Qui a Duisburg

Non volevo scrivere un post prima di questo esame per un motivo semplicemente scaramantico, l’ultima volta che l’ho fatto e avvertivo certe sensazioni e la stessa preoccupazione non finì bene, il riferimento è al 24 gennaio in occasione dell’esame di filologia romanza. Non è un caso il fatto che anche stavolta avverta dei timori perché i due esami hanno diverse cose in comune a mio avviso: sono tecnici, bisogna fare un grande lavoro di memoria, non mi piacciono ma contano molto. Cinque mesi fa non andò bene anche se ci furono molti aspetti che mi infastidirono e la fortuna non fu proprio dalla mia parte, stavolta l’esame sarà scritto, il margine di errore sarà inevitabilmente ridottissimo calcolando che è il terz’ultimo ostacolo prima della fine e non l’ho preparato bene per troppe ragioni. Ieri riflettevo sull’ipotesi che fra qualche giorno potrei ritrovarmi nuovamente a studiare questo genere di cose, una prospettiva che sfiora il drammatico ma che essendo reale devo considerare, anche se il pensiero ha solo aumentato la paura di questo esame. Il fatto che sia scritto di certo non mi aiuta, preferisco sempre gli orali, alle prove scritte non vado mai benissimo, non so esattamente il motivo ma è così, forse è un discorso di abitudine, in questi anni abbiamo fatto quasi sempre esami orali e quindi alla fine mi sono abituato e ho affinato le mie capacità su ciò che ho dovuto affrontare maggiormente. La sessione è quindi alle porte, lo scorso anno cominciò in un caldo pomeriggio di fine maggio, venerdì 21 precisamente, 24 ore prima dell’appuntamento più importante della mia vita. Quel giorno riuscii a portare a casa una lode fantastica considerando il livello di concentrazione che era sempre più basso dato che con anima e corpo ero già a Madrid. Domani si ricomincia, sono oramai immerso qui a Duisburg nel mio ritiro di Casa Azzurri a poche ore dall’esordio. La sessione estiva è sempre così, simile al ritiro della Nazionale ai Mondiali, il periodo è lo stesso, l’attenzione e la pressione sono identiche, ma soprattutto le sfide (e quindi gli esami) sono intervallate da preparazioni diverse. Domattina inizia l’avventura con tanta voglia ma con diversi punti interrogativi, partire con una gara del genere che è stata preparata male, non è il massimo della vita, sarà dura e ne sono pienamente consapevole ma d’altra parte un’Italia-Spagna al 3 giugno, all’esordio in una manifestazione internazionale, è sempre un banco di prova molto insidioso.