Dieci libri

Ieri sera ho letto le ultime pagine del libro di Colin Shindler e ho terminato così il mio decimo libro in 12 mesi, credo che sia il mio record personale ma ciò non conta più di tanto, il lato che più mi interessa è che sto diventando un lettore sempre più costante ed in grado di leggere diversi generi. Quest’anno infatti sono passato dai testi teatrali alle biografie, leggendo qualche  tipico romanzo fino a testi di letteratura classica; l’Università e l’esame di Letteratura italiana hanno inciso abbastanza sulla mia media stagionale, anche se la passione per la lettura me la porto dietro ormai da anni. Non accetto mai i consigli degli altri, è raro che legga best-seller, non mi piacciono i gialli, ma ho sviluppato ormai una capacità particolare nel capire quasi subito quali possano essere i testi che fanno il mio caso. Quello che rende straordinario un libro secondo me, è il fatto che ognuno di noi possa immaginarsi ciò che sta leggendo nel modo più opportuno, la differenza tra un libro ed un film è che davanti lo schermo si è coinvolti, ma tutto dura per due ore, mentre le storie di un testo in un certo modo le guidiamo noi e durano ogni volta quanto ci pare come se fossero delle puntate. Immergermi nelle pagine di qualcosa che mi appassiona lo trovo avvincente e stimolante, non ho mai letto prima di addormentarmi perchè di solito ciò che leggo mi coinvolge e non mi annoia. Mi ricordo ad esempio quando a 17 anni lessi “Il Prometeo moderno” e rimasi sveglio fino alle due perchè ero talmente preso che non riuscivo più a chiudere il libro. La realtà è che quando studi, leggere è praticamente un dovere e spesso anche stancante, c’è quindi il rischio poi di non aprire mai un libro per piacere, finora questa sindrome non mi ha mai toccato e credo sia difficile che mi possa colpire, sono un  convinto amante dei libri, li apprezzo e reputo la lettura una delle migliori esercitazioni per la nostra mente e per l’immaginazione di ciascuno di noi.