Viva la RAI

In un’epoca caratterizzata dai social media, dalle Twettstar, da “I like” e followers su Intasgram per alcune persone, gli anziani soprattutto, l’importanza di qualcuno la decreta solo e ancora la TV.

Per gli oltranzisti, per TV si intende la RAI, quelli che ancora oggi dicono che un film o un programma “Sta sul primo”. Ecco, per mia nonna ad esempio, io da alcuni giorni sono importante perché la TV di stato ha fatto un servizio su di me, sul mio lavoro, sulla televisione per la quale lavoro e mi ha intervistato.

Fine dei discorsi, anzi, per rimanere in tema, fine delle trasmissioni.

Se vai sulla RAI, lo puoi raccontare, potresti rimembrarlo un giorno ai nipoti, puoi vantartene in barba a chi ti dice che ha ben 5k di followers su Instagram.

Visto che me la rido, e ovviamente gioco su questa cosa con quintali di leggerezza, ormai il mio termine di paragone è: “Sì vabbè, ma tu sulla RAI ce sei mai stato/a?”

Battute a parte, a inizio maggio un giornalista, romano espatriato da 20 anni, è venuto nel nostro ufficio per incontrato il nostro CEO e per parlare di eventuali partnership per un evento.

Essendo presente a questo meeting, ci siamo conosciuti e parlando un po’ a un punto mi ha detto che avrebbe voluto raccontare questa mia storia per Community, programma che va in onda su Rai Italia ma anche su RAITRE, oppure “sul terzo canale”.

Due settimane dopo è tornato in redazione e abbiamo girato almeno 20 minuti di intervista che poi si è tramutata in questo servizio. Un video molto ben fatto a mio avviso, che racconta e dice abbastanza al di là delle mie parole.

Finito questo preambolo aggiungo il link del video qui sotto così lo potete vedere tutti.

“Aho, ma non t’ho visto sulla RAI, ma pensa te oh…?

Viva la RAI, dimmi da quale parte stai?

VIDEO