Quando Duisburg diventa Fort Apache

università,esami,lavoroSta per iniziare una delle settimane più lunghe ed intense degli ultimi tempi, 6 giorni in cui si concentrerà di tutto a partire da domani mattina. Sarà una domenica insolita, non sarà soltanto la vigilia dell’esame ma anche una giornata lavorativa considerando che dalle 12.30 lavorerò per un evento all’auditorium della facoltà almeno fino alle 17, un impegno che inevitabilmente mi porterà via del tempo, soprattutto in funzione dello studio per l’esame. Ho accettato diverse settimane fa, mi sono organizzato di conseguenza e sono stato pagato giovedì: in anticipo, cash e con una somma inaspettata. Lunedì sarà la volta dell’esame, il famoso modulo A che sto preparando bene, con maggior entusiasmo e con una convinzione diversa rispetto a quella che percepivo nella settimana precedente all’appello del 3 giugno. Martedì ci sarà un altro evento, altre ore in auditorium, mentre mercoledì e giovedì lavorerò normalmente con dei turni che però avranno una coda un po’ più lunga calcolando che ci sarà una conferenza che si prolungherà per tre giorni. Il giorno prima dell’esame del 24 (quello che devo rifare dopo aver rifiutato il voto) la passerò molto probabilmente non del tutto sui libri e questo un po’ mi preoccupa, evidentemente è destino che questo esame non si debba preparare bene, ogni volta c’è qualcosa, anche la prossima settimana avrò mille problemi ed è probabile che dovrò fare qualche salto mortale per riuscire a fare tutto o almeno il più possibile in modo decente. L’aspetto lavorativo e universitario si vanno così ad intrecciare clamorosamente e con perfetta sincronia, le situazioni “esterne” continuano a non essere del tutto tranquille e favorevoli, in poche parole c’è un’atmosfera piuttosto movimentata per usare un eufemismo. Mi aspettano 6 giorni tutti di corsa che tradotto significa: 2 esami, 2 eventi e 4 giorni di lavoro, il mio personalissimo ritiro di Casa Azzurri qui a Duisburg sta per trasformarsi nell’assalto a Fort Apache.

 

Frase della settimana

Gabriele: “E beh? Non ti esalta sentire il rumore dei nemici?”.