Quel mobile, mia nonna e il Guerin Sportivo: buona lettura

Entrando in casa di mia nonna, sulla destra, si vede subito un mobile lungo e basso a due ante. È appoggiato su quel muro che divide il corridoio dal salone, e lì, in questo armadio, ci sono dentro tutte le mie cose: i libri di scuola, i quaderni, le matite e le penne. Sul ripiano in alto si trovano invece delle riviste rigorosamente ordinate e si dividono fra quelle dell’Inter e i numeri del Guerin Sportivo. Da piccolo non ho mai letto i fumetti, mi annoiavano e mi sembravano stupidi, ma ho sempre preferito giornali e riviste, possibilmente sportive, e con il tempo, in maniera particolarmente accurata, ho creato questo piccolo archivio personale di roba degli anni 90.

Mi fa uno strano effetto poter scrivere da oggi sul Guerin Sportivo, è una esperienza che mi riconduce inevitabilmente all’infanzia, a quando sbirciavo la prima pagina della rivista ancora nascosta fra le altre in edicola. C’è un qualcosa di romantico in tutto ciò, ovvio, venti anni fa non avrei mai pensato di scrivere un mio articolo sul sito del Guerin, anche perché alla parola “sito” sarei rimasto spiazzato. Internet stava per sbarcare in Italia, i siti erano pochi e gli utenti ancora meno, i blogger non esistevano, se volevi scrivere potevi sperare solo ed esclusivamente nella carta stampata.

Se quel sabato dell’aprile ‘95, in attesa del derby di Pasqua, mentre mi aggiravo per IperMondo con il mio Guerin Sportivo in mano, leggendo attentamente la prima intervista di Moratti da poco presidente, mi avessero detto che un giorno avrei scritto anche mezza riga per questa testata, non ci avrei creduto. Avrei risposto “Magari!”, sicuramente. Non mi avrebbe preoccupato il modo e il posto, se on-line o a pagina 9, no, avrei fatto due salti, abbracciato qualcuno e sarei tornato a casa felice in attesa di scartare l’uovo.

Poter aver una rubrica sul sito del magazine sportivo più antico del mondo è pur sempre una piccola grande soddisfazione, almeno lo è per me perché so il suo valore. È gratis? Non mi importa, se fossi retribuito sarebbe meglio, certo, ma intanto va bene così. Quando fai qualcosa con piacere e entusiasmo non può pesarti niente. Ho avuto una idea, l’ho proposta ed è stata accettata. Una volta a settimana parlerò a scelta di un giocatore straniero degli anni 90, andrò avanti seguendo il flusso, la fantasia, sfogliando magari un album Panini. Mi ricorderò di quando attaccavo queste figurine, quando scambiavo magari il doppione di quel calciatore di cui ora posso scrivere liberamente sul Guerin Sportivo. L’idea mi affascina assolutamente e per il resto c’è tempo. Speriamo.

Mi vedo lì nel salone di casa, sfebbrato ma non ancora in salute per poter tornare a scuola, che aspetto mia nonna tornare dalla spesa sperando di vederla magari con il Guerin Sportivo in mano pagato 4000 lire. Rivedo questa immagine e la frenesia di poter leggere subito un po’ di notizie sfogliando la mia rivista preferita. È il passato che torna venti anni dopo e la prima persona a cui ho svelato questa cosa non poteva essere che lei, mia nonna.

Buona lettura.

http://blog.guerinsportivo.it/blog/2014/04/03/anni-90-faustino-asprilla/

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