La mia rassegna stampa

 

Lavorare in una redazione significa essere concentrati su quello che succede nel mondo costantemente. La mail sempre aperta, le notizie che arrivano in un attimo, le agenzie di stampa che ti girano comunicati e news, tutto ti permette di non perderti nulla: il lato positivo del mondo virtuale di oggi. Durante questo lavoro, mi imbatto spesso nei siti italiani, un po’ per curiosità ma soprattutto per sapere cosa accade a casa mia. Repubblica, Corsera, Messaggero, Gazzetta e Corriere, questo è il pane quotidiano, almeno quello iniziale. Tralasciando le storie tristi e di cattivo gusto, fra cui quelle delle baby squillo a Roma, la mia personalissima rassegna stampa di oggi è la seguente.

 

“Berlusconi dichiara che i suoi figli si sentono come gli Ebrei sotto Hitler”. Siamo davanti ad un uomo che non ne ha più. Le sbandate di un disperato che sarebbe opportuno evitare di riportare per rispetto e buon senso. Immagino che per qualche occasione o viaggio di stato sia passato per Auschwitz o che magari si sia dovuto recare a qualche appuntamento a fine gennaio in Italia per la Shoah, per cui, mi domando come cazzo faccia a dire queste cose. L’ennesima uscita a vuoto, l’ennesima mancanza di rispetto verso chi ha sofferto davvero, non i suoi figli che devono guidare aziende e società e che come problema principale hanno il rischio di dover vedere i titoli azionari in borsa salire o scendere. Vergogna.

 

Una notizia che invece ha catturato la mia attenzione è quella relativa a Davide Cariolaro, un professore padovano che insegna matematica a 100 km da Shanghai. Vittima di un incidente 40 giorni fa, combatte fra la vita e la morte in Cina. Avrebbe bisogno di un intervento di neurochirurgia, operazione che non può avvenire nel paese che lo ospita. L’ospedale di Padova si è detto disponibile ad accogliere Cariolaro per tentare questo intervento ma il problema più grande rimane il trasporto verso il nostro paese. Serve un aereo con macchinari appositi, tra cui la ventilazione assistita. Air France è l’unica che può assicurare tutto ciò, ma servono ben 150 mila euro per il trasferimento, oltre ai 1500 che la famiglia deve pagare quotidianamente per le cure ospedaliere in Cina. Situazione complicata e disperata, non mancano collette e appelli alle varie istituzioni con la speranza che tutto si possa risolvere. 

http://corrieredelveneto.corriere.it/padova/notizie/cronaca/2013/5-novembre-2013/professore-grave-shanghai-un-volo-l-italia-o-morira-2223592143323.shtml

 

Il Messaggero oggi riportava un curioso articolo su Roma. Secondo Giuseppe Angeletti, il centro d’Italia sarebbe a Torre Spaccata, precisamente in Via Marco Rutilio. Dopo ingegnosi calcoli lo studioso umbro ha affermato che ad una manciata di km da casa mia c’è l’esatto punto centrale del paese. Ho pensato subito ai miei parenti a Foligno che insistono nel dire che il loro paese sia “Lu centru de le munnu”. Appena torno a casa vado subito a Via Rutilio. Ho deciso.

http://www.ilmessaggero.it/TECNOLOGIA/SCIENZA/roma_centro_torre_spaccata_italia_studio_marcio_rutilio_angeletti/notizie/351081.shtml

 

 

Il Corriere della Sera oggi invece pubblicava una interessante statistica effettuata da Tom Tom in relazione alle città più trafficate, caotiche e congestionate d’Europa. Mosca è in testa, poi c’è Istanbul e Varsavia. Palermo è al quarto posto (prima in Italia), Roma al sesto e seconda nei confini nazionali. Mi stupisce il dato sulla città siciliana: possibile che sia peggio di Roma? Un posto che ha solo 655 mila abitanti e 1.200.000 in tutta la provincia, il nulla se paragonato a Roma, può avere più traffico o ingorghi della Capitale? A studiosi der Tom Tom, fateve ‘na settimana sur Raccordo poi ne riparlamo dai…

http://motori.corriere.it/attualita/13_novembre_06/citta-piu-trafficate-d-europa-palermo-roma-le-peggiori-987dc750-46b5-11e3-a177-8913f7fc280b.shtml

 

In chiusura, Repubblica oggi riportava un’altra statistica per scoprire qual è la città più onesta del mondo. I reporter di Reader’s Digest, una famosa rivista americana, hanno provato a capirlo seminando portafogli riconducibili al proprietario in diversi posti del globo. Una sorta delle Olimpiadi della legalità delle Iene. A Helsinki il maggior numero di restituzioni dopo aver trovato il portafoglio, Mumbai, Budapest e New York a seguire. Le peggiori Madrid e Lisbona, sorprese invece da Zurigo. E l’Italia? Non l’hanno messa, qualcuno ha commentato dicendo che i portafogli da noi spariscono ancora prima di metterli per strada per fare certe prove… 

http://d.repubblica.it/attualita/2013/11/05/news/citta_oneste_portafoglio-1873106/

E’ finito sul giornale

 

Ognuno è unico, ognuno è un potenziale personaggio a modo suo. Questa è una verità insindacabile e impossibile da confutare. Ognuno di noi però, potrebbe finire un giorno sul giornale per milioni di motivi e per questa ragione ho pensato per cosa sarei potuto finire io su un quotidiano nella sezione cronaca.

Sarebbe potuto succedere la notte del 22 maggio 2010, avrebbero potuto titolare “Festa Inter drammatica, muore un ragazzo 23enne al 2-0 di Milito”. 

Potevo finire sul giornale nell’estate del 2002 quando mi salvai per un pelo dal super shock anafilattico per il pistacchio in vacanza a Monopoli e mia madre avrebbe potuto raccontare il dramma.

Potevo finire sul giornale per un’intervista tipo: “L’anti-playboy italiano: Matteo Ciofi”.

O anche per aver trasformato la laurea magistrale e soprattutto le celebrazioni di questa, in una sorta di Circo fuori luogo, anche se un tipo di notizia del genere sarebbe stata più da rivista del quartierino.

Sarei potuto finire sul giornale per qualche attentato, per un rapimento, per essere stato testimone oculare di una tragedia. Mi avrebbero potuto intervistare su qualche rivista scientifica chiedendomi di spiegare loro cosa intendo quando dico che “Se fossi una donna, ma anche un maschio, io con me non ci uscirei mai. Nemmeno per un caffè. Preferirei vedermi tre volte di fila Ben-Hur in arabo”.

Insomma, ognuno di noi potrebbe far notizia, ognuno potrebbe essere coinvolto in qualche news.

Ci sono un sacco di modi per finire su un giornale, e io penso di aver scelto quello più edificante.

 

giornale, irlanda, dublino, articoli, stage

 

Dedica del giorno:

Dedico questo post e questo articolo scritto in inglese alla Prof.ssa Gatti che nei primi tre compiti del primo liceo mi mise in inglese NC, 3 ed NC.

 

Frase del giorno: 

Andrea: “Vieni trattato come un cretino perché lo sei”.

Sfogliando il giornale

Sfogliando l’edizione domenicale de Il Messaggero sono stato colpito da un paio di notizie legate alla città, una in particolare relativa alla viabilità e l’altra al mondo dell’università. In prima pagina c’era infatti un articolo sulla nuova metropolitana, la B1 che congiungerà P.za Bologna alla Conca d’ora ed un altro sui fondi destinati alle università italiane. Per Roma la terza linea metro è qualcosa di epocale: un nuovo passaggio sotterraneo di 5 km che collegherà la zona della Nomentana con una punto piuttosto centrale della città. A marzo partiranno i collaudi dei treni che trasporteranno migliaia di cittadini quotidianamente e subito dopo la linea sarà attiva, con la speranza di poter decongestionare il traffico su strada e il caos che regna sovrano durante le ore di punta. Per quanto riguarda l’altra linea in costruzione, ossia la C, c’è ancora bisogna di tempo e a breve saranno aperti i cantieri fra San Giovanni e Colosseo. Quest’altro tratto assume un’importanza se vogliamo ancora più decisiva poiché collegherebbe la periferia, anche quella più lontana, con i punti nevralgici di Roma sostituendo il già dismesso trenino Pantano-Termini Laziali. Dopo anni di lavori, scavi, cantieri e rallentamenti pare che qualcosa stia finalmente venendo a galla e sarebbe fondamentale per una città che ambisce ad essere una capitale europea ma che è tuttora una metropoli arretrata e incapace di assicurare una qualità decente nei trasporti, sia ai i cittadini sia ai milioni di turisti che giungono ogni anno. Andando avanti nella mia lettura mattutina mi sono imbattuto in un altro interessante articolo ad opera di Alessandra Migliozzi a pagina 19, sui fondi del 2011 destinati alle varie università in base ai loro meriti riguardo la ricerca e la didattica. Nella classifica nessun ateneo del centro-sud si attesta fra le prime 10 posizioni: all’undicesimo posto c’è Tor Vergata, staccatissima La Sapienza (34esima) e ancor più lontana Roma Tre (50esima). Considerando la situazione che vivo da anni ormai a Tor Vergata sono basito da tutto ciò. La domanda che mi sono immediatamente posto è stata la seguente: ”Se noi siamo undicesimi e viviamo una condizione drammatica, un declino evidente negli ultimi 4 anni, ma dalle altre parti come sono messi?”. Non ho una risposta al mio quesito e non potrò averla calcolando che non posso avere un punto di osservazione corretto per le altre realtà, di certo stiamo tutt’altro che bene. La più grande speranza dopo questa amara conclusione è che questi fondi (sempre meno consistenti e sempre più in ritardo) possano essere impiegati nel modo migliore e per il bene dei ragazzi che studiano in queste facoltà.