Il centenario

Io c’ero. Tra 30/40 anni quando qualcuno mi parlerà del centenario dell’Inter potrò dire di essere stato presente ad un avvenimento così importante, suggestivo ed unico. Questo fine settimana è stato ovviamente segnato dal viaggio a Milano per celebrare i cento anni di leggenda del mio club, ed alla fine posso dire con soddisfazione che qualsiasi cosa è andata bene: viaggio, hotel, partita e festa. Strepitose le coreografie della curva prima e dopo il match, commovente il monologo di Gian Felice Facchetti e sorprendente la presenza di Adriano Celentano. Personalmente ciò che mi interessava di più era lo spettacolo post partita e la sfilata dei grandi campioni del passato. Dopo che circa 150 vecchie glorie sono state chiamate ero gonfio d’entusiasmo e rivedere tutti questi calciatori è stato straordinario, naturalmente i giocatori dell’ultimo ventennio mi hanno esaltato ancor di più. Da Zenga, Berti, Matthaeus, Zamorano, Sosa fino a  Baggio e Djorkaeff mi è venuto in mente quanto conoscevo bene la mia squadra, i visi e gli atteggiamenti, e quanto ero affezionato a ciascuno di loro; più o meno a tutti posso legare un mio ricordo dell’infanzia, dell’adolescenza o degli ultimi anni. Questo pensiero mi ha veramente emozionato perché in fondo mi sono reso conto di come questa squadra faccia veramente parte della mia vita al pari della mia famiglia, degli amici o dell’università. La festa è stata a mio parere molto ben organizzata, sobria ed elegante così come il taglio della torta in Piazza Duomo, il rischio era quello di ripetere le celebrazioni dello scudetto di qualche mese fa, ma alla fine credo che tutti possano ritenersi soddisfatti. Spesso sono stati fatti dei riferimenti alla partita di domani con il Liverpool, per me si poteva anche evitare però d’altra parte non si poteva accantonare del tutto l’attualità, sarà durissima ma ci si deve provare. Per quanto mi riguarda ci credo poco, ho praticamente già metabolizzato l’eliminazione con annessa delusione in questi venti giorni, però mi aspetto comunque un partita di grande orgoglio e carica agonistica. I giocatori sanno di avere una enorme occasione per entrare nella storia del club, potrebbero essere rallentati dalla pressione oppure decidere di tirare fuori le unghie, accelerare il passo e decidere di far soffrire quegli inglesi là, tutto dipenderà da loro.    DSC02426.JPG