Questione di principio

Eppure a me le questioni di principio continuano a piacere. Penso ancora che abbiano il loro peso e più si va avanti e più io mi incaponisco su alcuni aspetti. Ritengo che certe cose non debbano essere accantonate e che la frase “E’ un fatto di principio” utilizzata in maniera appropriata, abbia ancora un forte significato. Per questo motivo, giorni fa, ho rifiutato una proposta di lavoro. Il discorso professionale oggettivamente non riusciva a coinvolgermi completamente ma soprattutto c’era un dettaglio che mi ha bloccato definitivamente. Accetto tutto e provo a capire ogni cosa, ma su alcuni discorsi non transigo. Per questo motivo ho detto di no, non sarei stato più io e avrei vissuto la vicenda malissimo prima di uno scontato epilogo. Posso essere comprensivo, posso ragionare ma a certe voci non posso non rispondere. Io la mano al mio carnefice (in senso figurato ma nemmeno troppo) non la stringo, non posso lavorare con chi ha contribuito alla mia infelicità. Non esiste.

Probabilmente sarò passato agli occhi di qualcuno anche come esagerato, l’importante è che io sia in pace con la mia coscienza, cosa che non sarebbe avvenuta se avessi detto sì. Quindi, per farla breve, ho rifiutato adducendo motivi personali e in fondo, è proprio così. Personali e questioni di principio, perché finché si parla siamo tutti capaci ma quando ci sono discorsi pratici cambiano le carte in tavola. Conosco persone che fino a ieri hanno sputato veleno sui politici e oggi si candidano, altri che invece si proclamano onesti e vorrebbero portare la loro idea candida ma dopo qualche mese si prestano a giochini inevitabili quando si entra in ambito politico.

Penso ancora che la credibilità abbia un valore profondo e vada a braccetto con la coerenza. Mi sposto dal mio discorso personale e rimango basito quando vedo cambi, voltafaccia, chiacchiere da bar e gare su chi rinnega per primo.

Sono questioni di principio come la mia costante voglia di respingere la maleducazione e l’ignoranza, il “parlare per sentito dire” e le offese gratuite. Io non ci sto, citando il buon Oscar Luigi Scalfaro, rifiuto ancora certe dinamiche e difendo il mio diritto di decidere seguendo ogni tanto anche le sensazioni e i principi, che poi lo sceneggiatore della mia vita sia un essere crudele e geniale allo stesso tempo è un concetto che racconterò a breve…