“Non affidate a un ragazzo il lavoro di un uomo”.

Conosco Matteo Renzi da diversi anni, da prima che diventasse il candidato alle primarie del centro sinistra, lo conosco da quando era sindaco di Firenze e il mio professore ne scriveva sul suo blog. Proprio lui, il mio relatore, anticipava che Renzi sarebbe stato il leader del PD nel giro di pochi anni, domani potrebbe avvenire tutto ciò. Da storico della Gran Bretagna ho avuto la fortuna di studiare approfonditamente le vicende del partito laburista e di Tony Blair, altro conoscente proprio del mio professore. Ecco, io vedo in loro due (Renzi e Blair) diversi punti di contatto, o meglio, in entrambi noto quella voglia di cambiare, di portare veramente avanti un partito ormai vecchio, stanco e con poco appeal. Non voglio tediarvi con la storia britannica degli anni 80, da Foot, alla “più lunga lettera di suicidio mai scritta”, allo sforzo infinito di Kinnock e a tutte queste cose qui, sapendole potreste capire dove voglio arrivare e quanti elementi congiungono Blair e Renzi.

Non credo che sia solo un discorso anagrafico, e nemmeno il contesto: undici anni di thatcherismo e diciotto di governi tory hanno delle similitudini con il ventennio berlusconiano alternato, in Inghilterra nel ’97, come in Italia oggi c’è bisogno di altro, di idee, di cuore, di vento fresco.

Dopo la morte improvvisa di Smith, Blair divenne il capo del Labour superando nelle gerarchie Brown, il soprasso fu sancito al ristorante Granita di Islington nel nord di Londra. Quell’accordo, il “Granita Pact” cambiò la storia recente del laburismo inglese, la cambiò in meglio, la vittoria del 1997 e le due successive furono solo delle conseguenze. Tralasciando le vicende d’oltremanica, penso che Renzi sia l’uomo di rottura, quello che viene osteggiato perché può far saltare il banco e in Italia si parla tanto ma alla fine lo status quo è sempre ben accetto.

Noi invece abbiamo bisogno di altro, io mi schiero a favore del sindaco di Firenze perché ha avuto il coraggio di sfidare il partito e di non rassegnarsi alle dinamiche e alle attese del PD.

Fa paura perché è un cane sciolto, la scheggia impazzita, quella che mette a rischio l’equilibrio. Baricco oggi ha scritto un articolo su Repubblica, un pezzo del quale condivido ogni cosa, soprattutto questa frase: “C’è molta sinistra che non osa dirselo ma in realtà non ha davvero voglia di cambiare. Molti vivono tutelati dal sistema, o si illudono di vivere tutelati dal sistema, e quindi non hanno interesse a cambiare troppo le cose”.

E’ tutto vero, malinconicamente vero. Io invece voglio scegliere un volto nuovo e giovane, che mi parla di Mojito ed Eramsus, uno che ci prova malgrado gli sia stato sconsigliato da qualche colonello. Vorrei che la sinistra italiana non fosse più intrisa di comunismo perché i tempi sono cambiati e la falce con il martello non possono più esistere, non voglio finti comunisti che si mascherano da moderati, mi piacerebbe come leader un uomo diverso con una storia differente, uno che potrebbe finalmente farci svoltare verso una reale socialdemocrazia europea.

Voglio eventualmente essere deluso da uno che non lo ha mai fatto prima. Per me, onestamente, non esiste nessuna alternativa domani.

 

 

 

“Non affidate a un ragazzo il lavoro di un uomo”.

 

Spot elettorale del partito conservatore britannico nel 1997 contro Blair. Questo è il pensiero che limita molti nostri elettori, il centrosinistra e l’Italia. Gli inglesi decisero di affidarsi al ragazzo.

Vi dico la mia

 

Allora, fatemi esprimere un paio di idee sugli avvenimenti principali, quelli tanto citati negli ultimi giorni dai telegiornali.

 

Matteo Renzi: Voterò per lui. Voterei per lui anche se bestemmiasse durante i comizi e fosse stato in galera 20 anni. Voto per lui perché è giovane, perché parla giovane, perché va allo stadio in jeans, camicia e giacchetto di pelle, perché vuole rottamare, perché è una boccata d’aria pulita e soprattutto nuova. Qualunque cose riuscirà a fare la mia preferenza sarà per lui. Anche se fosse un incapace, anche se avesse governato Firenze malissimo, lo voterei. Voglio una faccia giovane, un under 40, se perde le primarie non voterò per nessuno, meglio un giovane incapace che un sessantacinquenne incapace, il primo potrebbe imparare e migliorare, l’altro sicuramente non più.

 

Fiorito!: (Grassa risata in sottofondo) Ma uno che pesa 6 quintali è ovvio che abbia rubato, è scontato che abbia mangiato alle spalle degli altri. Ha la faccia da politico ingrassato con i soldi altrui, come può difendersi? Come può cercare di uscirne pulito? Io abolirei ogni tipo di processo, un politico che ha superato i 95 kg è certificato che abbia rubato, quindi subito in galera senza troppe storie.

 

Fiorito 2/ L’Avvocato Taormina: Un tizio che è stato per anni ospite fisso al processo di Biscardi ma quanta credibilità può avere? Pochissima. Difendere Fiorito è qualcosa di surreale, lui era uno dei pochi in Europa in grado di farlo. Nel frattempo è diventato l’avvocato delle cause perse, e sinceramente credo che il suo atteggiamento spocchioso, aggressivo e indisponente non lo abbia per niente aiutato negli ultimi tempi. Ha tutti i requisiti per essere il difensore di Fiorito.

 

Monti bis: L’italiano medio è uno che capisce poco e niente, ma soprattutto adora farsi fregare. Monti è l’emblema della crisi, dell’Imu, delle tasse, per molti miei connazionali lui incarna tutto ciò. Di conseguenza, se Berlusconi prometterà pensioni minime a 1000 euro e l’abolizione dell’Imu, rivincerà, tutti lo voteranno senza chiedersi per quale ragione Monti è stato messo al Governo. Queste persone (e saranno milioni ahinoi) hanno memoria corta e l’equazione: 18 anni di Berlusconismo —-  Crisi—-Monti non se la ricordano già più.

 

Trattativa Stato – Mafia: io mi interrogo sempre quanto sento questa frase, il problema è che non trovo risposta perché due entità che sono la stessa cosa non possono intendere due concetti differenti fra loro. Cioè, se dico trattativa fra mia mamma e mia madre mi riferisco alla stessa persona, non dirò mai ad esempio trattativa fra Moratti e il Presidente dell’Inter. È insensato come ragionamento, anche un po’ tautologico. Stato – Mafia, è uguale.

 

Sallusti: Ammetto la mia ignoranza, non sapevo quale carica ricoprisse, mi sono perso diverse cose per strada nella sua vicenda perché ero a spasso fra Parigi e Budapest. Ha un volto però che non mi sta per niente simpatico, così, a pelle. Può bastare?.

 

Shlomo Venezia: Un grande uomo, una grande perdita. Una di quelle persone che staresti ad ascoltare per ore.

 

La sfilata di Nicole Minetti: Non capisco e non condivido tutta questa acredine nei confronti della nostra avvenente politicante. Esagerate le critiche ai vertici della Parah che hanno fatto sfilare la ragazza più chiacchierata dell’estate, ingiustificate le critiche su di lei. Io, onestamente, me la prenderei con altri, non con una alla quale offrono 5000 mila euro lordi per sfilare, me la prenderei con chi l’ha resa una celebrità. Lei?  Fa bene a cavalcare l’onda che le hanno costruito.

 

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(Nella foto, Fiorito 67 kg fa)

Assuefatti

Il problema è che ormai siamo assuefatti e lo siamo in modo del tutto inconsapevole. Siamo assuefatti da Berlusconi e dai suoi modi assurdi, scriteriati e talvolta insensati. Ieri mattina il Capo del Governo ha dato una dimostrazione lampante di quante stupidaggini racconti in giro da anni, dichiarando apertamente che aveva pagato Ruby affinché non si prostituisse. In questa frase ci sono un paio di verità pazzesche: la prima è che dopo mesi in cui i suoi legali cercavano di dimostrare come il premier fosse all’oscuro della professione di Ruby, lui ammetta il contrario, evidenziando il lavoro della ragazza o il mondo in cui orbitava. Sconfessando involontariamente i suoi difensori, è altrettanto palese come non regga la scusa che questa ragazza fosse la nipote di Mubarak, storiella alla quale Berlusconi si aggrappa quando nessuno può credere che una parente del leader egiziano si potesse ritrovare a fare la prostituta in Italia non avendo nessun’altra alternativa al mondo. Settantamila euro regalati ad una sconosciuta per aprire un centro estetico e per non farla prostituire, all’improvviso ci siamo trovati San Francesco al governo e non ce ne siamo nemmeno accorti. Berlusconi sa di prendere in giro gli italiani, altrimenti non governerebbe questo Paese, sa che siamo un popolo di deficienti per averlo eletto, se ne approfitta inevitabilmente, ma a volte deraglia. Centoquaranta milioni delle vecchie lire per un macchinario e per aprire un salone estetico alla nipote di Mubarak è una barzelletta clamorosa. Detto questo è stato inquietante il suo semi comizio fuori Palazzo Giustizia, nemmeno in quei Paesi disgraziati si vede il primo ministro che arringa la folla contro un potere dello Stato accusando la magistratura. È pazzesco vedere persone che manifestano per lui esprimendogli solidarietà, io spero che sia tutta gente pagata altrimenti siamo veramente ai titoli di coda. Quest’uomo carica la folla vomitando sui magistrati, la gente lo incensa e lui dice di essere l’uomo più imputato dell’universo, dichiarando che era appena uscito dalla 2565esima udienza della sua vita. Quando vedo queste immagini ho paura nel vero senso della parola, un timore che si ingigantisce quando noto su Canale 5 durante Mattino Cinque un certo Filippo Facci che fa una rassegna stampa da quattro lire e difende con una bacchetta in mano Berlusconi, criticando i titoli dei quotidiani. Bisogna temere il peggio quando un po’ per provocazione e un po’ sul serio, degli esponenti del nostro governo, dichiarano di voler uscire dall’Europa. Questa somma di cose, di uscite, di stronzate mi spaventano, siamo un Paese assuefatto che non si rende più conto della follia nella quale è precipitato, siamo uno Stato malandato che qualcuno sta cercando di distruggere e l’impressione che possa farcela non è così irreale.   

Sfogo politico

“Cacciamolo via, anzi no, e poi chi ci mettiamo? Andiamo di male in peggio, che fine faremo? Fa schifo!” E tutte queste cose qua. Francamente non ne posso più di Silvio Berlusconi. Anche io sono arrivato a questo punto, non mi va più di accendere la tv perché non voglio più sentire queste vicende gossippare, personali, private, vergognose che riguardano il Capo del Governo, ne ho le scatole piene. Sono anni che ormai assistiamo ad una politica ridotta solo all’antiberlusconismo, non ci si confronta su nulla, zero proposte, ma solo filoberlusconiani (i suoi seguaci) e anti (la sinistra e tutti coloro che non lo seguono). Questo triste panorama è ormai esasperato, gli ultimi scandali semi sessuali dell’uomo di Arcore hanno riacceso polemiche e attacchi frontali. Molte volte ho difeso Berlusconi o comunque mi sono opposto a quel modo di attaccarlo a prescindere, ma stavolta credo che sia arrivato alla fine anche lui, il suo regno è bene che finisca per miliardi di ragioni. Quest’uomo ne sta uscendo in maniera pessima, Noemi e “Papi”, Ruby, Minetti, la Carfagna, tanto per fare alcuni nomi, lo hanno messo in una posizione indifendibile. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, soprattutto nella proprio vita privata ma a tutto c’è un limite e questo è stato oltrepassato da un pezzo. Basta, ha rotto le palle per quello che ha fatto, è un personaggio politico e quindi pubblico, ha un’immagine da difendere, una dignità ed una carica che dovrebbe salvaguardare dinnanzi ai propri elettori, ma incappa in figuracce tristi e di pessimo gusto. Gli attacchi ai giudici, il fatto che tutti siano comunisti, le battute a sproposito, ma soprattutto la sensazione di quell’impunità di cui si è appropriato non si sa quando e che gli permette di fare tutto ciò che vuole. Non se ne può più, è triste imbattersi nella nostra politica interna, è fuori luogo vedere come tutto ormai si sia spostato su questioni personali, sgarbi e torti, ripicche e vendette, come la pagliacciata di poche sere fa ad Annozero. Anche Santoro ha rotto le palle, basta, ogni puntata una polemica, ogni puntata indirizzata per colpire e attaccare, la facesse finita anche lui. In tutto questo macello, è rispuntata la casa di Montecarlo una cosa che io ogni volta che la sento, mi domando a chi possa fregare di questa vicenda. Continuo a rimanere basito, non so più che pensare, questo Paese ormai rispecchia la propria classe politica e viceversa, i risultati sono questi, il nulla, il vuoto, la desolazione più totale poiché siamo in balia di gente che si dovrebbe vergognare per quello che fa, in particolare lui, l’uomo di Arcore. La nausea di questa politica comincia ad essere tanta, spero un giorno di vivere le vicende italiane da molto lontano e di poter dire una frase tanto brutta quanto vera e pesante: “Sono fatti loro, fatti degli italiani, non più miei”.