Derby!

E’ la partita più importante, una sensazione da vivere nell’interminabile istante di novanta minuti. L’ineffabile, un qualcosa a cui le semplici parole non riescono a rendere omaggio. Gettiamoci in quello che in assoluto è l’emozione più profonda in un’intera stagione, il derby, la padronanza di una città che deve restare in tutti i sensi nerazzurra. In campo, sugli spalti e per le vie di casa nostra, ora si decide il domani. Gettiamoci con tutta le sete di rivincita che abbiamo in cuore e corpo e facciamo si che i lustri sorridano al nostro destino. Perché così deve essere!, E così sarà! Che il fato baci i nostri volti rivolti verso il cielo. Il campionato ci vede al momento in testa con un buon margine sulla inseguitrici, ma oggi non conta, è derby. I nostri avversari si sono appena laureati campioni del mondo per club, cos’altro aggiungere, questo solamente vale da stimolo più di mille parole di circostanza. Per non rimanere eterni incompiuti, per far sì che la storia parli di un’Inter trionfante e di una squadra superba. Perché questi ragazzi lotteranno, perché l’Inter finché tiene levato il suo vessillo nerazzurro combatte. Perché siamo tanti, una vita differente in molte sfaccettature, ma un unico e comune destino, un oceano di guerrieri alla volta dell’ideale terra primordiale; che il Graal rimanga in mano nostra e Montsalvat terra d’immortalità e al tempo stesso nebulosa dimora sovra terrena, ci apra le sue porte. E’ ora che l’età oscura lasci il passo agli allori. E’ tempo di vincere ancora. Troppe volte cara Inter è capitato un mancamento nell’ora decisiva. Non basta dare tutto, serve qualcosa di più. L’esito viene sancito solo al triplice fischio. Per il resto, prima e durante sarà battaglia. Aspra, leale e corretta, ma senza esclusione di colpi. Non ci si faccia prendere da parziali paure, non ci si nasconda a fronte delle probabili avversità. Nel derby, come nell’assalto tanto caro ai nostri avi si vince o si muore! E vincere è il nostro imperativo categorico. Una bolgia ininterrotta: il nostro compito e il nostro dovere. Perché gli astri sollecitati in adeguata maniera e con benevolenza sorridano al nostro orgoglio; all’inesauribile sete di rivalsa che ci portiamo dentro. Siamo interisti, uomini miranti l’assoluto. Disorganici, magari con mille pecche, ma pur sempre individui differenziati che in mezzo ad un mondo di rovine hanno sempre il coraggio d’alzare la testa, di sorridere e ripartire. Non è una semplice partita di calcio, ma è qualcosa di più, e non può certo esser spiegato ciò a chi non lo vive in prima persona. In una parola alquanto ricorrente in questa righe:derby.

Giornata di passione per noi, e per voi indomabili cavalieri nerazzurri dal profondo orgoglio. All’assalto!!!