tipo di reazione fosse per quanto poi non avessi mai vissuto uno sfogo così anomalo. Dopo una rapida passeggiata fuori per prendere aria fresca siamo rientrati in casa. Il Catto si è seduto su una sedia di plastica, con tanto di giubbotto addosso e ha deragliato ripetutamente, diventando inspiegabilmente “pesante”. Mentre Alfredo faceva la Twitter Cronaca della serata, ci siamo incamminati a letto, dove abbiamo assistito all’ultimo brivido. Stamattina infatti David mi ha chiesto perché durante la notte avessi sorriso. Lui si è svegliato e ha visto che io ridevo nel sonno, gli ho risposto che era vero, stavo facendo un sogno su di lui che mi divertiva particolarmente e poi gliel’ho raccontato.

Insomma è successo di tutto, è stata una serata lunga, divertente, alternativa, una serata che merita di essere quanto prima riproposta.

 

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Cuochi per una sera

 

In realtà, il post che ho scritto giorni fa sulla ricetta del pesto ha generato una situazione altamente goliardica che domani mi vedrà impegnato proprio ai fornelli.

Riassumendo, la vicenda è andata così. Io ho pubblicato un post che Alfredo ha commentato facendo riferimento ad una vecchia storia, chiedendomi di scrivere magari qualcosa sul blog di cucina. Io l’ho accontentato e lui si è esaltato notevolmente. A quel punto, la scorsa settimana, ha inviato una mail a me e David dal seguente titolo: “La serata TRIS DI PRIMI (per noi che ormai apprezziamo di più una cena…)”. La spiegazione fra parentesi è una citazione ironica ripresa da una frase detta da un nostro amico dell’Università, al secolo Valerio “James Bond”.

In questa mail, il fantasioso ragazzo frascatano, lanciava un’idea tanto improponibile quanto accattivante. Io, lui e David invitati a casa sua per cucinare una nostra ricetta da far assaggiare ad un altro dei tre. Nell’ordine: io cucinerò ovviamente pesto per Alfredo, lui si adopererà per il Catto, anche se c’è un forte riserbo sulla pietanza, mentre il “Mestolo d’oro” della Ciociaria si cimenterà in una Matriciana per il sottoscritto.

La proposta è stata raccolta al volo con grande entusiasmo, tutti sappiamo che sarà un pretesto ad una super serata inimmaginabile. Domani quindi, saremo nella cucina di Master Chef e dovremo confrontarci con le nostre dubbie doti culinarie.

Essendo un tipo preciso, organizzato e che prende sul serio ogni cosa, oggi pomeriggio mi sono messo a vedere dei video sul pesto per carpire qualche dettaglio in più o semplicemente per ottenere una panoramica migliore sui movimenti. L’ho visto fare spesso a mia madre o mia nonna, ma quasi sempre con lo sguardo poco attento e quindi devo rapidamente farmi un ripasso per essere pronto.

In questo lavoro di ricerca, mi è venuto in mente quando a marzo 2009 mia madre fece del pesto che mi diede anche per Maria Grazia. Era un periodo abbastanza altalenante del nostro rapporto e ricordo ancora perfettamente come una sua telefonata, in cui mi parlava dei contenitori rosa del pesto che dovevo andarmi a riprendere a casa sua, si trasformò in una furiosa litigata mentre passeggiavo per i prati della facoltà con il mio Lonsdale blu.

Questa cosa mi sembra veramente lontana nel tempo, ma non so per quale stramba ragione a volte mi viene da rimpiangere quei momenti che in realtà, in quegli attimi precisi, non sopportavo. Tuttavia, tralasciando memorie e ricordi vari, domani tutti davanti ai fornelli, alle 21 saremo in onda su Cielo…

A seguire gli aggiornamenti sulla serata. Ovviamente.

 

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La Ricetta del Giorno

 

Una domenica pomeriggio di fine settembre 2010, il giorno prima di partire per Madrid con David, andai a correre con Alfredo e terminata la corsa, mentre stava calando il buio, tirò fuori una delle sue geniali idee. Mi parlò di aprire un blog, un sito, uno spazio per scrivere gestito da noi, da qualche amico avvezzo alla penna, serio nel portare a termine l’impegno e soprattutto con fantasia. Ipotizzando il taglio di questo blog, mi spiegò la sua volontà di mescolare le carte e di far lavorare ciascuno su campi insoliti, per imparare e conoscere qualcosa di nuovo. Nella fantaredazione, a me fu assegnato uno spazio settimanale sulla cucina, sulle ricette.

La grande idea non andò in porto, ma questa storia del sottoscritto a combattere con fornelli, pentole e sughi di vario tipo è rimasta. Nel commento al mio ultimo post, infatti, c’è questo riferimento: “…Certo che ogni tanto potresti buttare lì qualche ricetta di cucina…”.

Prendo la palla al balzo e allora vado di ricetta, così “Duomo”, ti regalo questa piccola grande soddisfazione.

Bene, premesso che non sono il re della cucina, ma nemmeno l’ultimo dei pirla, qualcosa posso fare, di fame non morirò mai e non sono nemmeno uno di quelli che per una settimana vive di cibi precotti, take away, junk food o pizza.

Essendo allergico però a quelle 700-750 cose alimentari, ho una dieta abbastanza basica, quindi il gusto per la cucina ce l’ho ma sempre piuttosto mitigato dai miei problemi.

Sono nato e cresciuto in una famiglia di persone che cucinano, che amano stare ai fornelli, in particolare mia madre e mia nonna che da giovane è stata anche cuoca. La tradizione e la cultura del mangiare esiste nel mio mondo e considerando le mie origini liguri, genovesi, la ricetta del giorno non poteva essere che il Pesto.

Io, l’ho mangiato per l’ultima volta nel settembre del 1995 a Genova, quel giorno scoprii di essere allergico ai pinoli e quindi pure il Pesto venne bannato dal mio scarno menù. Detto questo, ho il mortaio sempre a portata di mano e così, in seguito ad un consulto con mia madre, vi posto la ricetta. Buon Appetito…

 

Ingredienti per 4 persone:

 

          1 manciata di foglie di basilico di Prà.

          2 spicchi di aglio.

          30 gr. di pinoli.

          3/4 di bicchiere di olio extravergine d’oliva.

          30 gr. di burro.

          2 cucchiai di formaggio pecorino grattugiato.

          4 cucchiai di formaggio parmigiano grattugiato.

          Sale grosso.

 

 

Lavare le foglie di basilico con cura sotto l’acqua fredda e farle asciugare, subito dopo metterle nel mortaio insieme all’aglio, ai pinoli e pestate il tutto.Quando il basilico stilla il liquido verde si aggiungono i formaggi già grattati in precedenza e si amalgama tutto.

Infine si mette l’olio di oliva, prima del burro, la raccomandazione è quella di terminare la lavorazione nel minor tempo possibile per scongiurare l’ossidazione degli ingredienti.

Prima di utilizzarlo come condimento, il pesto va allungato con un paio di cucchiai dell’acqua della cottura.

A questo punto è pronto per condire la pasta, possibilmente trofie, trofiette, trenette avvantaggiae, i mandilli di saea.

 

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