Ricredersi

È brutto doversi ricredere su qualcuno, quando questo riguarda una persona a cui si è legati in modo particolare, è ancora più spiacevole. Il problema è che se il contrasto nasce da questioni prettamente caratteriali, le vie di uscita si riducono in maniera considerevole. Se tutto è precipitato così rapidamente, forse un motivo ci dovrà pur essere; a mio avviso, la pazienza di chi sta scrivendo è arrivata al capolinea, all’improvviso. Tutto ciò si lega perfettamente con il discorso che faceva Gabriele giorni fa, certi cambiamenti a volte sono esageratamente repentini, e le cose nella vita spesso cambiano con velocità impressionante, questo è un esempio emblematico. Ieri mattina mi domandavo su cosa si sia basato per tre anni un rapporto del genere, forse su una simpatia a scadenza, nemmeno troppo “a pelle”, o forse su coincidenze, situazioni. Quando vieni a conoscenza di certe cose, quando la persona in questione ti rivela alcune sue opinioni inaspettate, vai alla ricerca di delucidazioni che magari non esistono. È come se un attore si sentisse dire dal regista per il quale ha lavorato per anni, che non gli sta bene, che recita male e così via. Sono dispiaciuto ma non sono affranto, mi sfugge qualcosa, ma non voglio farmi problemi inutili o esagerati. Mi fa sorridere  pensando a come questo 2010, secondo qualcuno, doveva regalare il Superbrivido, mentre ci ha consegnato l’esatto contrario. Un mio amico i primi d’agosto aveva ipotizzato una cosa “Non so come andranno a finire le cose, magari litigheranno per non so quale ragione e non si rivolgeranno più la parola”. Sperando in tutt’altro, alla fine, almeno per una volta, in modo involontario, anche David ha preso una previsione.

 

Here am I, getting lost and lonely