The final Catt-down

Il Catt-down è iniziato da martedì, da quando siamo entrati nella settimana finale di attesa prima dello sbarco del nostro Eroe Sacro qui in Canada. Più passano i giorni e più una sorta di entusiasmo cresce, dico una sorta perché è un misto di qualcosa di non noto che però scalda.

Probabilmente è solo il piacere di vedere qualcuno che appartiene alla mia vita, a quella reale e storica intendo, ma so che c’è dell’altro. Ho la sensazione di avvicinarmi ad una specie di vacanza emotiva, gioiosa e divertente, due settimane che per me in particolar modo saranno tutt’altro che rilassanti perché non ci sarà un momento di pausa e le di ore di sonno caleranno ulteriormente. Ma va bene così. Anzi, deve essere così.

Due settimane “A tutto Catto”, che significa a tutto gas sotto il punto delle cazzate. Un’onda anomala di rare dimensioni sta per travolgerci e io ne sono ben consapevole, spero che valga lo stesso per il giovanotto di Fiuggi.

Non c’è nulla di analogo nella nostra storia ormai ultradecennale, qualcosa di simile sono i tre giorni in Svezia nel maggio del 2011, quando andai a trovarlo nella foresta di Huddinge mentre viveva la parte finale del suo Erasmus, ma qui, a Toronto, sarà tutta una altra storia. Sarà tutto XXL, come la cultura nord-americana impone: la città, i giorni a disposizione, forse anche il freddo.

Sarà un capitolo nuovo tutto da scrivere che si andrà ad aggiungere a quelli precedenti, ad aggiornare una storia composta anche di viaggi e città in cui abbiamo camminato insieme.

Spero che per il nostro amico Catto possano essere 15 giorni ad alto tasso di fomento, sarà da solo per diverse ore al giorno, allo stesso tempo però so che avrà un buon equilibrio fra indipendenza e compagnia, potrà insomma sperimentare diverse sfumature e gestire a suo piacimento i momenti durante la giornata.

Le idee per impreziosire questa avventura già ci sono ovviamente, la convivenza in un piccolo spazio presumo darà più spunti di cazzate che altro. Soltanto l’idea di spostare il tavolo per creare un corridoio tale da giocare con la pallina, o tirare almeno due rigori, regala un contorno chiaro della situazione. Estrema, e per questo stimolante.

Se il Velocipede del Basso Lazio riuscirà a tenere la barra dritta e a non farsi prendere da nessuna ventata di malinconia su quello che poteva essere e non è stato con il Canada a fare da sfondo, saremo un pezzo avanti. La riuscita di qualcosa di epico potrebbe essere davvero alla portata.

Manca poco, pochissimo, ricordo quando faceva caldo, l’estate torontiana impazzava e il Catto parlava di “scollinare” guardando i biglietti aerei sui vari portali, ora invece ci siamo sul serio, l’attesa è finita e il Gallo è pronto ad attraversare l’oceano di nuovo dopo tre anni e mezzo.

Sarà tutta un altra storia però, una storia di brividi e frescacce, perché come cantava De Gregori, “Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai, potranno scegliere imbarchi diversi saranno sempre due marinai”.

– Vabbe ma usi sempre la solita citazione?

– Sì.

Ci siamo, pronti e determinati, con la voglia di tirare a lucido lo spirito di quegli andati e goduti a Via Columbia.

 

‘Namo Catto! Here we go…

4 agosto 2017

Ora che abbiamo anche la data siamo tutti più sereni, contenti e soprattutto concentrati sull’obiettivo, sul giorno, su quando si consumerà questo Brivido di dimensioni inumane.

Dal quartiere generale di Antonio&LaBionda, quando in questa parte di mondo era l’ora di pranzo, è giunta la notizia che attendevamo, il dettaglio per far partire il vero count-down. Mancava la data, ora c’è anche quella, e quindi venerdì 4 agosto 2017 saremo di matrimonio per celebrare i nostri amici in questo passo che già all’idea esalta e mi esalta.

Troppi elementi confluiscono in questo momento storico, e ovviamente so bene che sarà un qualcosa di grande. Essere il testimone capita poche volte nella vita, al massimo un paio, essere il testimone della sposa è una responsabilità e un onore notevole.

Vedere due amici veri sposarsi, e quando dico veri intendo che il rapporto di amicizia è profondo e duraturo con entrambi allo stesso livello, sai bene che tutto questo insieme di aspetti non ricapiterà più, e di certo il coinvolgimento non potrà mai essere così elevato in altre occasioni. Avere l’altro testimone che oltretutto è l’Eroe Sacro rende questo momento come impareggiabile.

È una roba grossa, troppo grossa e densa di molteplici significati che non sono nemmeno in grado di sviscerare uno per uno, sono tutti insieme in un vulcano che lentamente inizierà a surriscaldarsi in attesa di questo giorno, già segnato nel calendario e fissato nella memoria.

La nomina di testimone della sposa l’ho ricevuta lo scorso settembre, mentre ero a casa a Roma dopo l’operazione. Vennero a trovarmi un pomeriggio insieme e sganciarono la doppia bomba, o il doppio brivido, ci siamo capiti insomma. Io testimone, ma della sposa, colpo a sorpresa, di grande classe, a effetto. Da fuoriclasse.

Mesi fa, in una lunga email che toccava diversi punti, raccontai alla Bionda il valore di questo ruolo per me, che esce dal classico incarico di seguire la sposa, soprattutto quando non sei una donna. Lei sa la profondità di questo gesto, gliel’ho voluto spiegare e forse per tutte queste motivazioni rintraccio in questa storia un sapore davvero unico.

Visto che sono un perfezionista, come direbbe Alfredo, ho tutto il desiderio, l’interesse e la volontà di essere presente e condividere con loro e con lei questo cammino verso un viaggio ancor più lungo. Già so bene che a un punto l’esaltazione mia personale mi porterà a essere una figura quasi ingombrante, e la prospettiva mi fa sorridere.

Manca poco più di un anno, ma pagherei per essere almeno al 20 luglio 2017, per cominciare a percepire quel fomento, perché così sarà. Il mio più grande augurio è di poter essere lì, insomma che la vita, la carriera, il lavoro, quello che è, mi facciano stare a Roma con loro presto e come si deve, perché è un percorso che vorrei gustarmi, con il piacere dell’attesa che cresce e del tempo che corre via sempre più rapido.

Per me sarà l’evento, la cosa più grande dei prossimi 12 mesi senza ombra di dubbio, immagino già però la sera di quella giornata, quando con l’altro testimone ci guarderemo in faccia e diremo: “È finita pure questa…” e seriamente potremmo prendere in considerazione atti estremi per l’effetto rinculo che ci sarà al termine di un qualcosa di tanto esaltante.

Eppure, in tutto questo rincorrersi di emozioni c’è una coincidenza clamorosa. Sì perché chissà come avrei risposto se venerdì 4 agosto 1995, mentre ero al matrimonio di mio zio, mi avessero detto che esattamente 22 anni dopo sarei stato lo stesso giorno testimone di due bambini a me coetanei e sconosciuti. Non so cosa avrei detto, ricordo il caldo però di quel pomeriggio, l’afa di Roma, il matrimonio al Campidoglio, il mio vestito di lino beige e la camicia a maniche corte celeste. Ricordo io e mio padre che camminiamo lungo i Fori e il prezzo assurdo per una bottiglietta d’acqua ad un camion bar, una cifra che spinse mio padre a dirmi: “Te porto dal Nasone”.

Quel giorno imparai che a Roma le fontanelle si chiamano così per il loro becco a forma di naso che sputa acqua. Ricordo la cena alla “Cavola d’Oro”, mia cugina di Genova in fissa con i Take That e altri piccoli dettagli.

Quello però era il 4 agosto 1995, adesso bisogna incamminarsi verso il prossimo, quello del 2017, per suggellare questo amore e questa coppia, che forse sancirà veramente la puntata finale della Cerchia, come il matrimonio di Donna e David, la coppia storica a Beverly Hills 90210.

Prepariamoci, saranno brividi. Mai come stavolta.

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 PERRY GARTH SPELLING AUSTIN GREEN ZIERING PRICE

Catto non ti fa strane idee su sta foto guardando i testimoni. A me Kelly Taylor a sinistra è sempre piaciuta, ma non sarò mai bello e dannato come Dylan Mackay, uguale per te. Nel senso che non pensare che trovi la mezza asiatica come Steve Sanders…a Catto!

Una domenica a Rainbow MagicLand

La gita a Rainbow MagicLand, il parco divertimenti di Valmontone, è stata finalmente vissuta e archiviata in maniera felice nel nostro album dei brividi, riempiendo per l’esattezza pagina 724, volume II.

Dopo due rinvii, stavolta, abbiamo rischiato il terzo ma La Bionda pur non in perfette condizioni non ha desistito e si è schierata alla grande. Giunti al parcheggio di Rainbow siamo stati affiancati e superati da un Gallo in grande spolvero e alla guida di una Panda bianca e non gialla, il primo colpo di scena risolto dalle parole del nostro amico che ha svelato subito l’equivoco. Dieci minuti più tardi eravamo dentro, con David vestito fin troppo elegante per la location mentre lentamente venivamo circondati da tutta la Campania che in questa prima vera domenica d’estate ha invaso evidentemente la località alle porte di Roma.

Partenza con lo Yucatan e prima doccia, Olandese Volante e Mystika, primi brividi con un Catto su di giri e particolarmente intento a mescolare animali da cortile con la Santissima Trinità per un delirio di risate. Cagliostro al buio con la Bionda che ha accusato un infortunio al fianco, e poi la decisione di sfidare l’attrazione clou di Valmontone: lo Shock, la montagna russa per antonomasia, lunga e ricca di capovolgimenti a una velocità notevole. Stordito e con un lieve dolore al collo per gli spostamenti repentini, ho proseguito con i tre burloni sulle altre giostre tra cui il sottovalutato Bombo (fatto per ben tre volte) e la boiata Demonia, una casa degli orrori in cui Antonio è caduto dopo aver fronteggiato La Morte in persona. Ilarità alle stelle, primi petti nudi tra cui il sottoscritto e Il Drastico in attesa di una sosta per un rapido e leggero pranzo. Il pomeriggio è proseguito con una nuovo tornata in cui ci siamo cimentati sullo Yucatan, Le Rapide dalle quali siamo usciti in condizioni pietose con acqua anche dentro la scarpe e ancora l’Olandese Volante. Prima di andarcene abbiamo voluto riprovare l’ebbrezza dello Shock, una pessima granita servita su un tubo discutibile (l’Happy Puppy), un paio di immancabili selfie e altre decine di puttanate sparate qua e là mentre io facevo ripetutamente sosta al bagno per bere come un cammello.

Alle 17,50 salutavamo il Velocipede di Fiuggi, anche oggi migliore in campo, lamentandoci del fatto che alla fine Alfredo avesse preferito rimanere a Frascati lasciandoci da soli in maniera poco educata. Grazie al Maxibon abbiamo pagato la metà, un prezzo accettabile (17,50 Euro), e abbiamo vissuto 8 ore ad alto tasso adrenalinico, togliendoci finalmente la soddisfazione di battezzare tutti insieme Rainbow MagicLand.

Dopo un 2013 povero di condivisioni per tante ragioni, bene o male, abbiamo riaperto il nostro libro dei brividi e fra Napoli, maratone, mangiate a Paliano e parco divertimenti, stiamo ricominciando a regalarci qualcosa di entusiasmante.

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Un video per te

Premessa: è un “regalo”, un omaggio ad una persona, solo ed esclusivamente per questa persona. Quindi, se vi pare nostalgico, malinconico, triste, pesante, esageratamente rivolto al passato, sappiate che siete fuori strada. A noi piace così, noi capiremo il suo valore perché dentro in fondo c’è quell’ironia e quella capacità di sdrammatizzare che tante volte è stata fondamentale.

In realtà tu non lo sai, ma venerdì scorso mentre camminavamo da soli davanti l’aula rossa e ti ho messo una mano sulla spalla dicendo “Eh, i migliori anni della nostra vita…” avevo già in mente tutto e avevo già iniziato a creare questo video raccogliendo buona parte del materiale. Naturalmente è per te, ma anche per noi visto che racconta questi anni. Impossibile mettere dentro tutto, troppo complicato infilare ogni cosa. Una cernita è stata di fatto obbligatoria, magari alcune belle foto sono rimaste fuori ma quelle più simboliche ci sono. Che siano stati i migliori anni lo sappiamo, e direi anche che è piuttosto evidente, insomma quei brividi sarà difficili poterli ritrovare altrove.

Be, sicuramente due risate te le strapperà, però se poi mi ti immalinconisci anche po’ sono contento uguale, non è l’obiettivo però ci sta. Mi raccomando, lo devi vedere più volte di quello mio della magistrale.

Buona visione Dà.

 

“Ma era n’altra cosa, altri brividi, un altro fomento, un altro clima, altri tempi, bei tempi…ma de che stamo a parlà su…”

 

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