Fiuggi – Università

In alcune ore si è condensato un po’ tutto. L’incontro con il beniamino di Fiuggi dopo otto mesi a casa sua, nel senso più pratico essendo stati suoi ospiti in hotel, il ritorno a Roma insieme ed il ritiro delle pergamene, un atto che anche a livello simbolico chiude definitivamente qualunque nostro rapporto pratico con l’università.

In poche ore spazio per prime ed ultime volte, dal Siviglia a Tor Vergata, da un albergo a una “casa”, fra discorsi seri e ricordi, la calata degli unni francesi stamattina, i racconti del Catto sul Cammino, l’ironia e la leggerezza ma anche le grandi questioni. Fra filosofia e morale, anche se alla fine “Questi siamo”.

Corre il tempo, è già mercoledì, piove da un po’ e continuerà a farlo con più insistenza nei prossimi giorni, un assaggio di estate qui l’ho vissuta e poi per me fa sempre caldo in questa parte di mondo, caldo ma non solo. Roma per me ormai è un qualcosa di ben definito, lo dicevo oggi in autostrada, un giorno, speriamo di tornarci a volere bene del tutto.

IMG-20160511-WA0007

Fiuggi di notte, i ragazzi sono in giro

CKLFNe4WsAAZDaKLa regola base del fomento, la primissima proprio, dice che non bisogna mai contrastare l’onda ma seguirla e cavalcarla, al fomento non si può mai dire di no, non si deve. Seguendo questo teorema era impossibile dire: “No, scusa Alfrè, sono appena tornato a casa, è l’1.30, già ho viaggiato su un carro bestiame per tornare a casa da una cena, forse è meglio se a Fiuggi andiamo un’altra volta, dai”.

Sì, avrei potuto rispondere così, ma ho detto tutt’altro. Ho detto solo: “Andiamo”. Alle 2.34 eravamo in macchina, un’ora più tardi sbarcavamo a Fiuggi, alla ricerca del nostro idolo scappando dalla calura romana.

Questo è quello che è successo ieri notte, quando dopo aver ricevuto un inatteso messaggio dal ragazzo di Frascati ci siamo organizzati per andare da quello della Ciociaria, che poco dopo abbiamo scoperto non essere così conosciuto a differenza del suo simil-omonimo più celebre David Speranzi.

Al girdo “Ogni volta che c’è il Catto, a Fiuggi o in facoltà, anche se la mamma non lo sa, noi saremo sempre là” abbiamo salutato il casello per immetterci sulla Roma – Napoli, ironizzando ovviamente sulla direttrice che stavamo percorrendo per raggiungere Gallo Town.

Il nostro amico ci ha accolto con il pigiama estivo, rampante sulle scalette di casa prima di apririci la porta della sua abitiazione in attesa di spostarci verso il centro, direzione Piazza Spada dove abbiamo fatto in tempo a prendere l’ultima birra quando erano quasi le 4.

La passeggiata successiva ci ha condotti davanti l’hotel del nostro amico, prima di recarci al campo sportivo per una rapida “Tedesca” nella quale non ho dato il meglio di me, visto che un sinistraccio al volo ha fatto sì che il pallone volasse al terzo anello e finisse dentro il centro sportivo stesso. Dopo aver trovato un buco di cortesia, mi sono infilato dentro e ho ripreso il Super Santos del velocipede fiuggino, prima di mettere il punto all’attività pallonara e a andare alla Tamoil per la colazione.

Quando il buio era ormai definitivamente scomparso siamo ripartiti verso Roma, con un notevole sonno, ma altamente fieri della toccata e fuga ciociara, quelle cose che fra 40 anni ricorderemo, per l’immeditezza, l’esaltazione, e la capacità di tutti di sintonizzarsi sull’onda del fomento, quella che non deve mai essere affrontata con l’intenzione di abbatterla, ma solo di alimentarla.

26 mesi dopo

Il 16 maggio del 2009 saremmo dovuti andare tutti insieme a Fiuggi per una scampagnata ma l’Inter vinse lo scudetto, io partii per Milano per celebrare il tricolore numero 17 e la gita in Ciociaria saltò per tutti. Ventisei mesi dopo, ovvero ieri mattina, siamo riusciti a saldare questo conto dirigendoci verso Fiuggi per un giretto enogastronomico nel basso Lazio, ospiti dal nostro amico David. Eravamo un buon numero, compreso il padrone di casa la tavolata era formata da 10 persone, malgrado le defezioni dell’ultimo e qualche assenza causa vacanze. È stata veramente una bella giornata: ottimo il clima, il viaggio è scivolato serenamente nonostante il paventato bollino nero per l’esodo estivo in autostrada e un pranzo di buon livello. La concomitanza del ritiro della Lazio a Fiuggi ci ha catapultati in un paese addobbato di bianco e celeste, anche al ristornate infatti abbiamo incontrato diversi tifosi, alcuni esponenti dello staff laziale e pure il giornalista Rai Saverio Montingelli. Il pranzo è stato inaugurato da un abbondante antipasto e poi ci siamo concentrati sui primi piuttosto caratteristici, io mi sono lanciato su uno dei miei piatti preferiti ovvero le tagliatelle al cinghiale. Verso le 16 abbiamo lasciato il ristorante con destinazione lago di Canterno, bacino di origine carsica nelle vicinanze. Ci siamo lanciati in qualche scambio con il pallone, due chiacchiere e poi via verso il centro città per un gelato. L’ultimo atto della giornata si è consumato nei pressi del centro storico della cittadina, situato nella parte alta di Fiuggi. Verso le 19 dopo aver smaltito il ricco pranzo grazie ad una piacevole camminata siamo tornati verso il parcheggio della stazione per avviarci verso Roma. Dopo un lungo inseguimento siamo riusciti a combinare questa uscita che ci ha certamente accontentato, la mia convinzione resta una: se ci fosse stato Alfredo sarebbe stata una giornata epocale, non lo so, per me era una situazione in cui si poteva esaltare soprattutto nei confronti del nostro amico Catto. Poco dopo le 20 eravamo alla base, un rapido saluto davanti la facoltà, il nostro classico luogo di incontro e poi ognuno a casa sua. Il debito è stato saldato, David è stato contento, noi anche.