La “Formellata”

Dopo quasi due mesi di stage, è arrivato finalmente il momento dello sport, ed in particolare del calcio. È stato il giovedì della celebre “Formellata”, così l’aveva definita Renzo a metà giugno quando mi disse che alla prima occasione valida sarei andato con lui. La presentazione di Ederson, nuovo acquisto biancoceleste, mi ha condotto nella sala stampa del centro sportivo laziale, insieme a Paolo l’operatore e a Renzo stesso. Poco dopo mezzogiorno ci siamo ritrovati un po’ tutti alla stazione di servizio dell’Agip all’inizio di Formello. Nel bar adiacente alla pompa di benzina, c’era già Daniele Garbo di Mediaset e a distanza di qualche minuto è giunto anche Enrico Sarzanini di Dimensione Suono Roma e Leggo. Ho capito insomma che l’area di servizio Agip è un ritrovo prima delle conferenze per chi segue la Lazio. Dentro Formello ho preso contatto con la realtà biancazzurra: Paolo ha posizionato la sua telecamera, Renzo fraternizzava e salutava i ritrovati colleghi, io invece scrutavo ogni dettaglio. Verso le 13 ho occupato un posto all’ultima fila, vicino a me c’era Caliendo, il procuratore di Ederson, in seguito è arrivato Tare e subito dopo è partita la presentazione del centrocampista. Poche domande, risposte scontate e ovvie, ma grandissimo italiano sfornato dal sudamericano, una sorpresa che ha lasciato di stucco un po’ tutti. Terminato il turno del neo arrivato, ha preso la parola Lotito che ha dato il meglio di se, anzi, il peggio di se, attaccando un po’ tutti, sfoderando delle contraddizioni uniche, affermando cose insensate e leggendo un proprio editoriale di qualche mese fa tratto dalla rivista ufficiale della società. Alle 2 tutto era finito, l’operatore Mediaset cercava di mettersi in mostra ad ogni modo con una delle hostess ma senza grande fortuna, io e Paolo ci involavamo verso l’altra parte di Roma. Mezz’ora più tardi sono rientrato in redazione per preparare la diretta, terminata la trasmissione ci siamo adoperati per sistemare quella di domani. Alle 7 però, prima di andarmene, ho incrociato nuovamente Renzo, qualche commento sulla conferenza e poi l’ho salutato e ringraziato per avermi regalato questo brivido. Dopo due mesi, era il momento di vivere una mattinata da addetto ai lavori anche per il calcio.

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