Sfogliando il giornale

Sfogliando l’edizione domenicale de Il Messaggero sono stato colpito da un paio di notizie legate alla città, una in particolare relativa alla viabilità e l’altra al mondo dell’università. In prima pagina c’era infatti un articolo sulla nuova metropolitana, la B1 che congiungerà P.za Bologna alla Conca d’ora ed un altro sui fondi destinati alle università italiane. Per Roma la terza linea metro è qualcosa di epocale: un nuovo passaggio sotterraneo di 5 km che collegherà la zona della Nomentana con una punto piuttosto centrale della città. A marzo partiranno i collaudi dei treni che trasporteranno migliaia di cittadini quotidianamente e subito dopo la linea sarà attiva, con la speranza di poter decongestionare il traffico su strada e il caos che regna sovrano durante le ore di punta. Per quanto riguarda l’altra linea in costruzione, ossia la C, c’è ancora bisogna di tempo e a breve saranno aperti i cantieri fra San Giovanni e Colosseo. Quest’altro tratto assume un’importanza se vogliamo ancora più decisiva poiché collegherebbe la periferia, anche quella più lontana, con i punti nevralgici di Roma sostituendo il già dismesso trenino Pantano-Termini Laziali. Dopo anni di lavori, scavi, cantieri e rallentamenti pare che qualcosa stia finalmente venendo a galla e sarebbe fondamentale per una città che ambisce ad essere una capitale europea ma che è tuttora una metropoli arretrata e incapace di assicurare una qualità decente nei trasporti, sia ai i cittadini sia ai milioni di turisti che giungono ogni anno. Andando avanti nella mia lettura mattutina mi sono imbattuto in un altro interessante articolo ad opera di Alessandra Migliozzi a pagina 19, sui fondi del 2011 destinati alle varie università in base ai loro meriti riguardo la ricerca e la didattica. Nella classifica nessun ateneo del centro-sud si attesta fra le prime 10 posizioni: all’undicesimo posto c’è Tor Vergata, staccatissima La Sapienza (34esima) e ancor più lontana Roma Tre (50esima). Considerando la situazione che vivo da anni ormai a Tor Vergata sono basito da tutto ciò. La domanda che mi sono immediatamente posto è stata la seguente: ”Se noi siamo undicesimi e viviamo una condizione drammatica, un declino evidente negli ultimi 4 anni, ma dalle altre parti come sono messi?”. Non ho una risposta al mio quesito e non potrò averla calcolando che non posso avere un punto di osservazione corretto per le altre realtà, di certo stiamo tutt’altro che bene. La più grande speranza dopo questa amara conclusione è che questi fondi (sempre meno consistenti e sempre più in ritardo) possano essere impiegati nel modo migliore e per il bene dei ragazzi che studiano in queste facoltà.

Sfogliando il giornaleultima modifica: 2011-12-18T18:23:20+01:00da matteociofi
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