Chiudete le valigie, si va a Parigi!

Se ami viaggiare e hai la possibilità di farlo, arrivare a 25 anni senza aver mai visitato Parigi è un reato piuttosto grave. È come se un appassionato di arte non fosse mai stato ai Musei Vaticani. Ma domani mattina, dalle ore 10, cercherò di colmare questa mia imperdonabile lacuna.

Siamo alla vigilia di un’altra partenza, c’è il solito entusiasmo anche se non ho ancora la percezione che a breve saremo in viaggio. Quattro notti e cinque giorni, io e mio padre, a Parigi. Vedremo cosa verrà fuori. Come lo scorso anno mentre tutti tornano io me ne vado, il tempo ha dato già qualche segnale di cedimento qui in Italia, mentre nella capitale transalpina prevedono sole nella prima parte del nostro soggiorno, qualche nuvolone e un po’ di acqua da lunedì sera.

Confido molto in Parigi, nel senso che quando abiti a Roma e vivi quindi in un mega museo a cielo aperto, trovare qualcosa che ti colpisca davvero è complicato. Ho visitato più di qualche posto ormai e sul mio podio ci sono: i grattacieli di New York City, la strepitosa Grande Muraglia e la passeggiata sotto l’Acropoli di sera ad Atene. Penso che Parigi possa entrare in questa speciale classifica, me lo auguro vivamente.

Poche ore ancora e poi saremo sotto la Torre Eiffel, in una delle città più belle del mondo, la mia ventiduesima località straniera, la terza francese dopo Nizza e Montecarlo.

È tutto pronto, en route pour Paris.

Ibra, arrivo…

 

Chiudete le valigie, si va a Parigi!

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