Un Ferragosto tradizionale

Seppur al termine di questa festività e quasi in ritardo, buon ferragosto a tutti. Dopo diversi anni, anche per me, il 15 di agosto ha ripreso dei tratti piuttosto caratteristici, ossia il pranzo al ristorante magari fuori città. Stamattina intorno alle 10 mio zio Aldo mi ha prelevato a casa e ci siamo diretti in Umbria, a Spoleto, paese a 25 km da Foligno luogo d’origine di mia nonna. Qui ci siamo ricongiunti con i miei genitori che erano partiti già ieri pomeriggio e con il resto della famiglia. Pranzo nel centro storico del paese dove all’improvviso ho incontrato un nutrito gruppi di amici dell’università i quali erano nell’entroterra umbro a mia insaputa. Saluti e auguri, poi ci siamo diretti verso i rispettivi ristoranti. Antipasto, tagliatelle al sugo d’oca, salsicce e patate al forno, caffè e amaro, in poche parole un classico pranzo all’italiana, casareccio e di buon gusto che ci ha permesso di alzarci alle 15 passate più che soddisfatti. Dopo una breve passeggiata per il centro storico di Spoleto siamo ripartiti con destinazione Foligno per un rapido saluto ai tanti parenti sparsi che vivono là. Alle 17.30 io e mio zio siamo risaliti in macchina per il viaggio inverso con un obiettivo in testa: evitare al casello la corsia con il pagamento automatico (come all’andata), quello dove non c’è il casellante, quello in cui succede sempre qualcosa e si crea il caos puntualmente. Giunti alla barriera di Roma Nord dove una bella coda ci attendeva, siamo riusciti a pescare la tabella con la manetta (come dice mio zio) sopra, ossia il casello con tanto di personale. Quando un signore di mezza età ha tentato la furbata di cambiare corsia all’ultimo, adducendo motivi sconnessi e ci è passato davanti, abbiamo deciso di seguirlo appena imboccata l’autostrada. Mio zio ha scommesso che sarebbe uscito al nostro svincolo convinto che l’atteggiamento da “busciardo paraculo” potesse appartenere solo a gente proveniente da Roma sud-est. Dopo diversi km il signorotto di mezza età ribattezzato Sorce, con la sua Y bianca proseguiva sulla nostra stessa strada ma ha girato all’uscita 14 lasciandoci un po’ di amaro in bocca e facendoci perdere la nostra virtuale scommessa. Alle 19.30 eravamo a casa al termine di un ferragosto tipicamente all’italiana, domani si torna a studiare e si viaggia veloci e convinti verso la prima scadenza, sabato 20 quando il primo libro dovrà essere a tutti i costi terminato.

Un Ferragosto tradizionaleultima modifica: 2011-08-15T21:27:14+02:00da matteociofi
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