Un altro messaggio e quel 28 luglio

“…un messaggio appunto. Ma ricordatevi questa parola, tornerà buona tra un po’…”

Terminava così il post dell’otto luglio, con una frase che rinviava a qualcosa, proprio perché mentre scrivevo quelle righe avevo già intenzione di pubblicare un’altra cosa, più avanti, ossia oggi, una data non del tutto casuale, semplicemente perché ricordi e episodi si inseguono e le ricorrenze si ripropongono a distanza di anni.

Ero in macchina sulla tangenziale quella sera, diretto verso casa di mia nonna, lì mi sarei incontrato con Simone e Daniele poco dopo. Mentre percorrevo la strada ragionavo e mi convincevo con delle certezze che speravo potessero essere spazzate via. In fondo, questo mi ripetevo, l’anno era stato fin troppo benevolo con me e chiedere di più mi sembrava quasi ingiusto, volgare e sfacciato.

Qualche ora più tardi però, a fine serata, mentre ero nella Polo di Simone, il mio Nokia vibrò e visualizzai l’sms appena ricevuto. Eccolo qua il messaggio, termine ricorrente e filo rosso. A volte capita pure che un messaggio possa cambiare tutto e aprire scenari impensabili, ribaltare teorie o pronostici e catapultarti dentro altre dimensioni. Poche parole che riescono a stravolgerti l’umore, mentre in altre circostanze possono illuminarti.

Tornai a casa più pensieroso che entusiasta, insomma, sapevo che tutto era da giocare, forse più che mai. La mattina dopo presi una bella multa per eccesso di velocità su Via Casilina mentre sfrecciavo a 67 km/h rispetto ai 50 km/h consentiti, poco dopo mi tracannai un Gatorade gusto arancia gentilmente concesso, e prima di pranzo fui costretto a fermarmi in una strada secondaria di campagna per rispondere a mia nonna che da una fabbrica di Alessandria mi chiedeva se preferivo la maglia dell’Inter 1964, o quella del 1978.

Il 28 luglio era ormai nel vivo e la sera raggiungemmo per cena mia cugina che festeggiava i suoi 14 anni in un ristorante sulla Nomentana, adiacente ad un maneggio. Parlando dei miei piani estivi, un fine settimana a Milano e quello dopo a Montecarlo per riscuotere gli interessi del Triplete, poco dopo salutati tutti per unirmi a quella banda di bontemponi universitari che a Frascati brindavano alla bella stagione.

Mi accomodai a capotavola, con Antonio&LaBionda alla mia destra e Francesca sulla sinistra, il Catto, inarrestabile come sempre, si dilettava poco più avanti con il “padrone di casa” Alfredo. Dopo aver ripetuto all’infinito l’espressione “Quanti brividi, quanti brividi…”, ordinai un bicchiere di rosso e entrai nella serata. Francesca mi rivolgeva più le spalle che altro e si esaltava nel suo racconto parigino appena vissuto con il compianto Giannetti, per tutti “Pipo”, io invece, fra il serio e il faceto, resistevo alle incursioni di Alfredo che imitava per la prima volta Paolillo ripetendo “Maicon e Balotelli partiranno” marcando la erre moscia dell’ex dirigente. Fu sempre lui a tirare fuori ad un punto un foglietto in cui si era appuntato le partite dell’Inter visto che poche ore prima erano stati sorteggiati i calendari per organizzare qualche gita milanese.

La serata si risolse fra altri brindisi, qualche scherzo e confessioni di vario tipo anche se il grande confronto c’era stato dopo cena quando chiamai Gabriele, che da buon amico e fidato tattico, si espresse lucidamente su alcune cose mettendomi in guardia da altre. Andammo a casa allegri e spensierati, Alfredo calò un asso dalla manica con la famosa frase “Dai Catto, mi accompagni, mi racconti un po’ di te, dei tuoi sogni, dei tuoi progetti…” e io scesi a valle nuovamente.

Oggi mia cugina compie diciotto anni, ne è passato di tempo da quella volta, stasera la festeggeremo, il giorno è ovviamente 28 luglio e nel pomeriggio saranno stilati i calendari. Tante linee che si intersecano e mi riportano indietro nel tempo, ad un passato ormai non più così vicino ma nemmeno troppo distante, eppure quel clima, quelle emozioni, l’atmosfera di quelle settimane non svaniscono, al di là di un messaggio, al di là di tutto. Ma d’altra parte le risposte e le spiegazioni sono tante ed il ritornello di “Fields of Athenry” mi consegna la migliore chiave di lettura: “Our love was on the wing, we had dreams and songs to sing”.

Un altro messaggio e quel 28 luglioultima modifica: 2014-07-28T12:19:16+02:00da matteociofi
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