Ogni volta che devo recarmi all’emeroteca della Biblioteca Nazionale mi incupisco sempre un po’. Credo che sia la naturale conseguenza di quando torni in un luogo che rappresenta problemi, fastidi e malesseri, per questa ragione non mi soffermo troppo a pensare sul perché sono rabbuiato, prendo la metropolitana, mi carico di pazienza e vado. Anche oggi ho vissuto queste sensazioni, come sempre ho ripensato a quando andavo al liceo e percorrevo questo tragitto, tutte le volte mi rendo conto di quanto non rimpianga quei tempi. Come accadde due anni fa, anche la tesi della magistrale mi ha spinto all’emeroteca a caccia di articoli di giornale sempre a sfondo sportivo. Gli obiettivi della giornata erano chiari: raccogliere un paio di pezzi della Gazzetta dello Sport sui fatti di Hillsborough datati aprile 1989 e cercare la rivista che mi aveva suggerito il professore mercoledì scorso. Alle ore 9 sono entrato nella sala e ho prenotato entrambe le cose con la consegna fissata circa un’ora dopo, al bancone dell’emeroteca. A quel punto è scattato un piano che mi ha visto grande protagonista, uno stratagemma che mi ha definitivamente consacrato campione del mondo di tempi e organizzazione per l’annata 2011. Questa mattina alle ore 10 iniziava infatti la vendita dei biglietti del concerto di Noel Gallagher per la data di Roma prevista il 13 marzo prossimo, considerando che i tagliandi nelle precedenti tappe europee sono stati polverizzati nell’arco di 6-7 minuti mi sono dovuto organizzare per bene, incastrando a meraviglia l’appuntamento con i biglietti con le bobine dell’emeroteca. Prenotati i giornali alla Biblioteca Nazionale sono scattato verso Via Solferino 6 dove c’è una biglietteria TicketOne che avevo individuato ieri sera, alle 10 ero lì pronto, davanti alla postazione per gli eventi e alle 10.13 ottenevo il mio biglietto dopo alcuni momenti di panico. Dopo essermi messo in tasca il ticket mi sono fiondato in Biblioteca, ma prima di entrare nell’emeroteca mi sono concesso anche uno spuntino di metà mattina. Ad un certo punto mi sono ritrovato al bancone del bar con un tramezzino in mano mentre avevo ai miei lati due tipi imbarazzanti: sulla sinistra un uomo sulla quarantina che alle 10.30 si stava scolando amabilmente un Tuborg da mezzo litro, alla mia destra una ragazza della mia età che dopo un paio di richieste bizzarre si è bevuta una bottiglietta di acqua sempre da mezzo litro con due sorsate senza prendere fiato. Scioccato dalla compagnia, mi sono rifugiato nella mia postazione, ho montato la bobina relativa alla Gazzetta dello Sport e ho cominciato il mio lavoro. Peccato per la rivista che avevo ordinato, pare che sia nelle mani di qualcuno da giorni e non si sa che fine abbia fatto, il timore di dover tornare lo avverto ma potrebbe anche essere la mia prima ed ultima apparizione alla Biblioteca Nazionale. Alle ore 13.40 uscivo dal cancello di Viale Castro Pretorio moderatamente soddisfatto: con l’umore tendente al miglioramento, con l’ambito tagliando del concerto di Noel Gallagher in tasca e la medaglia d’oro di campione del mondo di organizzazione e gestione dei tempi sul petto.
Forever we’d be free
Free to spend our whole lives running
From people who would be
The death of you and me