“Guarda i muscoli del Capitano…”

 

“Tu sei l’Inter e non ci tradirai nemmeno stavolta, perché nella tua carriera ti mancava solo questa emozione, quella di rientrare in campo dopo un lungo stop e ascoltare il boato di San Siro.

Quel giorno, quel boato, sarà indimenticabile.

Ci vediamo presto Pupi. Ne sono certo”.

(30.04.2013)

 

Finiva così il mio post il giorno dopo l’infortunio di Capitan Zanetti. Terminava con una certezza, il fatto che ci saremmo rivisti e con il desiderio che l’attesa non dovesse essere troppo lunga.

Mi ricordo quei giorni, tutti a parlare del rischio di una carriera compromessa, di un ritiro alle porte, dell’impossibilità di poter recuperare dopo un infortunio del genere. Sentivo queste chiacchiere e mi ripetevo: “Tanto torna, e lo farà anche prima del 2014 dato che tutti dicono che non rientrerà in meno di otto mesi”. Ne ero convinto, è successo.

Nell’ultima serata di Moratti patron, finalmente ti abbiamo riabbracciato Capitano. Un boato forte, quelli che fanno tremare lo stadio. Quelli che ti ricordi per tanto tempo. Come sei mesi fa sono in Irlanda e davanti ad un pc in streaming ho applaudito al tuo ingresso, felice ed emozionato. Perché ho sempre saputo che saresti tornato, che ce l’avresti fatta. Fa parte della vita dei supereroi superare anche gli ostacoli più grandi, e tu ti sei prodigato nell’ennesima impresa.

Il modo migliore per salutare l’uscita del tuo libro e la fine della seconda epopea Moratti, la risposta a chi non credeva più in te, ma le grandi squadre hanno sempre un’anima e tu sei il discendente di quella stirpe unica che ci ha condotto negli ultimi 50 anni: Picchi, Facchetti, Baresi e Bergomi.

Sono convinto che l’infortunio in fondo tu te lo sia cercato, nel senso che ormai i record sportivi li ha battuti e superati tutti, ti mancava soltanto entrare nel Guinness dei Primati per un recupero lampo.

Ecco, quando mio figlio un giorno mi chiederà di parlargli di te, Pupi, potrò dirgli anche che questo Zanetti era uno che rientrò in campo sei mesi dopo essersi rotto il tendine d’Achille. A 40 anni. Un Eroe bello di Papà.

 

A fine gara Cambiasso si è tolto la fascia da capitano e te l’ha restituita davanti a tutti. In segno di rispetto, per onorare il tuo ritorno. Perché è tornato il Capitano, ora il nostro campionato può iniziare davvero.

  

 

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(Guardalo come va, The History Man…)