Tutto quello che ho imparato

 

Si dice che solitamente le esperienze negative siano portatrici di grandi insegnamenti. Dicono anche che “il colpo che non ti ammazza ti fa crescere”, dicono inoltre che nelle difficoltà si scoprono aspetti nuovi di se stessi. Probabilmente c’è un fondo di verità in ogni cosa, anche se non sono delle regole universali e totalizzanti. Onestamente però, avrei fatto a meno di tutto ciò in questi mesi, sarei stato molto meglio, mi avrebbe fatto molto più comodo ed avrei evitato di scoprire certe cose volentieri.

In questo lungo periodo ho capito però che le persone che contano veramente sono quelle presenti nei momenti difficili: non serve scegliersi degli amici, le situazioni selezioneranno quelli che potrai chiamare in questo modo. Non c’è bisogno di sforzarsi, lo vedi e lo capisci chi ti vuole bene e chi in fondo, un po’ se ne frega, per mancanza di sensibilità o perché non sa proprio che dire.

Ho imparato a non odiare la noia e le attese. Chiuso in macchina, nei parcheggi degli ospedali del Lazio mentre mio padre era dentro a farsi visitare, ho trascorso non so quante ore complessive a pensare, ad attendere. Ho scoperto cosa significhi essere evitato come la rovina, come si evita il fallimento, come si evita di vedere quello in cui si è creduto per lungo tempo mentre sparisce nel nulla.

Ho capito l’importanza di essere liberi. Sembrerà un concetto banale, scontato, ma non è così. Essere liberi davvero, liberi di fare, decidere, scegliere, di comandare se stessi senza essere mai schiavi. Ho imparato che quando le cose cambiano all’improvviso cambiano sempre in peggio.

Ho capito che uno dei più grandi regali che mi hanno fatto i miei genitori è stato quello di trasmettermi il concetto di “rispetto” in tutte le sue sfaccettature.

Ho capito come l’integralismo sia uno dei mali da cui fuggire sempre, nonostante le conseguenze. Pensate a quante guerre si siano combattute per il fondamentalismo, per l’integralismo, in particolare quello di matrice religioso. Non esiste cosa più folle.

Ho subito angherie, costrizioni, sono stato obbligato a fare e subire tante cose. Ho dovuto tacere. Ho censurato me stesso. Sono stato spesso in silenzio. Mi sono sacrificato quando dovevo e lo rifarei altre mille volte. Ho capito che in alcuni momenti il lavoro e la professione sono cose che non contano se paragonate ad altri storie.

Mi sono scoperto fondamentale per qualcuno, ho capito che le cose non devono andare necessariamente bene e che dopo un brutto periodo non è scritto da nessuna parte che andrà meglio. Non esiste nessun criterio regolatore per queste vicende, fidatevi. Ho imparato a non pregare quando serve, lo facevo poco prima non lo faccio più adesso.

Ho accarezzato tante idee.

Non so come andrà a finire, penso però che prima o poi la vita qualche occasione te la regala, anche solo per saldare dei conti.

Non so cosa ci sarà in fondo a questa strada sulla quale mi ritrovo da quattro mesi abbondanti, devo solamente percorrerla per capirlo, perché devo scoprire ancora un sacco di cose.

Ho imparato anche questo.

 

 

N.B. Avviso rivolto a parenti, amici, nemici, amanti, vecchie fiamme, rivali, sicari, venditori, imbonitori, Equitalia, rompipalle di vario genere, forze dell’ordine, fans e quant’altro.

Se dovete venirmi a cercare di persona, o avete questa idea in programma, affrettatevi prima che sia troppo tardi. Presto infatti potreste non trovarmi più da queste parti e mi dispiacerebbe un sacco non riuscirvi a vedere.

 

 

 

STAY TUNED…

rifelssioni