Amarcord

21/05/2010

Ad un passo

Siamo lì, ad un passo dal sogno, a 90 minuti dalla gloria. L’attesa infinita sta per terminare, poco più di 24 ore, e poi sapremo chi riuscirà a completare questo Grande Slam portandosi la Coppa Campioni a casa. È certamente la partita più importante della mia vita, e l’occhio destro che mi batte da giorni, è il termometro di quanto la tensione si sia impossessata di me. In qualche modo, è anche il post che ho sempre sperato di poter scrivere, raccontare le mie sensazioni prima della partita che tutti sognano di vedere e giocare. Sento questo avvenimento più dei finali di campionato al foto-finish e addirittura più della finale dei Mondiali del 2006. È la mia prima volta, mentre è la quarta occasione in cui vedo l’Inter arrivare all’atto conclusivo in una competizione europea, ma i tre precedenti erano di coppa Uefa, l’ultimo è datato 1998 a Parigi. Fin da quando ero piccolo e ho iniziato a tifare, ho sempre desiderato vedere l’Inter campione d’Italia, crescendo, il desiderio irrefrenabile di conquistare questa coppa, mi ha accompagnato, l’Europa è diventata l’ossessione della mia adolescenza e della prima gioventù. Ora che sono alla vigilia di questo appuntamento, mi pare tutto molto strano, in parte ancora non me ne rendo conto, ma sento dentro di me la voglia esagerata di vivere questo momento e di alzare quella dannata coppa. È paradossale pensare come solo l’Inter mi faccia essere una persona tesa, ansiosa e angosciata, nient’altro mi porta a certi livelli. Sono notti che dormo male e faccio incubi inquietanti che hanno come sfondo la partita di domani, non ne posso veramente più. È una finale inedita, nessuno avrebbe scommesso su questo epilogo a settembre, ma da una parte, penso che sia la “Vera Finalissima”, non è mai successo che due squadre vincendo la Coppa Campioni, potessero completare rispettivamente il loro personale tris. Questo dato statistico, per quanto magari ininfluente, è a mio parere abbastanza emblematico, Inter-Bayern Monaco è una grandissima finale, la sfida dell’anno. Non mi interessano le polemiche, il futuro di Mourinho, le schermaglie verbali della vigilia, il mio pensiero è rivolto solo al campo e alla vittoria. Non credo che sia il caso di sottolineare ancora quanto tenga a questo momento, la sua eccezionalità lo rende veramente unico, magico e forse irripetibile. Come ho scritto qualche giorno fa, siamo dei privilegiati, ci sono decine di milioni di tifosi in tutto il continente che vorrebbero essere al posto nostro, invece, almeno per stavolta, sarà il nerazzurro a gremire le tribune del Bernabeu.

 

Ancora qualche ora, e poi saremo lì, sarò lì, con il cuore che batte forte e la voce che trema, ad un passo dal sogno, a 90 minuti dalla leggenda.

 

 

So che potete farcela. Che farete di tutto. Che sentite che vi siamo vicini. Adesso ragazzi. Adesso è il momento. Noi ci crediamo.

Immagini da Madrid 2

Dopo il primo post di venerdì su Madrid, pubblico la seconda ed ultima parte in cui continuerò a raccontare il nostro viaggio nella capitale spagnola, attraverso la descrizione di alcune immagini che possono riassumere i tratti caratteristici del nostro soggiorno.

Albergo: posizionato ottimamente su Calle Atocha, a 50 metri dalla stazione di Anton Martin (metropolitana celeste), il nostro hotel si è schierato a metà. Discreto il servizio, comodi i letti, esageratamente stretto il bagno con il gabinetto quasi dentro la vasca. La posizione strategica ed il punto internet gratis scoperto la sera del secondo giorno, hanno rivalutato il giudizio sulla nostra dimora.

Teoria: era a Velletri ma ci ha dato una grande mano grazie ai suoi consigli prettamente alimentari. I locali che ci ha indicato si sono rivelati perfetti, rapporto qualità-prezzo magnifico e così il problema cibo è stato facilmente superato. La nostra amica era stata a Madrid ad inizio giugno e si è trasformata nella nostra guida Michelin, noi l’abbiamo seguita in tutto e per tutto, anche se non siamo riusciti a vedere la famosa statua di Sancho Panza.

Museo Jamon: uno dei posti principali indicati da Teoria è stato proprio questo negozio-ristorante dove si possono comprare i vari salumi, ma allo stesso tempo consumare tapas, birra ed anche pasti completi nella sala al piano superiore. Abbiamo mangiato tre volte in questo “museo” che si trova in diversi angoli della città, anche se il nostro preferito, è stato quello vicino a Puerta del Sol.

Con noi: io e David siamo stati a Madrid ma in realtà diversi personaggi, in particolare nostri amici, hanno viaggiato insieme a noi essendo stati citati e coinvolti nei discorsi centinaia di volte. Protagonista della vacanza è stata Ilaria Mora, “attaccata” per essere esageratamente romanista e quindi un pochino di parte nei giudizi calcistici. Oltre alla nostra amica, ci hanno fatto compagnia: Mateo, Francesca, Antonio e La Bionda, Alfredo, Silvia, Don Ciotti e Martina.

Soprannomi e Personaggi: non sono mancati i protagonisti inattesi in questo viaggio ed in ordine di apparizione, abbiamo potuto apprezzare Maicon, il PR di un locale adiacente a Plaza Mayor dove abbiamo mangiato una buonissima Paella. In questo ristorante abbiamo incrociato la Ragazza di Montpellier, una ragazza in gita a Madrid che Maicon ha provato a rimorchiare in vari momenti. La stazione della metropolitana di Anton Martin è stata subito ribattezzata Aston Martin, mentre quella di Tinto de Molina, è stata rinominata dal secondo giorno Tintura di Iodio.

Jukebox: durante le nostre lunghe camminate in giro per Madrid, il sottoscritto si è trasformato in un vero e proprio I-Pod, un mini Jukebox dall’archivio ambiguo e alternato. Musica italiana, ma anche qualche pezzo classico in inglese, cori da stadio, inni, canti popolari e stornelli, in tutte queste occasioni, il caro David mi è venuto in soccorso raccogliendo costantemente il mio intro musicale e cantando insieme a me. Le nostre musiche riprodotte e impreziosite dagli immancabili versi sono state le colonne sonore dei 4 giorni madrileni.

Un’avventura bella che riempie ulteriormente la nostra memoria, un’altra pagina che ci ha arricchiti, Madrid si può definire in questo modo. È stato magistrale il mio compagno di viaggio che prima di tutto rimane un vero amico e la speranza che la vacanza spagnola non sia stata l’ultima è veramente grande. Partirà per la Svezia a gennaio, ma al suo ritorno abbiamo già un appuntamento fissato da questa estate: il palio di Siena il 2 luglio. Madrid in archivio, Siena in prospettiva ed il sogno di Berlino insieme a Teoria e a qualcun altro, che batte dentro di noi.

Grazie, alla prossima.

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Immagini da Madrid

DSC00324.JPGAlla fine, la sfida fra Madrid e Barcellona, l’ha vinta la città catalana. Questo è il giudizio comune che abbiamo dato io e David dopo un’attenta analisi delle due metropoli spagnole, un “duello” che avevamo lanciato nei giorni precedenti alla partenza per la capitale. Accantonando paragoni di vario genere, è stato un altro gran bel viaggio, voluto e assaporato, fra divertimento, tapas, cana e sangria. Come è stato per Atene, le attese sono state ripagate, anche se forse ci aspettavamo qualcosa in più dalla città con un particolare riferimento ai monumenti. Madrid merita di essere visitata, è una meta che attira, ti sa coinvolgere con la sua essenza monarchica e quel modo di vivere caratteristico degli spagnoli. Ci siamo andati e siamo stati felici per come siano andate le cose, i brividi ci hanno travolto in diverse occasioni, le risate sono state il contorno immancabile, “i versi” hanno caratterizzato i 4 giorni madrileni. Non farò un resoconto delle nostre giornate stile diario di viaggio come invece decisi di fare per Atene e Vienna, ma voglio soffermarmi su alcuni momenti, immagini indelebili che conserveranno quel sapore goliardico per lungo tempo.

I versi: come dicevo in precedenza, in 4 giorni abbiamo prodotto una serie alternata di suoni-tormentoni di cui siamo diventati subito prigionieri. “E sei in pole position”, “Uééééé”, “Taaaccc”, hanno costellato ogni minuto vissuto a Madrid. Saremmo stati fastidiosi, noiosi, ripetitivi per tutti ma non per noi che non perdevamo occasione per emettere questi versi.   

Le bevute: nella terra della cerveza, della sangria e del tinto de Verano, non ci siamo tirati indietro nemmeno mezza volta. Il primo giorno tre belle sangrie hanno aperto i giochi e nel proseguo dei nostri giri, le tappe nei locali classici non sono mai mancate. La migliore sangria che abbiamo bevuto l’abbiamo gustata a Stop Madrid, anche se quella in una taverna nei pressi del quartiere La Latina ha regalato brividi.

Gran Via: nel centro della città, a due passi da Puerta del Sol si trovano decine di prostitute ai lati della strada che in abiti succinti, ma mai esagerati, cercano di adescare clienti. È successo anche a noi, a David nel caso specifico, quando una mora dopo avergli rivolto parola si è attaccata a lui, sulla sua spalla, e mentre la ragazza provava a strappare un sì al Catto, lui imperterrito, continuava a camminare ripetendo a voce alta “taac taac taac”. Momento spettacolare, uno dei più esilaranti del viaggio.

Guernica e Bernabeu: queste sono le due cose che mi hanno inevitabilmente fomentato. L’opera di Picasso ti scuote e ti colpisce, non ti immagini quanto possa essere maestosa e ti obbliga a rimanere lì impalato a guardarla quasi sconcertato. Lo stadio ha un fascino mitico, una magia che per un tifoso interista è ormai intrisa di leggenda. Visitare questa cattedrale del calcio è certamente suggestivo, camminare a bordo campo, ammirare il museo, e fare la foto con la Coppa che proprio da quello stadio abbiamo riportato a casa, è un’esperienza straordinaria.

Huelga General: Essendo persone che un po’ di sfiga se la portano comunque dietro, abbiamo vissuto il nostro penultimo giorno nello sciopero generale, sotto scacco dei negozi chiusi e della metropolitana che non assicurava il servizio. Non curanti dei problemi, ci siamo giustamente fatti coinvolgere dalla manifestazione e abbiamo fraternizzato con gli spagnoli scesi in piazza per contestare Zapatero. Ci siamo fatti dare la bandierina rossa dell’UGT e abbiamo vissuto un’altra esperienza fuori dalla norma.

Continua…

TWITTER FROM MADRID 2

Stamattina siamo andati a visitare il Reina Sofia che ha al suo interno il Guernica. Dopo un pranzo non straordnario, fra un po’ ripartiremo. Oggi c’ e uno sciopero generale (Huelga General) metro con corse ridotte e alcuni negozi chiusi. Citta abbastanza sporca, sembra Roma, per ora Barcellona vince il confronto in maniera abbastanza netta. Tempo ottimo, pantaloncini e maniche corte. Fra un po vado a giocare a una roulette in una “sala de juego” qui sotto, mi sta fomentando da giorni. A presto, buona serata.