Inconfondibili

Ognuno di noi credo che abbia delle piccole cose alle quali è affezionato particolarmente, non parlo tanto di oggetti o roba materiale, ma di sensazioni, rumori e profumi. Personalmente sono legato all’odore del cortile di mia nonna quando è estate, non so spiegarlo ma per me è semplicemente inconfondibile, a questo profumo lego senza dubbio i momenti della mia infanzia e non solo, quando passavo tutto il giorno con i miei amici a giocare a pallone e rientravo in casa alle otto di sera felice e stanchissimo. Un’altra sensazione che mi è sempre piaciuta era quella degli ultimi giorni di scuola soprattutto al liceo quando mi svegliavo la mattina e facevo il conto alla rovescia per la fine delle lezioni, ma anche il fatto di poter uscire alle 7.30 in maniche corte, la metropolitana bollente e la convinzione che il traguardo era vicinissimo. Devo però anche parlare della sensazione che provavo in certi sabato pomeriggio, quando andavo a letto e sentivo mia madre sistemare silenziosamente la cucina. Quei suoni di posate, di acqua del rubinetto, di bicchieri appoggiati nel lavandino, di sedie spostate, di cassetti chiusi piano mi piacevano troppo, rimanevo in silenzio ad ascoltare e ne ero accarezzato. Anche sentire il brusio della televisione o i rumori di chi sta apparecchiando la tavola mentre torno a casa nelle sere d’estate è un’altra cosa che mi dà una forte sensazione. E’un’emozione inspiegabile, che sembra quasi malinconia, ma è una felicità forse compressa e continuo a provarla ogni tanto anche ora che sono più grande. Cambiano le situazioni ma la sensazione è sempre uguale, inconfondibile. Nella vita, soprattutto al giorno di oggi si vive di ben altro, e spesso non si considera più tutto ciò che apparentemente ha meno valore, nonostante questo io con immenso piacere rimango avvinghiato a queste cose che mi porto sempre dietro come se fossero un bagaglio mai pesante.