Ospiti a casa nostra…

Non credo che si debba essere eternamente schiavi e prigionieri della gratitudine e per questa ragione ritengo sensato e pienamente condivisibile il malumore che da diverso tempo serpeggia fra i tifosi della Virtus, nei confronti del nostro proprietario Sabatini. Quest’ultimo ha risollevato la Virtus nell’estate del 2003 evitando che sparisse del tutto dopo il fallimento di Madrigali, ha reso possibile l’affiliazione nuovamente e dopo 2 anni di purgatorio è riuscito a far risalire nella massima serie la squadra, portandola anche a dei buoni risultati soprattutto nelle prime stagioni. Sabatini ha i suoi meriti, va ringraziato per diverse cose ma è altrettanto giusto che venga criticato considerando il suo operato degli ultimi anni. Il budget cala costantemente, quello della Virtus di questa estate sarà un quarto di quello del Montepaschi considerando che dovrebbe aggirarsi intorno ai 4.5 milioni di euro, ma la popolarità di Sabatini stesso è in calo per i suoi modi talvolta plateali e per le sue iniziative al limite del ridicolo. L’ultima enorme questione che sta scoppiando definitivamente è quella legata al Palasport e durante una conferenza stampa del 10 giugno ha affermato che la Virtus il prossimo anno giocherà alcuni match a Ferrara, a 40 km da casa sua, a 40 km da Bologna. Nel lungo discorso il proprietario bianconero ha provato a fare chiarezza spiegando alcuni passaggi che si intrecciano inevitabilmente alla situazione della Fortitudo e quindi al PalaDozza, la casa della F scudata. Sabatini ha quindi dichiarato che non è corretto che la Fortitudo di Romagnoli dopo aver lasciato 6.4 milioni di debiti e dopo che il presidente biancoblù non ha tirato fuori una lira da quando ricopre tale carica, possa giocare al PalaDozza. Questo è giustissimo e mi sento di condividere la posizione di Sabatini anche perché il modo in cui si è comportata la giunta e il Comune è veramente assurdo ed inspiegabile. Appurato questo discorso, Sabatini ha poi deragliato affermando cose a mio modo di vedere paradossali. La Futurshow (il vecchio Palamalaguti) è di sua proprietà ed è luogo di concerti e di grandi iniziative per la città, ma prima di tutto è il palasport della Virtus. Per me è inaccettabile che si debba anticipare una partita o giocare altrove perché a metà maggio c’è il concerto di Shakira  e quindi bisogna trovare un’alternativa dato che al signore in questione fa molto più comodo un evento del genere per le sue tasche piuttosto che un partita di pallacanestro. Va bene tutto ma la Virtus deve avere la precedenza su ogni cosa, su ogni evento. Nel caso di Shakira Sabatini aveva chiesto di giocare al PalaDozza ma alla fine non se ne fece nulla. Se ci sono dei concerti o altri eventi per me è folle che si debba traslocare a Ferrara, non si può giocare una partita in casa “in trasferta”, è semplicemente paradossale. Su questo punto Sabatini si è espresso così: “Avremmo dovuto proporre ai nostri tifosi di giocare in un impianto con l’immagine di Pellacani e la curva Baron Schull? Io ci metto la faccia, ed è una cosa inaccettabile per un nostro tifoso, giocare nella casa della Fortitudo, che ottiene la gestione del palazzo come premio per aver lasciato 6.4 milioni di debiti”. Da tifoso della Virtus mi sento di dire un paio di cose su questa affermazione, esponendo la mia personalissima opinione. Preferisco giocare al PalaDozza a prescindere dalla foto di Nino Pellacani, preferisco giocare a Bologna e soprattutto nel luogo che per me non è la casa della Fortitudo, considerando che al PalaDozza di Piazza Azzarita è nato il mito della Virtus quando la Fortitudo era una squadretta di quartiere che si affacciava sui parquet d’Italia. In questo luogo mitico la Virtus ha scritto la sua storia prima di riempire pagine di leggenda al Palamalaguti di Casalecchio, lasciando quel campo alla Fortitudo. Ha ragione Sabatini sul fatto dei debiti è dell’ingiustizia riguardo la gestione del palazzo, ma la Virtus appartiene a Bologna e non può traslocare per nessun motivo al mondo nemmeno mezza volta, soprattutto per eventi del cazzo e per i concerti. Il pubblico virtussino è il più numeroso d’Italia, fa il maggior numero di abbandonati ed ha una storia ed una tradizione inarrivabile per chiunque altro e a Ferrara non ci andiamo. Meglio il PalaDozza con la foto di Pellacani che per l’occasione si potrebbe coprire con un bel telone bianconero che giocare a 40 km dalla propria città. La Virtus appartiene ai tifosi e alla propria storia, Sabatini talvolta se ne dimentica di questo aspetto, perché quella V nera su campo bianco per molta gente significa tantissimo, per lui forse no.

 

 virtus,bologna,basket,sabatini

 (Il PalaDozza di piazza Azzarita, dal 1957 al 1996, casa nostra…)